Originariamente inviato da
audiodan
Visto che si è tornati sui normali binari di discussione vediamo di fare un po' il punto della situazione, almeno al momento.
Soluzione noDAC con solo LPF: qui si assiste ad un comportamento differente del rumore correlato al segnale, dove l'Amanero ha, come era prevedibile, un maggiore rumore. Però......studiare una tipologia di filtro "universale" può essere possibile ma non è una cosa semplicissima. Ruggero ha suggerito di abbassare drasticamente il valore della resistenza in serie , aumentando nel contempo la capacità del condensatore in parallelo e in effetti il rumore è migliorato, è migliorata la dinamica e anche l'equilibrio timbrico. I due filtri da me provai sono con 330R e 20nF e 180R e 30nF, quest'ultimo provato sull'amanero montata sul Diabolidak. Sono entrambi estremamente ben suonanti ma quello che mi stupisce è che il rumore sembra assai correlao con quello di fondo della registrazione. Mi spiego meglio: il PCM è più silenzioso, permette di percepire un numero di microinformazioni maggiori ma, contrariamente a quanto mi sarei aspettato, la ricchezza timbrica, i tempi di salita e di decadimento restano a favore del DSD diretto, a mio parere assai più verosimile e naturale. Oltre a questo, mentre il JLsounds con registrazioni silenziose diventa silenzioso quasi quanto il PCM, l'Amanero permane con una discreta rumorosità di fondo nonostante tutte le precauzioni e le cure delle alimentazioni e di schermature possibili. In realtà credo che il problema si possa gestire meglio continuando a lavorare sul LPF, essendo il rumore strettamente correlato al segnale e insito nella tipologia di questa modalità di riproduzione. Però confesso che già in questo momento il suono è talmente buono che il leggero e neanche costante rumore di fondo non mi disturba minimamente. Il PCM, ascoltato con il Counterpoint bulgarizzato, è un gran bel sentire, non vi sono dubbi, ma questo ha un quid che a me piace di più. Ruggero pare di opinione diversa per cui si tratta di provare e scegliere, come sempre. E lavorare per migliorare quello, già assai buono ripeto, che si ha.