La ricerca sui dissipatori ad aria è ormai ferma da tempo, ormai la tecnologia delle heat pipes la fa da padrone in questo particolare campo.

I produttori quindi si impegnano moltissimo nella ricerca per affinare sempre di più le strutture dei corpi radianti al fine di massimizzare le prestazioni dei loro prodotti.

Alla fantasia non c'è alcun limite per cui, alla fine anche se la tecnologia costruttiva è la medesima, le forme, le finiture e le soluzioni risultano sempre diverse, anche se le prestazioni rimangono sempre piuttosto allineate.

Generalmente, a livello performance, è possibile racchiudere in una manciata di gradi i prodotti migliori presenti sul mercato, ininfluenti ai fini di un buon funzionamento del proprio sistema o alla riuscita di un overclock.

Dobbiamo sempre fare i conti infatti, con la temperatura interna del case. Facciamo un esempio, pur avendo a disposizione prodotti diversi, se all'interno del cabinet si sviluppano circa 30°C (ipotetici), tutti i dissipatori utilizzati andranno ad utilizzare aria a quella temperatura. Per quanto ottimizzati quindi, le differenze in termini di prestazioni di raffreddamento saranno minime, ma pur sempre esistenti. La ragione di queste differenze va ricercata quindi nella struttura del dissipatore e delle alette di raffreddamento.

Sfatiamo quindi il mito di più che fantasiosi margini di miglioramento (della temperatura della CPU) di decine di gradi semplicemente cambiando il dissipatore di calore. Alle volte un buon montaggio, con un corretto contatto del cooler con la superficie del processore, può dare un miglioramento superiore alla sostituzione del dissipatore. E' chiaro che la considerazione appena fatta è valida per prodotti di pari fascia e tecnologia, sicuramente sostituendo il dissipatore “stock” non potremo che ottenere tangibili miglioramenti.