PC con collegamento DANTE diretto a finale classe D DANTE...qualcuno ha provato?

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  1. #1
    nibble
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    Predefinito PC con collegamento DANTE diretto a finale classe D DANTE...qualcuno ha provato?

    Salve, da qualche tempo ho iniziato il mio progetto di multiamplificazione attiva di un sistema ad alta efficenza, e allo scopo ho scelto un DAC con protocollo DANTE Focusrite REDNET2 con relativa scheda PCIe, gestito poi con un preamplificatore e relativi finali per un totale di otto canali (il preamplificatore è necessario in quanto il dac ha solo due livelli di uscita, entrambi molto elevati)

    Leggendo qui e là per la rete, mi è venuta la malsana idea, sfruttando il collegamento DANTE, di bypassare tutti i vari collegamenti analogici, e finanche l'uso di un DAC, utilizzando un finale multicanale digitale tipo Powersoft, Labgruppen o più probabilmente Yamaha non avendo necessità di DSP (uso filtri di convoluzione generati con AUDIOLENSE, Jriver 22 su SO Win 8.1)

    XMV Series | Power Amps | Products | Yamaha

    Qualcuno ha esperienze a tal proposito? E' un'idea con qualche presupposto logico o del tutto infondata??

    Grazie

  2. #2
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Originariamente inviato da guido310
    Qualcuno ha esperienze a tal proposito? E' un'idea con qualche presupposto logico o del tutto infondata??
    come possa andare in pratica, in termini di qualità del suono non lo so. Molto ovviamente dipende dalla qualità dei vari componenti del sistema, sia hardware che software. Personalmente ad es. non ho ancora sentito nessun "classe D" che sia all'altezza di un buon lineare. Ma, in linea di principio, l'idea in sé è tutt'altro che sbagliata. Il futuro è senz'altro quello. Tutto sta a vedere se, allo stato attuale della tecnologia, sia già possibile ottenere risultati uguali o migliori di quelli attualmente ottenibili con sistemi più convenzionali oppure no...
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

  3. #3
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da guido310
    Salve, da qualche tempo ho iniziato il mio progetto di multiamplificazione attiva di un sistema ad alta efficenza, e allo scopo ho scelto un DAC con protocollo DANTE Focusrite REDNET2 con relativa scheda PCIe, gestito poi con un preamplificatore e relativi finali per un totale di otto canali (il preamplificatore è necessario in quanto il dac ha solo due livelli di uscita, entrambi molto elevati)

    Leggendo qui e là per la rete, mi è venuta la malsana idea, sfruttando il collegamento DANTE, di bypassare tutti i vari collegamenti analogici, e finanche l'uso di un DAC, utilizzando un finale multicanale digitale tipo Powersoft, Labgruppen o più probabilmente Yamaha non avendo necessità di DSP (uso filtri di convoluzione generati con AUDIOLENSE, Jriver 22 su SO Win 8.1)

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    Qualcuno ha esperienze a tal proposito? E' un'idea con qualche presupposto logico o del tutto infondata??

    Grazie
    Ma stiamo parlando di un sistema 7+1 a 8 canali indipendenti o usi gli 8 canali per multiamplificare un segnale che inzialmente è stereo?
    Ciao, Marco.

    "Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -- and a lot of courage -- to move in the opposite direction."
    — E. F. Schumacher (mis-attributed to A. Einstein)
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  4. #4
    Moderatore L'avatar di SM63
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    Originariamente inviato da guido310
    Salve, da qualche tempo ho iniziato il mio progetto di multiamplificazione attiva di un sistema ad alta efficenza, e allo scopo ho scelto un DAC con protocollo DANTE Focusrite REDNET2 con relativa scheda PCIe, gestito poi con un preamplificatore e relativi finali per un totale di otto canali (il preamplificatore è necessario in quanto il dac ha solo due livelli di uscita, entrambi molto elevati)

    Leggendo qui e là per la rete, mi è venuta la malsana idea, sfruttando il collegamento DANTE, di bypassare tutti i vari collegamenti analogici, e finanche l'uso di un DAC, utilizzando un finale multicanale digitale tipo Powersoft, Labgruppen o più probabilmente Yamaha non avendo necessità di DSP (uso filtri di convoluzione generati con AUDIOLENSE, Jriver 22 su SO Win 8.1)

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    Qualcuno ha esperienze a tal proposito? E' un'idea con qualche presupposto logico o del tutto infondata??

    Grazie
    Guido per quanto puo valere dico la mia ....

