Questo progetto nasce dalla volontà di esplorare il limite della riproduzione digitale affidata ad un PC sviluppato esclusivamente in funzione della riproduzione musicale, alla ricerca della massima qualità possibile.
Per questo ho utilizzato come base di partenza il sistema cMP2 sviluppato da cics e dalla comunità di Audioasylum a partire dal 2007, con una serie di importanti modifiche dettate sia dall’ evoluzione HW negli ultimi 18 mesi sia dalle esperienze personali che via via si sono accumulate.
Del cMP2 il mio server ha adottato i principi, i settaggi del BIOS, le modifiche al SO ( XP pro SP2) , nonché il Software sviluppato da cics stesso: cplay ( il player) e cMP shell , disponibile gratuitamente nel sito
cMP² | Main / HomePage
dove si possono anche trovare tutte le informazioni necessarie alla costruzione , compresi i presupposti teorici. Per chi fosse interessato consiglio di stambare la settantina di pagine, così da poterle consultare con attenzoione
Le differenze, invece, risiedono nella scelta dell’HW, nello sviluppo dell’alimentazione e, soprattutto, nel la finalità stessa del progetto in quanto il cMP2 originale nasce come un server esclusivamente digitale, sfruttando perciò un DAC esterno, mentre il mio vuole essere un apparecchio all-in-one, cercando di utilizzare la prevedibile sinergia tra l’eccezionale progetto cMP2 e la presenza sul mercato di una scheda audio veramente Hiend come la ASUS Xonar Essence, che ho utilizzato in entrambe le versioni ST (PCI) e STX (PCI-E).
Il risultato, dal punto di vista sonoro, è andato ben oltre le mie previsioni iniziali e prevedo che possa essere ulteriormente affinato in futuro ma si paga, ahimè, con una serie di limitazioni che qualcuno può trovare inaccettabili, ovvero:
-Gestione di soli file Wave e Flac, anche se con qualsiasi sampling rate, attraverso file .cue.
-Conseguente difficoltà di gestire playlist, abbastanza complesse da impostare solo mediante file .cue
-Grafica veramente spartana, quasi minimalista direi.
-Nessuna possibilità di visionare le copertine degli album
-Funzionamento esclusivo con ASIO
-Progetto ottimizzato per processori Intel e mobo Gigabyte . Questo non esclude AMD o altre marche ma bisogna tenere presente che potrebbero sorgere difficoltà nei settaggi BIOS e nella funzionalità generale del sistema utilizzando altri componenti.
-Apparecchio esclusivamente dedicato all’audio. I settaggi, infatti, non ne permettono in pratica nessun altro utilizzo.
In pratica chi opta per una scelta del genere ha l’animo monastico dei fans degli ampli inglesi ( chi ricorda gli NVA, minimalisti all’estremo, pieni di idiosincrasie ma che suonano divinamente), per cui questo progetto è rivolto a coloro che sono votati all’esclusiva ricerca del Suono, al piacere dell’ascoltare musica ben riprodotta, quindi non certo coloro che vanno in cerca di “ specchietti e perline colorate” o che hanno minori esigenze di qualità.
La scelta dell’Hardware:
Il manuale originale di cics comprende una parte dedicata all’HW che può essere seguita pedissequamente e con successo, visto che il risultato sarà buono comunque. Però tra la stesura del manuale e i suoi aggiornamenti, sono comparsi sul mercato componenti che sposano ancor meglio il progetto di base, la cui filosofia di fondo si può ridurre al “less is better”, per cui ho effettuato una serie di upgrade dei componenti che si sono rivelati migliorativi, fino al set attuale che usa la componentistica a mio parere più funzionale a questo progetto tra quella che si poteva reperire sul mercato.
In poche parole si tratta di un PC con case HTPC full size, con SSD interno ( per il solo SO) e HDD esterno per i dati.
Ecco i componenti che ho utilizzato:
CPU : Intel i3 2100T Scelta per l’eccezionale efficienza . Consuma, infatti, solo 32W e confermo che è assolutamente vero. Non ha per ora concorrenti, in attesa dei nuovi processori Ivy Bridge che dovrebbero consumare ancora meno e che saranno compatibili con il socket 1155. Vedremo.
COOLER: THERMALTAKE Ventirad Slim X3 piccolo ed efficace. Una volta settato il sistema la ventola va levata, così da avere un sistema fanless
MoBo: Gigabyte GA H67MA-UD2H-B3 a mio parere la migliore acquistabile in questo momento, anche per via del fatto che i prossimi processori Ivy Bridge saranno compatibili con il socket 1155 per cui sarà possibile un upgrade eventuale . La Z 68 non ha nessun vantaggio in funzione dell’uso cui l’apparecchio è dedicato, IMHO.
SSD: OCZ Agility 2E SSD 60 GB MLC 2.5'' SATA II è anche eccessivo per il solo SO. Può ovviamente essere partizionato per provarne altri.
