Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
Una volta esisteva la protezione contro la pubblicità ingannevole, oramai chiunque scrive qualsiasi cosa su un forum e nessuno può dire nulla...
Ennesimo esempio di come la burocrazia non serve a nulla, è sempre un passo indietro. Deve pensarci il mercato (cioè noi) a 'bastonare' i truffatori, che potranno anche gabbare qualcuno, ma alla fine vengono smascherati e spariscono sotto il peso delle loro stesse menzogne.
Sia chiaro che non intendo accusare nessuno qui scrivente, ma un minimo di spirito critico - che equivale al non andare al mercato con la borsa aperta ed i contanti ben in vista - bisogna pur mettercelo da parte nostra, altrimenti siamo pecore alla tosa...
NON E' VERO!
Poi, ognuno si convince di quello che vuole e se l'unico parametro di giudizio è la sensazione soggetiva, beh accomodatevi pure.
A tal proposito, vorrei proporvi una manciata di processori pentium del 2005, pare che quello specifico lotto di produzione abbia una struttura molecolare del silicio tale per cui la gestione degli IRC risulta particolarmente accurata.
Il clock di sistema ne giova, eliminando il drift rispetto ai segnali provenienti dai satelli GPS causato dal noto effetto relativistico gravitazionale di dilatazione temporale. Il vantaggio nell'ascolto di stream provenienti da sistemi misti satellite/terreste è impagabile e visto l'alta probabilità che in una qualche fase del ciclo di registazione/riproduzione di un qualsiasi prodotto musicale ciò avvenga, quasi ogni programma musicale ne giova.
I risultati sono stratosferici, notte e giorno non rendono la differenza, nessuno può considerarsi un serio audiofilo senza provare nel proprio sistema uno di questi chip.
Il massimo si ottiene realizzando un sistema multiprocessore alimentato in lineare con schermatura doppia ed isolamento tellurico, ma già solo appoggiando un paio di chip sul case in corrispondenza delle giunzioni CPU/RAM, avendo cura di orientarli SUD/NORD e ponendoli a distanza adeguata, nel rispetto della costante di Fidia, si ottengono buoni risultati.
I miei sono disponibili alla modica cifra di 3500 Euro l'uno, ma fate presto ne rimangono solo 995!
Ultima modifica di alex_i : 24-02-2015 a 20:02
la teoria, la pratica, i fatti.
Partiamo dal principio: il famigerato "jitter" rappresenta un problema soltanto in pochi, ben determinati punti del sistema. Per la precisione, in tutti e soli quei punti del sistema in cui sia ha una interazione tra ciò che rappresenta "l'ampiezza" del segnale audio con un segnale di clock (de La Palisse).
Quali sono questi punti? Normalmente, ben pochi. Idealmente, soltanto due:
1) alla fonte, in fase di produzione, laddove un clock detta gli istanti in cui il segnale analogico viene campionato per essere convertito in digitale (ADC);
2) alla destinazione, laddove un altro clock (idealmente perfettamente "uguale" a quello utilizzato nel processo di conversione A/D) viene "ricombinato" con i dati digitali per ricostruire un segnale analogico (DAC).
Oltre a questi, un altro eventuale "punto sensibile" si ha laddove si effettui un "reclocking asincrono", cioè una "Asynchronous Sample Rate Conversion" (ASRC). Questo è un procedimento che consente di "sincronizzare" uno stream digitale ad un clock diverso (asincrono) rispetto a quello dello stream in ingresso (oltre a cambiarne eventualmente il "sample rate", cioè la frequenza di campionamento). Detto in parole povere (e semplificando), in sostanza consiste nel ricampionare lo stream originale con un nuovo clock, un po' come se si stesse campionando un segnale analogico.
Ma cos'è questo jitter? Detto in parole povere, è la differenza temporale tra l'intervallo di tempo perfettamente costante che idealmente dovrebbe intercorrere tra un campione ed il successivo e l'intervallo di tempo -variabile- che intercorre tra due diversi campioni successivi nella realtà. Tale variazione può essere più o meno casuale e/o (peggio) correlata ai dati (al segnale audio).
Perché è importante? perché un campione "giusto" nel momento sbagliato è un campione sbagliato.
Il segnale analogico di uscita è il risultato della "combinazione" dei dati con il clock. Se il clock non è "esatto", anche se i dati digitali sono esatti il segnale analogico che ne risulta non lo è.
Una cosa fondamentale da ricordare è che, a differenza dei dati digitali (che, in quanto tali, sono sostanzialmente "incorruttibili") il clock, pur essendo (solitamente) "quadrato", è un segnale in tutto e per tutto assolutamente analogico!! In quanto tale, il clock è facilmente soggetto ad ogni sorta di perniciose alterazioni.
Qualsiasi cosa si trovi sul percorso del segnale di clock (inclusi i semplici collegamenti, come cavi e piste di un PCB) ne altera inevitabilmente ed irreparabilmente le caratteristiche, causando in definitiva un aumento del jitter.
Ne consegue che, per minimizzare il jitter, il clock deve essere fisicamente collocato il più vicino possibile agli elementi sensibili di cui sopra:
1) in fase di "produzione", deve essere montato a ridosso dell'ADC;
2) in fase di ri-produzione deve essere montato a ridosso del DAC.