    La coperta è sempre corta ...diciamo che sei messo bene con la sezione digitale ...ma trovo oltragioso penalizzare... almeno nella via piu' alta con dei finali in classe D
    Ultima modifica di SM63 : 06-11-2016 a 07:28


    nulla si crea nulla si distrugge ma tutto si trasforma

  5. #5
    nibble
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    Originariamente inviato da marcoc1712
    Ma stiamo parlando di un sistema 7+1 a 8 canali indipendenti o usi gli 8 canali per multiamplificare un segnale che inzialmente è stereo?
    Stereo su 4+4 canali tramite crossover generati da Audiolense XO

    A prescindere dalla qualità delle amplificazioni in classe D, quello che mi "affascina" di questo setup è il fatto di avere il collegamento più diretto possibile...niente DAC, niente conversioni tra formati digitali (quello che viene inviato è un flusso dati e il finale digitale opera una conversione tramite passabasso della PWM) niente preamplificatore, niente crossover da attraversare con il finale che opera il controllo diretto dei drivers e altoparlanti, potendo anche adattare l'erogazione di corrente in base alla reale risposta di questi ultimi

    Con un finale in classe D "tradizionale" con ingressi analogici invece il segnale deve quantomeno subire una doppia conversione...

  6. #6
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da guido310
    Stereo su 4+4 canali tramite crossover generati da Audiolense XO

    A prescindere dalla qualità delle amplificazioni in classe D, quello che mi "affascina" di questo setup è il fatto di avere il collegamento più diretto possibile...niente DAC, niente conversioni tra formati digitali (quello che viene inviato è un flusso dati e il finale digitale opera una conversione tramite passabasso della PWM) niente preamplificatore, niente crossover da attraversare con il finale che opera il controllo diretto dei drivers e altoparlanti, potendo anche adattare l'erogazione di corrente in base alla reale risposta di questi ultimi

    Con un finale in classe D "tradizionale" con ingressi analogici invece il segnale deve quantomeno subire una doppia conversione...
    La mia opinione è che i limiti di latenza di un sistema digitale multicanale non sono adeguati alla multiamplificazione.

    Se tra canali diversi è - forse - accettabile qualche mSec di ritardo dato che il nostro cervello è in grado di compensare, tra bande di frequenza diverse dello stesso canale le cose cambiano e servono 'precisioni' di tutt'altro ordine di grandezza, non raggiungibili da sistemi come DANTE, Ravenna o AVB, mentre sono grantiti all'interno di uno stream multicanale, che è di fatto 'sicncrono', nei limiti della frequenza di campionamento.

    miei 2/100
    Ciao, Marco.

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  7. #7
    nibble
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    Ma questo avviene solo per streaming dati su rete o anche inviando un segnale stereo in qualsiasi altro modo (anche in analogico) ad un processore elettronico che poi elabora i tagli sui vari canali?

  8. #8
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da guido310
    Ma questo avviene solo per streaming dati su rete o anche inviando un segnale stereo in qualsiasi altro modo (anche in analogico) ad un processore elettronico che poi elabora i tagli sui vari canali?
    Nella riproduzione stereo, la laterizzazione 90°/270° dei due diffusori produce un Detla t di 0.65 msec tra quanto percepito dall'orcchio DX e SX (valore di rifermento, variabile con la frequenza), il che ci consente di ricostruire la spazialità, anche se in realtà usiamo anche il Delta di intensità, probabile causa per cui un delta di tempo senza un corrispondente delta di intensità, o vicversa, ci risulta 'incongruo'.

    In altre parolo, l'orecchio umano recepisce (in campo vicino) come sorgenti distine suoni provenienti da fonti situate ad almeno 10 cm, altrimenti li fonde, quindi per rappresentare un segnale multicanale, in teoria basta una precisone di quell'ordine di grandezza e Dante, se non ricordo male, garantisce una latenza variabile tra: 0,25msec e 5msec quindi probabilmente adeguata allo scopo, anche se il suono in aria percorre 344 m/s, quindi

    5 msec = 1.72 m
    0,25 msec = 8,6 cm

    Scartando, di conseguenza, le implementazioni più 'blande' e concentrandoci su quelle in massima qualità (per le quali si devono usare apprecchiatire specifiche, non la normale infrastruttura Ethernet), mi chiedo:

    Siamo disposti ad accettare una tolleranza di posizionmento di 8.6 cm dei diffusori con un'approssimazione di 70° nella ricostruzione stereografica?
    Peggio, siamo disposti ad accettare questo tipo di approssimazione per driver diversi dello stesso diffusore?

    Cosa succede invece usando un solo stream multicanale?

