Originariamente inviato da
UnixMan
Da notare che esce in PCM raw, signed-integer little-endian, ovviamente alla stessa risoluzione (s/r e bit depth) del file originale. Questo dovrebbe dare da pensare:
come fanno LMS/SL a capire qual è la "risoluzione" (s/r e bit depth) dello stream convertito?
Ci sono solo due possibilità:
1) LMS "legge" tali informazioni dal file di ingresso e si aspetta che lo stream PCM di uscita mantenga le stesse identiche "caratteristiche" di quello di ingresso;
2) la risoluzione per i formati "pcm" è "hard coded", cioè LMS si aspetta che sia (sempre e solo) 16/44.
Sfortunatamente, entrambe le cose precludono senza appello la possibilità di fare upsampling passando per "pcm".
(sorry guys... temo che LMS sia un po' meno evoluto e flessibile di quanto qualcuno ritenga).
Comunque, questo suggerisce una prova interessante:
Provate a far suonare dei flac utilizzando la conversione flc->pcm della configurazione di default (l'ultima qui sopra).
Provate sia con files flac "a risoluzione CD" (16/44) che con flac "HD" (nativi o convertiti, purché con sample rate > 44.1 e/o bit depth > 16).
Che succede?
infatti, apparentemente sembra essere proprio così: nell'architettura LMS il FLAC potrebbe essere l'unico formato che consente di trasferire stream lossless a risoluzioni maggiori di 16/44.
Nel qual caso non si scappa: per poter utilizzare risoluzioni più alte di 44/16 (native o comunque "upsamplate") bisogna per forza passare per flac. Fine della storia.