3. Firmware - TRIM - SSD Dashboard


WD Black SN750 1TB 3. Firmware - TRIM - SSD Dashboard 1


La schermata in alto ci mostra la versione del firmware con cui il WD Black SN750 1TB è arrivato in redazione e con il quale sono stati effettuati i test della nostra recensione.

Il firmware, identificato dalla sigla 102000WD, supporta nativamente le tecnologie TRIM, S.M.A.R.T e DevSleep che caratterizzano tutti gli SSD di nuova generazione.

Per il suo aggiornamento, nonché per tutte le operazioni di manutenzione del drive, il produttore mette a disposizione il software SSD Dashboard, giunto alla versione 2.4.0.0, che analizzeremo in dettaglio nei paragrafi successivi.


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La procedura di upgrade del firmware è abbastanza semplice purché si abbia a disposizione una connessione Internet attiva o il file di aggiornamento precedentemente prelevato dal sito del produttore: entrando nel menu Strumenti->Aggiornamento firmware, basterà cliccare sul pulsante "Cerca aggiornamenti" affinché il software effettui un controllo sul server e, qualora rilevasse versioni più recenti rispetto a quelle installate, lo notificherà all'utente chiedendo conferma prima di effettuare l'operazione.

Nel nostro caso, come visibile sullo screenshot di destra, il software ci ha informati che la versione installata era già aggiornata all'ultima disponibile.

Se invece fossimo in possesso del file di aggiornamento, basterà selezionarlo dopo aver cliccato sull'apposito pulsante e seguire la procedura guidata.


TRIM

Come abbiamo più volte sottolineato, gli SSD equipaggiati con controller di ultima generazione hanno una gestione molto efficiente del comando TRIM implementato da Microsoft a partire da Windows 7.

La conseguenza logica è un recupero delle prestazioni talmente veloce, che risulta impossibile notare cali degni di nota tra una sessione di lavoro e la successiva.

Per potersi rendere conto di quanto sia efficiente, basta effettuare una serie di test in sequenza e confrontare i risultati con quelli ottenuti disabilitando il TRIM tramite il comando:

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Il recupero delle prestazioni sulle unità più recenti è altresì agevolato da Garbage Collection sempre più efficienti, che permettono di utilizzare gli SSD anche su sistemi operativi che non supportano il comando Trim, senza dover per forza ricorrere a frequenti operazioni di Secure Erase per porre rimedio ai decadimenti prestazionali.

Tuttavia, nel caso si abbia la necessità di riportare l'unità allo stato originale per installare un nuovo sistema operativo o ripristinare le prestazioni originarie, si può utilizzare l'apposita sezione del WD SSD Dashboard o uno dei tanti metodi di Secure Erase illustrati nelle precedenti recensioni.


Western Digital SSD Dashboard

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Il tool SSD Dashboard mette a disposizione un'apposita sezione per effettuare questo tipo di operazione, che permette di creare un'unità USB avviabile tramite la quale dovrebbe essere possibile effettuare l'operazione di "sanitize" o una formattazione a basso livello.

Purtroppo, allo stato attuale nessuna delle due operazioni è supportata su tutte le piattaforme a nostra disposizione (e non sono poche) per motivi che sono al vaglio dei tecnici WD, ragion per cui durante i nostri test ci siamo affidati all'ultima release di Parted Magic.

L'interfaccia grafica risulta molto accattivante e abbastanza intuitiva nell'utilizzo, suddivisa in cinque sezioni che andremo ora ad analizzare escludendo, ovviamente, quelle viste in precedenza.


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La prima, denominata "Stato", ci offre una serie di informazioni inerenti il partizionamento del drive, il ciclo di vita residuo e la temperatura dello stesso in tempo reale.


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Nella parte alta della schermata sono presenti  alcune informazioni e funzionalità che rimangono sempre in primo piano, quindi accessibili da qualsiasi sezione.

Tra le informazioni mostrate abbiamo la versione del firmware ed eventuali notifiche, ma la cosa più interessante è il selettore che permette di attivare o meno la "Modalità gioco".

Questa particolare modalità disabilita il funzionamento a basso consumo per ridurre le latenze ed incrementare le prestazioni a discapito, però, di un innalzamento delle temperature operative.

La stessa agisce a livello di firmware, motivo per cui ogni sua variazione richiede il riavvio del sistema e la sua impostazione rimane attiva anche se spostiamo il drive su un altro PC.


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Nella sezione "Prestazioni" è possibile visualizzare un grafico inerente la velocità in lettura e scrittura del drive in tempo reale.


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Nella sezione "Strumenti", oltre alle funzionalità viste in precedenza, abbiamo il menu "S.M.A.R.T." che ci mette a disposizione un test diagnostico veloce o uno più approfondito, alla fine del quale viene rilasciato un resoconto completo sullo stato di salute del drive.


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La quarta sezione è quella relativa alle impostazioni del software, che permette di effettuare l'aggiornamento, di impostare la lingua e di scegliere se avviarlo in automatico dopo il caricamento di Windows.


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La quinta sezione, denominata "Aiuto", ci consente di accedere direttamente alla pagina di supporto del prodotto, al forum ad esso dedicato o al manuale utente.

Da questa sezione è possibile inoltre generare un report sullo stato di salute del drive da inviare ai tecnici WD qualora si verificassero dei problemi non risolvibili dall'utente.