5. Prova sul campo


È giunto ora il momento di mettere alla prova la nuova SKILLER SGK60 così da valutarne ergonomia, qualità ed efficienza.


Sharkoon SKILLER SGK60 5. Prova sul campo 1 


A completare il setup, il generoso mousepad Sharkoon 1337 V2 ed il mouse Light² 200.


Ergonomia

La SKILLER SGK60 è risultata estremamente comoda sin dai primi momenti di utilizzo, merito della qualità dei materiali e, in particolare, del plate in alluminio che, oltre ad esaltarne il look, contribuisce a rendere la struttura più robusta.

Per quanto riguarda gli switch, nonostante una corsa leggermente ridotta, il feeling trasmesso è pressoché analogo a quello degli CHERRY MX Red; i Kailh BOX Red si sono dimostrati adatti a qualunque utilizzo sebbene siano pensati per il gaming e, soprattutto, risultano familiari a chiunque abbia esperienze pregresse con tastiere meccaniche.

Novità sicuramente interessante è la presenza del set di keycaps Double-Shot in PBT, più robusti e longevi.

L'assenza di tasti multimediali dedicati non è risultata particolarmente problematica grazie alle combinazioni offerte tramite tasto Fn, ma avremmo comunque preferito la loro presenza a discapito di quelli per la gestione dell'illuminazione, raramente utilizzati.

L'assenza del poggiapolsi, sebbene mitigata dall'ottimo sistema di inclinazione, è forse l'unica nota dolente in termini ergonomici, specialmente durante le sessioni di gaming più lunghe.


Gaming

Sharkoon SKILLER SGK60 5. Prova sul campo 2 


Per la prova sul campo la scelta è ricaduta sul nuovissimo Halo Infinite, l'ultimo capitolo di una delle più celebri saghe di sparatutto, nato con l'obiettivo di trovare il giusto connubio tra tradizione ed innovazione, tramite un gameplay che segue le origini di Halo con una struttura più incentrata sull'open world.

Ci troviamo, quindi, nei panni di Master Chief, appena risvegliato da una stasi che lo ha mantenuto in vita, all'interno dello sconfinato Zeta Halo, uno dei sette anelli colossali che costituiscono l'Halo Array.

Una nuova misteriosa tecnologia è oggetto delle attenzioni degli eserciti Esiliati e, proprio in questo contesto, l'obiettivo del videogiocatore è quello di vagare nell'esteso mondo di gioco affrontando molteplici nemici per mettere il salvo il segreto che potrebbe cambiare le sorti dell'universo.

La scelta è ricaduta su questo titolo in quanto propone un gameplay avvincente con un ritmo molto sostenuto ed un senso di sfida costante, perfetto per sfruttare le migliori tecnologie offerte dalla SKILLER SGK60.


Sharkoon SKILLER SGK60 5. Prova sul campo 3 


I nuovi Kailh BOX Red, grazie alla particolare struttura che ne garantisce una maggiore stabilità e alla corsa leggermente ridotta, ci hanno permesso di eseguire ogni operazione in maniera immediata, fondamentale in un videogioco nel quale il gameplay è caratterizzato da una continua alternanza di armi e dalla necessità di mantenere un'elevata mobilità, esasperata dall'introduzione del rampino per allontanarsi dai nemici.

La presenza della funzione N-Key-Rollover con antighosting ha inoltre permesso di registrare correttamente pressioni multiple, spesso necessarie per gestire al meglio le situazioni più frenetiche.

Come già accennato in precedenza, la modalità di accesso ai comandi multimediali ne rende poco immediata la regolazione senza rimuovere le mani dai comandi principali, risultando problematica nei momenti più concitati.

Anche la collocazione del tasto Macro aggiuntivo, al di sopra del tastierino numerico, è difficilmente utilizzabile durante le sessioni di gioco, ma la possibilità di riprogrammare qualunque pressione permette di sopperire in parte a questa mancanza.


Produttività

Sharkoon SKILLER SGK60 5. Prova sul campo 4 


In ambito produttivo la Sharkoon SKILLER SGK60 è stata testata sui tipici software di editing e per la scrittura di questa recensione.

Sebbene gli switch Kailh BOX Red siano pensati per il gaming per via del feedback lineare e, di conseguenza, per l'impossibilità di avvertire il ritmo di battitura, non abbiamo incontrato alcun problema in questo specifico ambito.

La possibilità di registrare Macro e sovrascrivere qualunque pressione ci ha permesso di velocizzare buona parte delle funzioni dei software di editing, spesso accessibili mediante la pressione combinata di numerosi tasti.

Infine, a facilitare il tutto, la presenza del layout ITA, sempre benaccetta e non così scontata sui prodotti della concorrenza.