2. Vista da vicino - Parte prima


Sharkoon SKILLER SGK60 2. Vista da vicino - Parte prima 1 


Una volta rimossa dalla confezione, la SKILLER SGK60 si presenta con un design molto curato che prevede, al di sopra della struttura principale realizzata in robusta plastica, un plate in alluminio con effetto ruvido, in grado di conferire un ulteriore tocco di stile e mascherare al meglio eventuali impronte.

Le dimensioni complessive di 450,2x164,5x38,4mm (LxPxA) ed il peso senza cavo di circa 1kg sono in linea con buona parte delle tastiere full size presenti sul mercato.

I keycaps preinstallati sono di tipo Single-Shot in ABS e presentano il font classico adottato da Sharkoon, facilmente comprensibile e di dimensioni generose.


Sharkoon SKILLER SGK60 2. Vista da vicino - Parte prima 2 


Il lato sinistro ospita alcuni tasti di utilizzo secondario, pensati nel caso in cui il software di gestione non fosse installato sul sistema o per accedere a specifiche funzioni al volo.

La pressione del tasto Fn, in combinazione con Win-Lock, permette di disabilitare quest'ultimo, mentre la pressione insieme ai tasti F1-F5 consente di selezionare il profilo di illuminazione.

Se viene premuto il tasto Fn insieme a "W", i tasti tipicamente utilizzati per il movimento all'interno dei videogiochi, vale a dire WASD, verranno invertiti con i tasti freccia.


Sharkoon SKILLER SGK60 2. Vista da vicino - Parte prima 3 


La parte destra della tastiera, oltre ai classici LED di stato, prevede due tasti per la gestione dell'illuminazione, il Mute ed un tasto aggiuntivo per registrare le proprie Macro.

I comandi multimediali sono accessibili mediante la combinazione Fn+F6-F11, soluzione che permette di risparmiare spazio rispetto all'aggiunta di tasti dedicati ma che, sicuramente, risulta meno immediata.


Sharkoon SKILLER SGK60 2. Vista da vicino - Parte prima 4 


Tutti i keycaps abilitati alle funzioni aggiuntive hanno un'ulteriore indicazione nella parte anteriore.

Infine, sulla parte centrale della barra spaziatrice, troneggia il logo Sharkoon visibile dalla parte frontale della tastiera.


Sharkoon SKILLER SGK60 2. Vista da vicino - Parte prima 5 


Una volta installati i keycaps sostitutivi in PBT Double-Shot (in foto con il setup tipico per gli FPS), la tastiera assumerà un design ancora più accattivante e distintivo dei prodotti gaming, grazie al contrasto tra i colori.

I keycaps in PBT, grazie alla loro struttura molecolare, garantiscono una maggiore resistenza a corrosione ed abrasione, risultando perfetti per un utilizzo prolungato nel tempo.


Sharkoon SKILLER SGK60 2. Vista da vicino - Parte prima 6 


Arriviamo ora al cuore della SKILLER SGK60, vale a dire gli switch meccanici Kailh BOX, sul nostro sample proposti nella versione Red.

La tastiera è infatti commercializzata in due ulteriori varianti che prevedono switch marroni, con un maggiore feedback tattile, e bianchi, caratterizzati da un maggiore impatto acustico.

Sebbene gli switch in questione siano nati come clone dei più noti CHERRY MX, con il passare degli anni il produttore cinese ne ha costantemente aumentato la qualità, riuscendo di fatto ad eguagliare le performance della controparte tedesca.

I Kailh BOX Red si caratterizzano per una distanza di attivazione pari a 1,8mm su una corsa totale di 3,6mm, una forza di attivazione pari a 45cN ed offrono una durata stimata di almeno 80 milioni di pressioni.

Su questi switch il classico interruttore a forma di croce è circondato da una "scatola", da qui il nome Box, che lo protegge da polvere e umidità e fornendo un grado di resistenza IP56, oltre a rendere la corsa più stabile.

Gli switch in questione sono di tipo lineare: non si avverte alcun feedback tattile durante la pressione e non è necessario riportare il tasto alla posizione di partenza per effettuare una nuova pressione grazie alla posizione di reset collocata circa a metà della corsa.

Queste caratteristiche rendono i Kailh BOX Red ideali per il gaming e, al contempo, adatti ad ambiti produttivi come editing e scrittura.