6. Non-Volatile Memory Express (NVMe)


Finalmente siamo giunti alla parte più interessante e più sensazionale della intera conferenza.

Senza nulla togliere alla valida introduzione del nuovo 840 EVO, NVMe è sicuramente una di quelle novità che faranno finalmente tirare un sospiro di sollievo a tutti gli utenti che, da tempo, avvertivano che gli SSD fosse largamente condizionati dall'esigenza di uniformarsi ad uno specifico standard.


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E con l'introduzione di questo nuovo standard che si va a creare un'interfaccia disegnata specificatamente per gestire e favorire il controllo degli SSD, senza porre limitazioni alle attuali e future potenzialità.


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NVMe è prima di tutto un consorzio tra 80 diverse compagnie che rivestono ruoli di primo interesse nel mondo dell'informatica: con la collaborazione e lo sviluppo di questa interfaccia riusciremo in pochi anni a fare un balzo, in termini prestazionali, che sarà in grado di bruciare la pigrizia evolutiva che ha caratterizzato lo storage negli ultimi trenta anni.


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Questa immagine mostra chiaramente cosa potremo vedere nei prossimi mesi, in cui l'introduzione del PCI-Express potrà incrementare largamente la banda passante su workload puramente sequenziali.

Successivamente, l'introduzione di NVMe permetterà di raggiungere nuovi livelli, quadruplicando le performance su accessi random.

Da quando i primi SSD sono diventati oggetto di discussione su Forum e Portali, si è sempre più concentrata l'attenzione su quello che viene ormai comunemente definito IOPS.

Tutti sappiamo, ormai, che ciò che influisce sulla rapidità di caricamento e sull'esperienza reale nell'utilizzo del computer è per il 90% legato agli IOPS.

Con l'arrivo di NVMe, e senza considerare la naturale evoluzione dei controller, potremmo veder ridotto ad 1/4 il tempo necessario all'avvio di Windows.


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Ma Samsung non si è accontenta di parlare in via del tutto generica di questa nuova interfaccia ed ha preferito scendere nel dettaglio, andando ad elencare quali sono le caratteristiche salienti che differenziano AHCI e NVMe, dando una inequivocabile idea dei limiti presenti nelle funzioni AHCI rispetto ad un utilizzo orientato verso gli SSD.

AHCI, infatti, è nata come funzione avanzata per Hard Disk, dove aspetti come Queue Depth, Parallelismo ed operazioni Multi-Threaded erano condizionate dalla latenza intrinseca della natura meccanica del disco e della testina.

Aspetti questi che, con un controller elettronico come quello presente su un SSD, possono essere completamente superati dando una continuità evolutiva più simile al progresso tecnologico visto in CPU e schede video.


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Oltre a quanto visto fino a questo momento un ulteriore aspetto da non trascurare, quando si parla di altissimi numeri di IOPS, è la latenza introdotta dall'interfaccia.

Come abbiamo appurato più volte, quest'ultima non è mai stata un problema, in quanto influiva in maniera del tutto irrisoria, se relazionata alle latenze di un Hard Disk. 


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E' con queste due immagini che si è concluso l'intervento di Keun Soojo: due slide che riassumono tutta la possibile nuova lineup dei prodotti SSD su bus PCI Express e le loro future declinazioni su bus NVMe.


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Per finire, abbiamo cercato di rubare uno scatto di questi sample, che potrebbero anticipare in qualche modo quella che fisicamente sarà la nuova interfaccia NVMe.