4. Resa cromatica
In questa sezione andremo ad analizzare il comportamento del pannello in diversi ambiti di utilizzo, così da comprendere le potenzialità dell'ASUS ROG Swift OLED PG27AQDP sia out of the box che post calibrazione.
Metodologia di Test
Prima di eseguire i test abbiamo ripristinato a default le impostazioni della scheda grafica oltre ad aver disabilitato qualsiasi profilo ICC già presente sul sistema.
Come hardware di misurazione e calibrazione è stato scelto il colorimetro Calibrite Display Pro HL, abbinato ad un'ampia suite di software per svolgere tutte le dovute misurazioni e operazioni di calibrazione.
Tra questi citiamo il software proprietario Calibrite PROFILER e DisplayCal, quest'ultimo disponibile in forma gratuita a tutto il pubblico.
Seguono i test e i relativi obiettivi:
- Cromaticità - rappresentazione bidimensionale della gamma cromatica all'interno del diagramma CIE prendendo come riferimento lo spazio colore sRGB; all'interno di questa sezione saranno anche misurati i valori di accuratezza cromatica DeltaE.
- Temperatura, luminanza e white point - puntiamo ad una luce neutra di 6500K, riferimento di luce diurna naturale.
- Uniformità pannello - a differenza di quanto avviene per i display LCD, i pannelli OLED non dispongono di un sistema di retroilluminazione e raggiungono livelli di nero assoluti spegnendo, di fatto, i singoli pixel, motivo per cui ci limiteremo ad analizzare l'uniformità del bianco del pannello.
Impostazioni di fabbrica e test
Partiamo, quindi, verificando quella che è l'esperienza utente di chi acquista ROG Swift OLED PG27AQDP e lo vuole utilizzare con il profilo predefinito, alla luminosità preimpostata e al refresh massimo di 480Hz.
Ricordiamo che i parametri teorici per la massima accuratezza cromatica sono ben altri e non sono assolutamente in linea con le aspettative del pubblico gaming.
In termini di specifica, ASUS dichiara una copertura DCI-P3 del 99% e sRGB del 135%.
Pre Calibrazione
Il ROG Swift OLED PG27AQDP ci regala un'eccellente prima impressione grazie a colori precisi, un'ampia copertura cromatica, un buonissimo livello di luminosità ed un discreto bilanciamento cromatico, seppur leggermente scostato verso i toni caldi.
Analogamente, la patch a 24 colori evidenzia una deviazione media di soli 1.4 punti, specifica assolutamente adeguata per un utilizzo generico privo di compromessi.
Post Calibrazione
Impostazioni Monitor | |
Profilo | User |
Luminosità | 80 |
Contrasto | 50 |
Temperatura | User |
Gamma | 2.2 |
R | 97 |
G | 99 |
B | 98 |
Post calibrazione il monitor ROG supera ogni aspettativa, rasentando la perfezione in quasi tutti i campi.
Ricordando che si tratta di un pannello con 480Hz di refresh nativo, è assolutamente degna di nota la gamma colore che, per lo spettro DCI-P3, sfiora il 95% con un impressionante volume del 108% (circa 153% sRGB).
La controprova della bontà del pannello arriva con la validazione del profilo, la cui perfezione richiede ben pochi commenti.
Whitepoint vicinissimo alla soglia teorica dei 6500K e delta E medio di soli 0.69, con un picco massimo che non supera la soglia di 1.5.
Livelli di luminosità
Spostandosi sul fronte luminosità, il PG27AQDP dimostra come il team ROG abbia concentrato l'efficienza del pannello sul fronte gaming, andando a sacrificare i livelli di luminosità raggiunti dal display.
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Nonostante, infatti, sia ancora presente il subpixel bianco, la precedente generazione WOLED era in grado di raggiungere picchi massimi di circa 2000 nits, contro i 1260 di questo modello.
Con l'aumentare della finestra bianca il divario si riduce, fino ad equipararsi intorno ai 25% APL.
Tradotto in soldoni, nell'utilizzo di tutti i giorni sarà difficile notare differenze tra il PG27AQDP ed i suoi fratelli, che rimangono ancora oggi tra i migliori display della categoria.