Continuando la lettura del documento di Russo ora sono alle prese con il "mode shape" da cui Russo compone l'acronimo MOSS (Giovanni, perdonami ma il problema dell' onda acustica riflessa dal diaframma, il confinamento inerziale e la definizione di silenzio devo ancora ragionarci su anche se qualcosa inizia prender luce).
Da quanto è riportato Russo considera qualsiasi cosa possa emettere suoni (nella fattispecie strumenti musicali) come una entità che in quanto dotata di forma e volume ,caratterizza l'emissione attraverso le precipue ed inevitabili diffrazioni proprie ovvero se un violino, a parità di tutti gli altri componenti avesse una cassa armonica con lo stesso volume lo stesso legno, peso, spessore etc, ma una forma diversa es. ovale, secondo quanto detto avrebbe un "timbro" diverso ( e sicuramente non ho modo di dubitarne).
Per far sì che il diffusore non aggiunga a quella già presente nella registrazione la propria impronta caratteristica in quanto esso steso dotato di forma e volume, Russo attua un accorgimento che in parte assorbe e in parte "frammenta" in pezzetti (non so che altro termine usare) la propria di forma, riducendo ai mini termini l'influenza delle due sovrapposizioni di "shape".
Giovanni mi piacerebbe se vi fossero ulteriori documenti ( sempre che non siano riservati) di indicarli ché alcune problematiche sono solo accennate ma non spiegate (forse volutamente)
ed occorre fare un lavoro di reverse engineering basato su ipotesi non sempre ortodosse.