5. Prova sul campo


Terminata l'analisi "funzionale" parliamo ora delle reali prestazioni in gioco e nell'uso di tutti i giorni di queste due recenti soluzioni di Sharkoon che, lo ricordiamo, non fanno parte (per ora) di un pacchetto completo, ma sono vendute separatamente e, peraltro, non offrono quella capacità di interagire tra di loro tipica delle periferiche di altri marchi.

Tra il mouse SGM1 e la tastiera SKILLER Mech SGK1 pochi sono anche gli elementi di design in comune, oltre al logo Sharkoon, come pure la concezione della funzionalità, completa di software sul primo e priva dello stesso sulla seconda.

Riguardo la SGK1 abbiamo già accennato a come siamo arrivati alla situazione attuale e sappiamo che, sulla carta, le differenze meccaniche sono inesistenti tra uno switch orginale e l'equivalente Kailh, tuttavia non basta una ricetta ben realizzata per fare di una persona un cuoco stellato ed i dubbi sul produttore cinese di switch sono tutt'ora molto diffusi.

Soli pregiudizi? "Ni", anche perchè eliminato ogni possibile caso di lotti difettosi, rimangono abbastanza perplessità circa la qualità dei materiali, delle molle e sugli standard di controllo qualità adottati da Kailh a seconda delle richieste.

La posizione di recensore, però, impone che si adotti un metodo rigoroso e, in assenza di prove riproducibili e conferme del contrario, vogliamo prendere per buone le evidenze tecniche e la nostra parziale esperienza, comunque su molti modelli, che mai ci ha dato motivo di sospettare l'inferiorità delle proposte Kailh.


Sharkoon SKILLER Mech SGK1 & SGM1 5. Prova sul campo 1 


Nello specifico la SKILLER Mech SGK1 utilizza i Kailh Red, omologhi dei lineari MX Red dai quali prendono la risposta detta "lineare", proprio per la mancanza di una sensazione tattile distinta collegata all'attivazione dello switch.

Su carta il Kailh Red ha una forza di attuazione di 50cN (un valore vicinissimo ai 45cN degli originali), che lo classificano come uno switch leggero, rapido nella risposta e dal comportamento molto distante da quello offerto da una classica tastiera a membrana di larga diffusione.

Questo tipo di switch è generalmente preferito nei giochi FPS o d'azione ed è accoppiato sulla Sharkoon SKILLER Mech ad un funzionante sistema di Key Rollover commutabile tra la modalità 6KRO e la NKRO.

Il Key Rollover ha essenzialmente un solo scopo: permettere la pressione contemporanea di un elevato (o infinito) numero di tasti senza problemi, eliminando del tutto il fattore ghosting ed assicurando la corretta trasmissione di ogni comando di movimento sempre, in ogni situazione.

La SKILLER Mech SGK1 è indubbiamente un'ottima scelta per i videogiochi della serie Battlefield, Titanfall o l'ultimo Overwatch, come anche dei MOBA classici, mentre chi è orientato su un differente tipo di feeling potrà trovare la SGK1 nelle varianti con switch tattili Brown e tattili-sonori Blue.

Se le prestazioni fin qui sono di altissimo livello, la storia cambia in caso fossimo appassionati di altre tipologie di giochi:  sarà infatti difficile la vita per gli amanti degli MMO e degli RPG, dove la meccanica Sharkoon soffre l'assenza di alcun tipo di strumento Macro utile per questi scopi.

Intuitivamente ed in base alle specifiche, il mouse SKILLER SGM1 è invece frutto di differenti scelte progettuali che si ripercuotono direttamente sulla sua ergonomia e sulla sua destinazione di uso.

Dotato di ben cinque pulsanti laterali, la cui conformazione lascia tutto lo spazio possibile per la presa del pollice, il mouse SGM1 si distacca nettamente da quel design tipico di prodotti come il Naga, in un certo senso capostipite dei mouse specifici per MMO/RPG.

Il punto forte di questo tipo di disposizione sta tutto nell'idea di non interferire, come abbiamo già avuto modo di osservare, sulle superfici di appoggio utili alle comuni prese, senza dimenticare, ovviamente, la corretta fruizione di tutti i molteplici pulsanti.

Naturalmente ideale per le prese di tipo Palm, dove il pollice è più libero di muoversi, Lo SKILLER SGM1 è, dal punto di vista ergonomico, un buon mouse da FPS come da RPG, caratterizzato da una risposta precisa dei pulsanti principali come si conviene ad un buon mouse gaming.

Non c'è praticalmente alcun limite al suo uso, oltre quelli naturali derivanti dall'utilizzo di prese differenti dalla Palm che, benchè non impossibili da usare, rendono più difficile raggiungere i pulsanti laterali e quindi godere appieno delle capacità del mouse.

Il feeling meccanico nel complesso è buono, tra l'ottimo comportamento degli switch Omron dei pulsanti principali, l'attuazione precisa dei laterali e la rotellina di scorrimento, che si dimostra leggera e con scatti a metà strada tra quelli appena accennati dei mouse standard e quelli secchi dei mouse da FPS competitivi, con maggiore vicinanza ai primi.

Grazie alla buona qualità meccanica la rotellina acquista punti e con essa la sensazione restituita dallo SKILLER SGM1 in gioco come anche nell'uso generale, aspetto da tenere in seria considerazione.

Il sensore, infine, componente interessante per i giocatori di FPS, è un ottico modello PixArt PMW3336 (da non confondere con il 3360/3366) con risoluzione a 10.800 DPI massimi regolabili in otto step tramite software

I nostri test rivelano come la capacità di tracciare si estenda bene fino ai valori dichiarati (150IPS o 3,8m/s) senza particolari problemi, con un polling stabile ed una distanza di lift-off attorno allo spessore di un CD.

Questa è in assoluto il nostro primo contatto con una periferica basata su questo specifico sensore e, sulla base di quanto sappiamo, il primo mouse di cui abbiamo notizia a portarlo sugli scaffali.

La prima impressione è sicuramente ottima con un comportamento tale da poterlo definire un sensore di fascia alta.