Case: Zalman HD 501 black il progetto originale prevede un costoso case HTPC ( ce ne sono di bellissimi e costosissimi) con un touchscreen da 7’. Ma mi chiedo: a cosa serve un touchscreen in un impianto che risiede, a ben andare, a tre metri di distanza dal punto d’ascolto? Fatevi la domanda e datevi la risposta.
Ho ovviato con un buon cavo VGA da 5 m. e uno schermo di risulta ( 15’) a fianco al punto d’ascolto, Meno bello ma molto più economico e funzionale. Si completa il tutto con una tastiera e un mouse wireless
RAM : Kingston 1GB 1333MHz DDR3 Non-ECC CL9: economicissima, non ha mai dato rogne. Come se non esistesse. E invece esiste eccome, e funziona bene. Non più di 1G, in banco unico, altrimenti i consumi salgono e il jitter pure.
PSU: X-400 Fanless 80 Plus Gold - 400 W Modulare probabilmente il miglior alimentatore switching in circolazione attualmente. L’obiettivo è di sostituirlo con un alimentatore lineare quanto prima, ma per iniziare direi che è una scelta pressoché obbligata
PSU2 : PicoPSU 160 XT da associare al precedente, che lo alimenterà attraverso una delle linee a 12V. Questo deve alimentare solo la mobo, nessun altro servizio o apparato dovrebbe gravare su di esso.
PSU 3: Alimentazione lineare qui trovate i link:
http://www.nexthardware.com/forum/cm...ima-parte.html
http://www.nexthardware.com/forum/cm...nda-parte.html
E’ inutile che sottolinei l’impatto migliorativo che ha un’alimentazione come quella sopra descritta sulla SQ.
SoundBoard: Asus Xonar Essence STX. Purtroppo la PCI è stata abbandonata da Intel in quanto giudicata superata, per cui nel giro di pochi mesi si può facilmente prevedere che sparirà dalla circolazione del tutto. Già la mobo non la supporta più e perciò l’STX (PCI-E)diventa i una scelta obbligata.
Per chi volesse divertirsi a cercare il limite ( altissimo) raggiungibile con questa scheda aggiungo questi due link
http://www.nexthardware.com/forum/cm...rte-prima.html
http://www.nexthardware.com/forum/cm...e-estremo.html
dove troverete ulteriori notizie, spero utili.
Non ritengo necessario avere un CD rom fisso in quanto il suo uso si limita all’installazione del sistema operativo. Se ne può recuperare uno giusto per questo. Il ripping dei dischi va invece effettuato in un altro PC, questo serve solo per ascoltare musica.
HDD esterni: uso da sempre i WD Caviar green, ora da 2TB. Sono lenti e non vi illudete che l’USB3 sia la panacea di tutti i mali: con quest’ultima si guadagna praticamente un 20-30% di velocità, non di più.
Lla mancata prestazione è da imputarsi alla lentezza dell’HD stesso. Peraltro consumano veramente poco e fin’ora, e sono al 4° esemplare, non hanno tradito. Occhio al backup dei dati: perdere migliaia di album per la rottura di un HDD è un attimo!
Conclusioni
Questo è il mio sistema audio:
-Michell Orbe con Braccio Graham 2.2, Lyra Titan i, step-up Uesugi, cavi Synergistic Research Tricon
-Lector CDP 7 ( ora tristemente inscatolato)
-Pre Conrad Johnson Evolution 20 SE con cavo di alimentazione JPS ( 6GK5 Mullard)
-Finale GRAAF GM 20 OTL ( 6C33C + ECC 88 Amperex+ EF 184 Mullard)
-Casse ProAC Response 2.5
-Cavi Straightwire Crescendo segnale e potenza
Maniacale messa a punto delle linee di alimentazione, separate per sezione digitale e analogica, con uso di cavi Nanotec Golden Strada, JPS, DH labs, prese e spine Oyaide, Furutech. Maniacale, appunto!
La cosa più sorprendente , considerazione con la quale vorrei concludere, è che ho finalmente capito dopo ben trent’anni di militanza audiofila, cosa vuol dire la priorità di sorgente.
Il 95% dei difetti che imputavo al mio impianto, e per i quali ho speso cifre folli nel corso degli anni trovando solo palliativi, a volte peggiori del male, sono miracolosamente scomparsi e ogni giorno che ascolto musica non finisco di stupirmi. Non è la perfezione ma ci si avvicina abbastanza. Con il contributo di altri si può sempre migliorare.
Ora non rimane che provare e verificare se quello che ho raccontato sono solo panzane. A me è costata una discreta fatica, 18 mesi di studio, prove, e maledizioni varie però sono stato ripagato con gli interessi dai risultati. Che mi fa piacere condividere con coloro che se la sentono di rischiare e di aggiungere il loro contributo.
Daniele