4. Prova sul campo


Nel test di oggi dovremo distinguere il risultato in due scenari differenti, considerata la versatilità di queste cuffie con DAC integrato e connettività analogica, che ci consente di utilizzare una sorgente di nostra scelta.

In quest'ultimo caso ci sarà una ASUS Essence STX II a fare gli onori di casa in modo da avere un'idea delle prestazioni sonore della Razer BlackShark V2 Pro, ma il nostro riferimento sarà principalmente con il sistema integrato, ovvero quello che la maggior parte dei giocatori utilizzeranno acquistando questo headset.


Ergonomia

L'esperienza di utilizzo delle Razer BlackShark V2 Pro si è dimostrata positiva, dalla vestibilità alla gestione tramite pulsanti fisici.

La comodità, garantita dall'ottimo tessuto FlowKnit, raggiunge alti livelli e corrisponde ad una buona sensazione tattile e ad una elevata traspirabilità, nonostante sembri sigillare anche meglio di un classico velluto.

Come se non bastasse, abbiamo una distribuzione delle forze sulle imbottiture equilibrata, che hanno buon gioco con i 320 grammi di peso, un valore comunque accettabile anche per una cuffia standard senza l'aggravio di batterie e dispositivi elettronici integrati.

L'utilizzo dei pulsanti è ottimale grazie alla dimensione generosa della rotellina per il volume, e la differenza tra i controlli per il mute e l'accensione si percepisce bene, essendo il primo un interruttore ed il secondo un pulsante.


Razer BlackShark V2 Pro 4. Prova sul campo 1 


In modalità wireless l'uso è abbastanza semplificato non essendoci particolari controlli da gestire, ma è necessario mantenere un occhio sui livelli di carica.

In questo caso viene in nostro soccorso il LED spia, che cambia colore a seconda del livello di autonomia, affiancato da un avviso sonoro al raggiungimento delle soglie critiche di carica.

La durata è eventualmente in grado di superare le 24 ore, nonostante i primi utilizzi siano ovviamente migliori in quanto la batteria è nuova.


Ascolto

L'esperienza d'ascolto con le Razer BlackShark V2 Pro ha offerto buoni risultati, con una resa neutrale, dettagliata ed estesa per i canoni delle normali cuffie d'ascolto.

I bassi sono presenti e puliti, non viscerali e mai particolarmente enfatizzati, in parte, probabilmente, grazie anche al particolare rivestimento dei padiglioni.

L'estensione attraverso ai medi, dagli strumenti alle voci, con brani come Praise the Lord and pass the ammunition - Serj Tankian  è dettagliata e dimostra la distanza di queste cuffie dai prodotti audio definiti da gaming con accezione peggiorativa, continuando poi con un'estensione verso le tonalità alte convincente.

Potremmo chiedere qualcosa in più tra corpo e chiarezza di alcuni strumenti, ma rimane un giudizio molto positivo perché alla sbarra non ci sono le sole cuffie, ma anche un sistema audio integrato in pochissimo spazio, con molti meno componenti della nostra STX II.

L'equalizzazione "Music" preset da Synapse sicuramente aggiunge colore e coinvolgimento, ma può enfatizzare le difficoltà della sorgente interna ed abbiamo trovato un migliore compromesso riducendo tutti i guadagni sullo stesso schema.

L'attivazione del THX, infine, non sembra giocare a favore dei bassi assottigliandone la resa.

Passando sulla Essence STX II con cavo proprietario, abbiamo aggiunto un po' di estensione in alto ed una migliore resa su tutto lo spettro, con un risultato in linea con i migliori e più recenti headset gaming usciti sul mercato.


Gaming

Quello che abbiamo detto circa l'ascolto si traduce in prestazioni in gioco coinvolgenti ma equilibrate, non viziate da colorature easperate.

L'immagine riprodotta nella mente, ovvero l'headstage, è aperta nella giusta dimensione e separata nei dettagli anche nei giochi più frenetici ed eccessivi come il classico DOOM e l'action FPS-RPG Warframe.

Si lascia apprezzare l'equilibrio dei medi con i bassi e gli alti mai taglienti, migliori con la STX II, che restituiscono ottima direzionalità dove è importante, ovvero nei tattici alla VALORANT, lo shooter di Riot Games.

Il surround virtuale è affidato al THX Spatial Audio, che processa un segnale 3D per una migliore resa su cuffia stereo e si traduce, effettivamente, in un miglioramento tangibile specialmente nel gaming competitivo riguardo la precisione delle informazioni sonore su passi, spari e abilità usate nella mappa.

Le BlackShark V2 offrono dal canto loro una buona direzionalità e l'apporto del THX Spatial Audio ne va a migliorare ulteriormente la percezione.

Non abbiate comunque paura di sperimentare con Synapse, il software Razer offre 101 regolazioni ed è semplice allineare la resa sonora a qualcosa di più gradevole in base ai gusti personali.


Microfono

Il microfono Hyperclear, a pattern supercardioide unidirezionale, è uno dei maggior pregi di queste cuffie.

Questo tipo di pattern o figura polare (qui per saperne di più) è una rarità tra i prodotti da gioco ed anche nella sua stessa gamma, il modello Pro è l'unico ad averlo.

Il vantaggio, su carta e in realtà, è una forte riduzione del guadagno su quanto proviene dal retro della capsula e, quindi, dal lato opposto la nostra bocca, limitando, ad esempio, la cattura dei suoni dalla tastiera.

Ma non è tutto oro ciò che luccica, perché il supercardioide cosi vicino alla sorgente evidenzia i bassi ed accentua le consonanti occlusive, plosive in inglese, ovvero ciò che sentirete di seguito come "P" enfatizzate che, in alcuni casi, diventano "esplosive".



Ad ogni modo la pulizia è elevata e l'equalizzazione insieme al voice gate offerti da Synapse sono utili per adeguare le prestazioni all'ambiente specifico.

Ottima pure la resa con la STX II, pur senza miglioramenti, che evidenzia le buona caratteristiche del trasduttore.

Come le caratteristiche suggeriscono, il microfono ha un verso specifico da orientare verso la bocca e ciò è descritto sul manuale di uso.