5. Installazione componenti
Dalle pagine precedenti risulta abbastanza evidente come il Phanteks Eclipse P400 Tempered Glass Edition, pur essendo identificato come un prodotto "entry level", sia particolarmente indicato per gli appassionati di gaming e di modding che intendono utilizzare configurazioni di una certa potenza.
Per tale motivo la nostra scelta è ricaduta su una scheda madre ASUS MAXIMUS VIII Hero con una CPU i7 6700K raffreddata a liquido da un Cooler Master Nepton 140 XL, 16GB (2x8GB) di RAM G.Skill Trident Z, una scheda video NVIDIA TITAN X, un alimentatore Corsair RM650x con prolunghe a tema e due SSD Corsair Neutron XTi più un hard disk da 1TB.
Successivamente, come andremo a vedere nella parte finale del nostro assemblaggio, ci siamo spinti oltre il limite utilizzando una configurazione ancora più estrema basata su una scheda madre E-ATX ASUS MAXIMUS VIII Extreme con una CPU i7 6700K raffreddata a liquido da un AiO LEPA Aquachanger 240 in configurazione push-pull, 32GB (4x8GB) di RAM Corsair Vengeance LED rosse, una scheda video NVIDIA TITAN X, un alimentatore Enermax Platimax comprensivo di prolunghe ed un gran numero di ventole aggiuntive.
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Il posizionamento della mainboard è stato estremamente semplice, dato che l'ampio spazio a disposizione consente di muoversi liberamente.
Per quanto riguarda l'AiO, trattandosi di un modello dotato di radiatore da 140mm, abbiamo dovuto posizionarlo sul frontale, senza però rimuovere la ventola da 120mm fornita in dotazione al case.
A seguire è stata montata la nostra TITAN X senza alcuna difficoltà : ricordiamo, infatti, che il Phanteks P400 consente l'utilizzo di schede video lunghe sino a 395mm.
A questo punto ci siamo dedicati al lato destro della struttura rimuovendo il relativo pannello.
L'installazione dei drive da 3,5" è tool-less e, a tale scopo, è stato utilizzato un pratico sistema a "forbice" che rispetto a quelli visti su molti case di altri produttori è molto più resistente.
Per poter fissare i drive da 2,5" ci siamo invece avvalsi di un comune cacciavite.
Successivamente abbiamo posizionato il Corsair RM650x nell'apposito scomparto e abbiamo effettuato il cablaggio tra i vari componenti tenendo sempre conto che il vano alimentatore si presta ottimamente al contenimento dei cavi in eccesso.
Come possiamo osservare, infatti, il retro del piatto mainboard non vede cavi in disordine e, grazie ai circa 25mm di spazio a disposizione e tre comodissime fascette in velcro, il pannello laterale si può chiudere senza intoppi e senza esercitare indebite pressioni.
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La cura risposta nel cablaggio è apprezzabile soprattutto guardando il case dal lato sinistro attraverso il pannello in vetro temperato di cui è dotato, dal quale non si scorgeranno componenti fuori posto.
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A computer acceso, la striscia a LED RGB, che nel nostro caso è stata posizionata nella parte alta della struttura, illuminerà i componenti in varie tonalità , peccato solo che non sarà possibile agire sull'effetto "respiro".
Come accennato in precedenza abbiamo voluto installare anche una seconda configurazione stilisticamente simile, ma basata su scheda madre E-ATX.
Il motivo di tale scelta deriva dal fatto che Phanteks dichiara che l'Eclipse P400 è compatibile con questo formato solo se si è in grado di trovare le giuste alternative per il passaggio dei cavi visto che le apposite asole vengono coperte e, ovviamente, abbiamo accettato la sfida.
Rimuovendo due dei quattro tappi rossi, che ricordiamo essere dedicati all'installazione di supporti per drive venduti separatamente, non solo siamo riusciti a far passare tutti i cavi in modo efficace, ma anche ad installare, sul frontale, un radiatore da 240mm in configurazione push pull che andasse a coprire, almeno in parte, i cavi in eccesso.
Tutto sommato, entrambe le configurazioni non hanno richiesto particolari sforzi e gli assemblaggi sono stati completati in tempi rapidi e senza intoppi.
