Premettiamo subito alcune cose: nella miriade di formati RAW, e relativi software di sviluppo proprietari che, negli anni, si sono affastellati gli uni sugli altri fino a formare una vera e propria montagna di soluzioni spesso causa di disorientamento per gli Utenti, Adobe non poteva non cogliere la palla al balzo per imporsi, o cercare di farlo, anche in questo settore del digital imaging.

Benché il formato DNG sia aperto e le sue specifiche ben note da tempo ai Produttori, esso é attualmente utilizzato solo da alcuni di essi, Hasselblad, Leica, Pentax tra gli altri, quindi una minoranza ma pur sempre la prova che esso é un supporto affidabile ed all'altezza degli standard più stringenti.

Alcune delle novità introdotte con la versione 1.4 del DNG sono, ad es. la possibilità di applicare un crop alle immagini (aspect ratio) ma avere comunque la possibilità, in post, di recuperare l'intera fotografia oppure di utilizzare i nuovi algoritmi HDR, in grado di sfruttare un range dinamico più ampio derivante dalla fusione di più immagini e così via.

La vera ragion d'essere dell'ultima revisione del Digital Negative File Format di Adobe é però il nuovo Lossy DNG, in pratica un "RAW che pensa come un JPEG" o, se preferite, una via di mezzo tra i due formati.

Con una dimensione spesso di 7-8 volte maggiore rispetto al JPEG della stessa immagine, il formato RAW (DNG) é chiaramente in netto svantaggio quando di parla di spazio occupato e di processing power necessari per stoccarlo e svilupparlo: il nuovo Lossy DNG, pur non ritenendo tutte le informazioni di un DNG "full optional", é caratterizzato da un headroom ben maggiore rispetto a quello di un file JPEG consentendo quindi all'utente di recuperare, nei limiti, esposizioni non proprio ideali.

In termini di disk space si parla di circa un quarto rispetto ad un normale RAW: più di un JPEG, certamente, ma molto meno di un classico DNG, insomma, come abbiamo già detto, una soluzione intermedia che può far comodo in molte situazioni.

La possibilità di sfruttare questa nuova feature in-camera dipenderà naturalmente dal numero di digitali che la adotteranno nel prossimo futuro ma, a giudicare dal feedback positivo che il DNG riceve, c'é da scommettere che gradualmente anche altri aderiranno.