    La latenza in se può essere anche molto maggiore, ma è COMUNE ai diversi canali che sono SINCRONI, in quanto l'elemento 'minimo' di uno stream è il FRAME, composto da 1 campione per ogni canale.

    All'interno del frame non esite il tempo, quindi non c'è ritardo, non esiste il concetto che il campione del canale 1 possa arrivare prima di quello del canale 2, sono entrambi lì o non ci sono, con una precisione pari a 1/Sample rate.

    nel caso di 44100Hz = 0.027 msec (<9 mm) 352800 = 0.00333 msec (<1 mm).

    Semplice fisica.

    Perchè allora hanno inventato Dante?

    Perchè in acquisizione, missaggio o diffusione in ambiente 'live' i problemi da risolvere sono completamente diversi, si tratta di 'sincronizare' i diversi strumenti o questi e la voce, comunque ripresi su stream diversi, quindi minimizzare la latenza è indispensabile, ma non è possibile, con le attuali tecnologie, fare di meglio e godere dei vantaggi economici e funzionali che l'auido over ethernet abilita.

    Un compromesso, dunque, ma inevitabile ed in quei casi accettabile, ma noi, all'interno delle nostre case, non abbiamo bisogno di aggiungerne altri.

    Sempre i miei 2/100.
    Ultima modifica di marcoc1712 : 06-11-2016 a 22:13
    Ciao, Marco.

    "Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -- and a lot of courage -- to move in the opposite direction."
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  9. #9
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Giustissimo.

    In effetti non avevo approfondito e considerato il fatto che Guido intendesse inviare stream separati per i singoli canali a dispositivi diversi: pensavo si trattasse banalmente di inviare uno stream multicanale ad un singolo dispositivo multicanale.

    Quello che vuole ottenere Guido però forse si potrebbe anche fare, sebbene in modo diverso. Il punto, al solito, è la sincronizzazione dei clock. Credo che a livello di prodotti "pro" non dovrebbe essere impossibile trovare degli apparecchi che consentono la sincronizzazione con una unica sorgente di clock centralizzata, attraverso una apposita distribuzione indipendente.

    Oppure, per l'appunto, utilizzando un singolo amplificatore "digitale" multicanale (che disponga degli 8 canali necessari), posto che ce ne siano.
    Ultima modifica di UnixMan : 07-11-2016 a 14:13
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

  10. #10
    nibble
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    Originariamente inviato da UnixMan
    Giustissimo.

    In effetti non avevo approfondito e considerato il fatto che Guido intendesse inviare stream separati per i singoli canali a dispositivi diversi: pensavo si trattasse banalmente di inviare uno stream multicanale ad un singolo dispositivo multicanale.

    Quello che vuole ottenere Guido però forse si potrebbe anche fare, sebbene in modo diverso. Il punto, al solito, è la sincronizzazione dei clock. Credo che a livello di prodotti "pro" non dovrebbe essere impossibile trovare degli apparecchi che consentono la sincronizzazione con una unica sorgente di clock centralizzata, attraverso una apposita distribuzione indipendente.

    Oppure, per l'appunto, utilizzando un singolo amplificatore "digitale" multicanale (che disponga degli 8 canali necessari), posto che ce ne siano.
    In effetti già adesso sto utilizzando Jriver con Audiolense per suddividere il segnale stereo in 4+4 canali che vengono inviati da una scheda Focusrite PCIe DANTE ad un DAC 16 canali Focusrite REDNET2, poi c'è il preamplificatore analogico (che serve in effetti per ATTENUARE più che amplificare) e due finali MCH

    L'immagine stereo non mi sembra compromessa, anzi....però farò un esperimento con uno Yamaha 8 canali DANTE che mi faranno provare...a prescindere dalla qualià della sezione finale, quello che mi aspetto è un aumento della trasparenza, dopo eliminazione di un paio di passagi per elettroniche ....semprechè il finale non sia talmente rumoroso (rapporto s/n) da vanificare il tutto

    Inoltre, quello che mi "attrae" è anche questo:

    "XMV amplifiers feature an innovative, new, patent pending circuit that improves the already highly efficient Class D circuit topology, bringing the efficiency level of the amplifier's output stage up to over 90%. This is achieved by automatically switching the circuit to match the corresponding output voltage"

    Efficenza superiore al 90% e una sorta di "pilotaggio in corrente" potendo adattarsi al carico visto...che è direttamente il woofer/driver non essendoci nemmeno crossover...sperando che si traduca in miglior controllo e bassissima distorsione....trattandosi oltretutto di elementi ad alta sensibilità...(per i drivers dei medio alti siamo oltre 115 db 1w)

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