3. ROG Harpe Ace Aim Lab Edition - Parte seconda
Nella parte inferiore del ROG Harpe Ace Aim Lab Edition troviamo un classico layout con il sensore in posizione centrale e i pad in PTFE ai quattro estremi.
Qui trovano posto i due tasti per DPI e accoppiamento, oltre allo switch per alternare le tre modalità di connessione, ovvero wireless, cablata o Bluetooth.
In un incavo ricavato nella parte posteriore del mouse troviamo il dongle per la connettività wireless, soluzione ideale per evitare di perdere durante le trasferte un componente vitale per il suo corretto funzionamento.
Ricordiamo inoltre che, come per altri mouse di casa ROG, solo i mouse feet posteriori nascondono le viti per accedere all'area interna, mentre nella parte anteriore è adottato un sistema a incastro.
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Al suo interno scopriamo una struttura ampiamente ottimizzata per minimizzare il peso complessivo senza, per questo, rinunciare all'utilizzo di componentistica da top di gamma.
Tra i numerosi dettagli e la cura nella qualità costruttiva, notiamo che dietro all'adesivo della sezione inferiore si nasconde un pannello forato che consente di risparmiare ancora qualche grammo.
Nel complesso, il ROG Harpe Ace si colloca nel palmo della mano in maniera robusta e solida, fornendo un immediato riscontro sulla sua eccellente qualità costruttiva.
Estratta la batteria da 500mAh accediamo al PCB, anch'esso ottimizzato fino all'ultimo grammo.
Come switch principali troviamo i proprietari ROG Micro Switch con un rating da 70 milioni di attuazioni, mentre per i pulsanti laterali l'azienda ha optato per dei Kailh SMT gialli con rating da 5 milioni.
Rispetto ai precedenti mouse wireless prodotti da ASUS e sempre in merito al peso complessivo, per il ROG Harpe Ace viene meno il design "hot swappable", sostituito da una classica soluzione saldata.
Il cuore pulsante del mouse è il sensore proprietario ROG AimPoint, in realtà un PixArt PAW3395 con firmware custom, che raggiunge una risoluzione massima di 36.000 DPI, una velocità di tracciamento di 650 IPS e un'accelerazione di 50G, il tutto supportato dal Nordic Semiconductor nRF52840 basato su microprocessore ARM Cotex-M4 a 32-bit.
In termini prestazionali, nonostante la frequenza di polling rate sia limitata a 1000Hz, il ROG Harpe Ace Aim Lab Edition mantiene costantemente una latenza di input inferiore al millisecondo, attestandosi costantemente tra gli 0,7 e gli 0,8ms in modalità wireless.
In merito al limite sul polling rate, ASUS dichiara "Il ROG Harpe Ace è stato progettato con un polling rate wireless di 1000Hz al fine di fornire il giusto bilanciamento tra reattività ed efficienza energetica. Un polling rate superiore, come 4000Hz, consumerebbe più energia e richiederebbe più risorse lato CPU, causando possibili instabilità in gioco".
Sebbene esistano sul mercato mouse wireless che comunicano con il sistema ad una frequenza di 4000Hz, vogliamo spezzare una lancia in favore di ASUS in quanto non solo tutte le motivazioni mosse dall'azienda risultano veritiere, ma trovano riscontro nelle preferenze dei pro-player che ancora oggi optano per soluzioni comprese tra i 500 e i 1000Hz.
Tralasciando i consistenti cali di FPS riscontrabili anche con CPU molto recenti, la durata della batteria subisce un drastico calo che può arrivare sino al 70%.
È il caso dei mouse Razer compatibili con l'Hyperpolling Dongle o il recente G-Wolves HTS+ che, alla massima frequenza di polling, offre una durata appena superiore alle 20 ore.
Certamente avere a disposizione tale opzione non preclude l'utilizzo di polling rate inferiori e forse, a riguardo, ROG, insieme al team Aim Lab, avrebbe dovuto puntare ai 2000Hz, valore che si può considerare lo "sweet spot" anche per il gaming a 360Hz o superiore.