Altra cosa ovvia e fondamentale è che l'oscillatore di clock deve essere intrinsecamente stabile ed indipendente. L'uso di PLL o altri artifici simili porta inevitabilmente ad un aumento del jitter rispetto a quello prodotto da un buon oscillatore al quarzo.
La connessione S/PDIF è stata (ed è ancora) uno dei peccati originali dell'audio digitale. Se la sua "sorella" professionale AES/EBU poteva (e può) anche andare bene in fase di produzione (cioè tra ADC e registratore digitale), altrettanto non si può certo dire per la fase di riproduzione. Tutt'altro.
Arrivati a questo punto, il primo, enorme problema dovrebbe essere evidente: l'S/PDIF mette il clock "dalla parte sbagliata", nel "trasmettitore" (sorgente), lontanissimo dal DAC!
Ed è lontanissimo non solo fisicamente, ma anche "elettricamente", dovendo attraversare un bel po' di elettronica varia (oltre a cavi e connessioni) prima di arrivare al DAC. Ne consegue che il jitter va alle stelle.
Ma non finisce qui. C'è anche un altro problema, forse ancora maggiore: lo standard S/PDIF (così come anche l'AES/EBU) non prevede connessioni dedicate e separate per dati e clock: al contrario, il clock viene "mischiato" con i dati, ed è il flusso stesso dei dati a trasportare anche l'informazione temporale. Il "ricevitore" (S/PDIF, Toslink o AES/EBU che sia) è costretto ad utilizzare un PLL (o un ASRC) per ricostruire il segnale di clock a partire dallo stream dei dati!
Va da sé che non solo questo aumenta ulteriormente (ed enormemente) il jitter, ma fa di ben peggio: crea un jitter fortemente correlato con i dati, che è il tipo di jitter più dannoso dal punto di vista della qualità del suono percepita all'ascolto!
Insomma, peggio di così si muore.
O quasi. Chi si è inventato le vecchie interfaccie USB "adattive" sembra essersi messo d'impegno per riuscire a fare qualcosa di almeno altrettanto sbagliato (se non perfino peggiore). Utilizzando una connessione sincrona e legando il clock dei dati a quello del bus USB (anche qui generato dalla "sorgente", per giunta di pessima qualità) ed utilizzando (necessariamente) un ASRC dato che il clock del bus USB non è in relazione intera con quelli tipici degli stream audio. Un disastro.
Ma questa (per fortuna) è acqua passata.
Le interfacce USB asincrone invece risolvono alla radice il problema, mettendo il clock "dalla parte giusta" (quella del DAC) e lasciando che sia questo a "dettare il ritmo" della trasmissione (che è totalmente indipendente dal clock del bus USB).
In un sistema realizzato correttamente (purtroppo sono ben pochi), il (master) clock è montato direttamente a ridosso del chip del DAC (cioè a pochi millimetri da questo) e da li poi inviato "indietro" verso l'interfaccia USB.
Con i dovuti accorgimenti (layout, gestione delle masse, alimentazioni curate e indipendenti, isolamenti galvanici verso l'interfaccia USB, ecc) questo consente di ridurre il jitter "visto" dal DAC (cioè quello che influenza l'uscita analogica) a poco più di quello intrinseco (ed inevitabile) dell'oscillatore stesso. Il quale, utilizzando opportuni oscillatori appositamente ottimizzati, oggi può essere veramente molto basso.
Il resto lo ha spiegato ottimamente John Swenson, per cui non sto a riprovarci io. Puoi leggerlo qui:
Q&A with John Swenson. Part 1: What is Digital?
Q&A with John Swenson. Part 2: Are Bits Just Bits?
Q&A with John Swenson. Part 3: How bit-perfect software can affect sound
P.S.: se poi preferisci credere alla montagna di vera e propria disinformazione generata dalla fuffa del marketing di produttori e spacciatori vari di prodotti "audiophile" che cercano di vendere in ogni modo i loro specchietti per allodole... fai come vuoi. Io non ho nulla da vendere, in tasca non me ne viene niente.
Ultima modifica di UnixMan : 24-02-2015 a 21:40
Ciao, Paolo.
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
un estratto della descrizione della hiface:
LOW JITTER, LOW PHASE NOISE, HIGH STABILITY OSCILLATORS Most audio interfaces and USB-provided DACs refer the data stream clock to the same USB interface clock, that often suffers a very heavy jitter (short range oscillator frequency variations). Thanks to two quartz precision oscillators used on M2Tech hiFace, clock source for output data stream features a very low jitter. A more stable clock is recovered by DAC S/PDIF receiver; a low jitter produces a very limited sound image distortion and degradation. Phase noise (main responsible for jitter) is also very low: this guarantees a short and long range clock stability, also reinforced by a board supply voltage regulation (e.g. at environmental temperature stability is 2-5ppm approximately, compared to 50-100ppm performed by oscillators normally used on commercial CD players).
Se si usasse una prolunga usb (dato che l'usb della hiface e asincrona) e la hiface attaccata al dac?
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