7. Prova sul campo


Sharkoon PureWriter RGB & Light² 200 7. Prova sul campo 1 


È giunto ora il momento di mettere alla prova il setup appena esaminato e valutarne ergonomia, qualità ed efficienza, in abbinamento al generoso mousepad Sharkoon 1337 V2.


Sharkoon PureWriter RGB

Sharkoon PureWriter RGB & Light² 200 7. Prova sul campo 2 


Sin dai primi momenti di utilizzo la PureWriter RGB risulta compatta e comoda grazie al design low profile che riesce a semplificarne l'utilizzo e aumentarne notevolmente il comfort.

Gli switch Kailh Red, come da aspettative, hanno prestazioni molto simili ai noti CHERRY MX RED, risultando quindi familiari a tutti i giocatori che hanno già messo le mani su una tastiera con gli switch del produttore tedesco.

L'unica differenza riscontrata, è la maggiore variabilità del punto e della forza di attivazione, non sempre consistenti tra le varie pressioni.

La versione Red dei Kailh, pensata principalmente per il gaming, offre il perfetto connubio tra forza di attuazione e lunghezza di corsa, rendendo la tastiera perfetta per ogni utilizzo ma, soprattutto, per giochi frenetici come FPS e MOBA, nei quali emergeranno i reali vantaggi che un prodotto di ottimo livello può offrire.

Per questo motivo, per la nostra prova in ambito videoludico la scelta è ricaduta su Valorant, il noto FPS stile Counter-Strike: Global Offensive rilasciato da Riot Games nel giugno 2020.

Le prestazioni della tastiera sono risultate soddisfacenti grazie alla reattività degli switch combinata al sistema N-Key Rollover con anti-ghosting, che permettono di registrare con precisione ogni singola pressione e al contempo evitare quelle accidentali.

In questo caso l'assenza di tasti aggiuntivi e di un software per riprogrammare le pressioni non è risultata un grosso problema, essendo Valorant un titolo in cui non sono le possibili combinazioni a fare la differenza, bensì la reattività e la precisione del player.

La collocazione dei comandi multimediali è intelligente, anche se la necessità di combinare la pressione di più tasti implica interrompere l'azione che si sta eseguendo per accedere a tali funzionalità.

I controlli del volume, invece, hanno una posizione tattica e facilmente accessibile anche nelle situazioni più frenetiche.

Come il nome stesso della tastiera suggerisce, è l' ambito produttivo quello che più si addice alla PureWriter RGB ed in cui riesce a brillare maggiormente.

Anche nelle sessioni di scrittura più lunghe, il design low profile e gli switch Kailh assicurano una esperienza appagante, accentuata ulteriormente dal layout italiano che riduce notevolmente errori di battitura e i tempi complessivi di scrittura.

L'assenza di Macro, purtroppo, non la rende però adatta per i software nei quali se ne fa ampio uso come Photoshop e, più in generale, per tutti i programmi di editing.

Sebbene inizialmente risultassero insolite alcune delle opzioni scelte per i tasti funzione, le possibilità di accedere con un semplice click all'esplora risorse o alla casella di posta sono alla lunga risultate delle scelte azzeccate.

In questo caso, l'assenza del poggiapolsi non si fa sentire, in quanto è la struttura stessa della tastiera a permetterne un utilizzo in una posizione naturale e comoda per le mani.

Infine, il sistema di illuminazione, sebbene non sia di certo ai livelli di produttori del calibro di Razer e CORSAIR, in parte anche a causa dell'assenza di un software di gestione unificato, è tutto sommato soddisfacente, principalmente in modalità statica.


Sharkoon Light² 200

Sharkoon PureWriter RGB & Light² 200 7. Prova sul campo 3 


Anche il nuovo Light² 200  è uscito bene dalla nostra analisi per la sua qualità, versatilità e le prestazioni che ha saputo offrirci.

Sebbene i mouse a nido d'ape non ci facciano impazzire, l'utilizzo è risultato immediato, senza alcuna necessità di una prima fase di  adattamento.

In termini di switch e sensore, il Light² 200 non è certamente innovativo e, aggiungeremmo, per fortuna, in quanto squadra vincente non si cambia.

Il Pixart PMW3389, con una sensibilità di 16.000 DPI regolabile a step di una singola unità, risulta eccellente e adatto a qualunque utilizzo e su qualunque superficie, grazie anche ai mouse feet in PTFE di ottima fattura collocati in maniera intelligente.

Anche gli switch Omron, installati su buona parte dei mouse in circolazione, si confermano la giusta scelta per chi cerca performance e qualità costruttiva.

La combinazione di queste due componenti fondamentali ci ha assicurato un'elevata precisione e reattività, fondamentale in un FPS come Valorant nel quale ciascuna arma si presenta con un rinculo differente ed obbliga, quindi, ad adattare il proprio stile di gioco all'equipaggiamento che si possiede.

Sempre per questo motivo, la possibilità di regolare in maniera immediata i DPI tramite il pulsante posto sul dorso è stata una vera manna dal cielo ed in alcune situazioni ha fatto la differenza.

Il cavo, grazie alla sua flessibilità e leggerezza, non è mai risultato d'intralcio, quasi da farci dimenticare in certe situazioni di avere tra le mani un mouse cablato.

L'illuminazione è certamente più accattivante di quella proposta sulla tastiera, principalmente grazie all'effetto "vedo non vedo" della struttura a nido d'ape e al valido software di gestione.