6. Prova sul campo
Passiamo dunque alla prova sul campo per testare il nuovo Mionix Naos QG durante alcune sessioni di gioco e di normale utilizzo per valutarne sia l'ergonomia che la precisione del sensore ottico PixArt PMW 3360.
Ergonomia
La gamma Naos, come abbiamo già avuto modo di appurare nel corso delle prove dei modelli 7000 e 8200, è dotata di una delle strutture più comode ed ergonomiche in commercio.
Trattandosi del medesimo assetto di base, anche il nuovo Naos QG non fa eccezione, garantendo un comfort in utilizzo prolungato davvero sorprendente.
Come per tutti i modelli appartenenti a questa fortunata serie, si tratta di un mouse Palm grip, ovvero pensato per essere utilizzato appoggiando completamente il palmo della mano sulla superficie, in modo tale da avere una presa salda e, soprattutto, comoda.
Discorso diverso per l'impostazione Fingertip, praticamente impossibile da utilizzare e poco adatta ad un mouse di queste dimensioni, ma non si esclude invece quella Claw che risulta sufficientemente comoda.
Ben tarato il peso complessivo che garantisce, in accoppiata al Mionix ALIOTH XL, una sensazione di controllo spettacolare ed un buon grado di scorrevolezza.
Sensori biometrici
Doverosa a questo punto della recensione una parentesi riguardante i sensori biometrici introdotti dall'azienda svedese su questo modello, ovvero un rilevatore dei battiti cardiaci (PixArt PAH8001EI-2G) ed un misuratore della risposta galvanica.
Entrambi i sensori, unitamente ai comuni dati rilevati dal software quali click, distanza percorsa e velocità di spostamento, sono in grado di mostrare un dettagliato report delle condizioni fisiche del giocatore.
Il rilevatore HR (Heart Rate) svolge egregiamente il proprio compito ottenendo, tramite un particolare algoritmo, una stima delle pulsazioni cardiache in tempi discretamente brevi.
L'unica problematica, piuttosto grave tra l'altro, è che il suddetto sensore utilizza un LED a luce verde davvero intenso che impiega quasi un secondo a disattivarsi una volta sollevata la mano con l'aggravante che, essendo direzionato verso il volto dell'utilizzatore, quest'ultimo verrà inevitabilmente accecato.
Tale problematica ci ha costretto a disattivare il sensore HR subito dopo aver effettuato tutte le prove del caso.
Il misuratore dell'attività galvanica (GSR) si compone di due elettrodi che sottopongono la mano a variazioni di corrente a bassa intensità per ottenere dati riguardanti la conduttanza della pelle, dato che può essere importante per la misura delle risposte del sistema nervoso simpatico.
Tale sistema, negli esseri umani, è direttamente coinvolto nella regolazione del comportamento emozionale.
La domanda a questa punto sorge spontanea: "è davvero necessario per un videogiocatore avere dei dati relativi ai propri battiti cardiaci e alla propria risposta galvanica durante le partite?"
Queste misurazioni potrebbe essere interessanti durante le competizioni, dopo ore e ore di utilizzo, per capire in che stato è il corpo per decidere, di conseguenza, se proseguire o meno.
Potrebbe, per esempio, essere anche utile a numerosi YouTuber per mostrare ai fan la reale reazione del proprio fisico agli spaventi o alle emozioni provate.
Ma, oltre alle soluzioni appena citate, a meno di particolari applicazione realizzate ad hoc tramite le Open API messe a disposizione dal produttore, la risposte è inevitabilmente "no", in particolar modo se l'introduzione di questi sensori contribuisce in modo significativo all'aumento di prezzo.
Gaming - Gears of War 4
Per quanto concerne la prova in ambito gaming la scelta è ricaduta su uno dei titoli più attesi nel 2016 dai fan dell'universo Microsoft, stiamo parlando di Gears Of War 4, rilasciato in esclusiva per Xbox One e sistemi Windows 10 lo scorso ottobre.
Tralasciando il ricco e raffinato comparto single player, forte di una trama a dir poco sensazionale, ci siamo tuffati immediatamente nei frenetici scontri multiplayer per testare al meglio il recente sensore PixArt PMW 3360.
Il tracciamento, come c'era da aspettarsi, è risultato sempre perfetto e privo di disturbi, con una precisione millimetrica a tutte le risoluzioni utilizzate.
A tale proposito, segnaliamo che la regolazione dei DPI può essere affidata, tramite software, sia ai pulsanti laterali che a quelli superiori, soluzione davvero comoda ed utile soprattutto negli sparatutto strategici o comunque meno frenetici di GoW.
Strepitoso anche il comportamento degli switch meccanici OMRON, estremamente robusti e dotati di una soglia di attivazione minima (20 milliNewton), così come la rotellina di scroll, che ricordiamo essere prodotta da TTC, esente da giochi meccanici e dotata di un buon grip permesso dall'ottimo rivestimento in gomma.
Produttività
Il Mionix Naos QG risulta inoltre un ottimo strumento di lavoro, in particolar modo in ambiente di editing, sia foto che video, grazie all'estrema precisione del sensore che consente di svolgere in modo impeccabile le operazioni di rifinitura e ritaglio.
Come già sapevamo ancor prima di effettuare l'unboxing, non siamo riusciti, in nessun caso, ad utilizzare i 12.000 DPI massimi messi a disposizione dal Naos QG, target senza alcun dubbio usufruibile solo in futuro con risoluzioni superiori al 4K.