5. Prova sul campo
Siamo pronti a passare alla prova dei fatti con il nostro Mionix CASTOR negli estesi campi di battaglia offerti da Planetside 2 e nelle arene di Heroes of the Storm, due titoli piuttosto adatti a saggiare le capacità di un mouse.
Heroes of the Storm è un MOBA, ovvero un gioco cooperativo a squadre che si sviluppa in una arena, in cui è necessario ottenere la vittoria attraverso la conquista di obiettivi.
Come tutti i titoli MOBA, HotS non è un test per le capacità di tracciamento del sensore, quanto un modo efficace di guardare all'ergonomia del CASTOR, pubblicizzata dalla stessa azienda come "sviluppata per essere usata dai destrorsi e supportare ugualmente le prese Palm, Claw e Fingertip".
Un'affermazione di questo tipo è generalmente inesatta, perché la facoltà di un mouse di possedere un'ergonomia neutra è dipendente da molti fattori: aggiungendo quindi un "può" nella frase di cui sopra, otteniamo una rappresentazione più corretta della realtà .
Il CASTOR è di base un mouse gaming adatto a prese Palm, se si hanno mani piccole, Claw, in ogni caso, e Fingertip solo in caso di mani grandi.
L'ergonomia è eccellente, la tenuta del rivestimento ed il feeling sono sempre solidi in gioco, ma la vera innovazione interessante rispetto agli altri modelli del brand è l'inserto in gomma laterale, che giova particolarmente ai giocatori con prese aggressive.
Veloce ma non troppo, grazie ad un peso che si avverte commisurato alla sua taglia medio/piccola (solo 122mm in lunghezza), il CASTOR non affatica la mano durante le sessioni più lunghe e risponde agilmente.
Giocando su un FPS come Planetside 2, abbiamo invece una misura più severa delle prestazioni del sensore, della capacità di reagire e di controllare il rinculo delle armi.
Essendo basato su un sensore ottico considerato privo di difetti come il PixArt PMW3310, il CASTOR offre al giocatore un tracciamento 1:1 senza interferenze da fenomeni come l'accelerazione hardware ed un comportamento inappuntabile anche a velocità elevate, tipiche dei giocatori che utilizzano basse risoluzioni.
D'altro canto, il CASTOR è anche capace di utilizzare risoluzioni più elevate per i cosiddetti Highsenser fino al mirabolante valore di 10.000 DPI, chiaramente inutilizzabile anche disponendo dei più costosi sistemi multimonitor 4K.
Tutti questi "tecnicismi" si traducono sul campo in un comportamento impeccabile negli FPS, che vi permetterà di dare spazio a tutta la vostra abilità senza più la scusante di un equipaggiamento non all'altezza.
Molto buona è stata anche la nostra esperienza con la meccanica del CASTOR, vale a dire gli switch principali, supportati dagli eccellenti switch Omron D2FC, e la rotellina, alquanto silenziosa, stabile e con scatti graduali, ma non duri.
Messa da parte l'attività videoludica, il CASTOR è un buon strumento per la produttività , come le nostre prove hanno evidenziato durante l'uso.
Con un layout in tutto simile a quello di un "normale mouse", il CASTOR mette a disposizione i soliti sei tasti facilmente raggiungibili, programmabili velocemente da un software che, però, è sprovvisto di quelle Macro precompilate che siamo soliti trovare altrove.
Dovremmo quindi supplire a questo programmando da noi le nostre Macro, con uno strumento semplice che, in questo caso, rivela tutta la sua rapidità d'uso: in meno di pochi secondi avremo già creato ed assegnato una combinazione ad un tasto.