1. Visto da vicino
Il Toshiba OCZ RD400 PCIe NVMe 512GB giunto in redazione è una versione retail, quindi dotata della confezione con la quale potrete trovarla sugli scaffali.
La stessa è realizzata in cartoncino di ottima qualità riportante una grafica di colore bianco e azzurro su sfondo nero.
Sulla parte frontale sono presenti un'accattivante immagine del drive in prospettiva, il logo del produttore, la sua capacità , il nome e la tipologia dello stesso.
Posteriormente, in alto, troviamo una seconda immagine del drive e, poco più in basso, le sue specifiche ed una descrizione dei vantaggi che si possono ottenere dall'utilizzo del nuovo protocollo NVMe.
Sul lato destro, invece, abbiamo una breve descrizione multilingue dell'unità , mentre sulla parte inferiore trovano posto i loghi relativi alle certificazioni ottenute e due etichette riportanti dei codici a barre, il seriale, il product number ed il luogo di produzione.
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All'interno della confezione sono alloggiati il nostro SSD protetto da un blister di plastica trasparente, due pieghevoli riportanti, rispettivamente, le condizioni di garanzia e le istruzioni per l'installazione, oltre ad una staffa opzionale con altezza ridotta da utilizzare all'occorrenza.
Il nuovo Toshiba OCZ RD400 PCIe NVMe 512GB è costituito da un'unità principale in formato M.2 installata su di un pratico adattatore PCIe Gen3 x4, il quale presenta un foro sull'estremità destra che permette l'installazione di unità M.2 aventi lunghezza di 110mm.
Lo stesso presenta un PCB completamente nero su cui sono presenti pochi componenti in formato SMD costituenti l'elettronica di controllo ed una serigrafia di colore bianco riportante il logo OCZ.
Il lato posteriore dell'adattatore prevede soltanto un'etichetta con un codice a barre, posta a ridosso del pettine PCIe.
Ben realizzata la staffa di fissaggio, che presenta un nutrito numero di fori atti ad incrementare l'areazione della componentistica.
Nel complesso il design risulta apprezzabile anche se, a nostro avviso, è stato fatto un netto passo indietro rispetto al RevoDrive 350, che si distingueva per un look decisamente accattivante conferitogli dalla presenza dell'elegante dissipatore in alluminio che andava a ricoprire il lato anteriore del PCB.
La rimozione dell'unità M.2 dal suo alloggio svela la presenza di un pad termico posto sul PCB dell'adattatore in corrispondenza con la posizione del controller, ma non a suo diretto contatto dato che quest'ultimo è situato sul lato opposto.
L'immagine in alto ci mostra la parte anteriore dell'unità M.2 contenente tutti i componenti principali totalmente nascosti dall'etichetta adesiva, oltre a quelli costituenti l'elettronica secondaria localizzati nelle immediate vicinanze del pettine.
Sulla parte posteriore del PCB, completamente libera da componenti, troviamo alcune serigrafie che identificano la revisione del PCB ed una seconda etichetta adesiva che riporta le varie certificazioni, il product number, il serial number, la revisione del firmware ed un QR code.
Dopo aver rimosso con cautela l'etichetta, possiamo notare la disposizione e la natura dei principali componenti ivi installati.
Partendo da sinistra abbiamo i due moduli di NAND Flash, a seguire il controller e, quindi, il chip DRAM per la cache dei dati, posizionato in prossimità del connettore.
Il controller impiegato sul drive è un Toshiba TC58NCP070GSB di cui, purtroppo, non si conoscono ancora le specifiche per la mancanza di alcun datasheet.
Nessun mistero, invece, per quanto concerne i chip di memoria che sono delle 3D V-NAND Flash a 32 layer realizzate da Toshiba con processo produttivo a 15nm, in grado di garantire ottime prestazioni unite ad un ridotto consumo energetico.
Questi due chip di memoria, identificati con la sigla TH58TFT1JFLBAEG, hanno una densità pari a 256GB, per un totale di 512GB installati, e vengono garantiti dal produttore per fornire, in accoppiata, un TBW di circa 296 terabyte.
Da ultimo un close-up del chip DRAM Samsung LP-DDR3 da 512MB identificato dalla sigla K4E4E324EE-EGCE ed utilizzato come cache dei dati per velocizzare le operazioni del controller.
