2. Visto da vicino

 

OCZ Vector 256GB: Day One 2. Visto da vicino 1 

 

OCZ Technology, per quello che sarà presumibilmente il suo prodotto di punta, ha deciso di utilizzare un design totalmente rinnovato rispetto agli altri SSD attualmente a listino.

Come potete osservare, il Vector 256GB è caratterizzato da un fattore di forma da 2,5" con uno spessore di soli 7mm contro i canonici 9,5mm. 

Ciò, in teoria, dovrebbe comportare una diminuzione del peso, ma in effetti così non è dato che il Vector pesa ben 118g; in compenso, lo spessore ridotto ne permette l'utilizzo in netbook e notebook dalle dimensioni contenute e negli ultrabook di ultima generazione che prevedono la possibilità di sostituire il drive in dotazione.

Il telaio dell'unità è costituito da un guscio in alluminio pressofuso, chiuso sul lato posteriore da una piastra in acciaio verniciata color argento e bloccata tramite quattro viti poste sui rispettivi angoli.

Sulla parte superiore dell'unità troviamo un'etichetta che ricopre l'intera superficie e che utilizza lo stesso sfondo nero e azzurro visto sulla confezione; questo tipo di soluzione, purtroppo scarsamente utilizzata, permette di avere maggior spazio a disposizione per la grafica e rendere meno anonimo il prodotto.

Sulla parte azzurra dell'etichetta campeggia il logo della serie di un bel colore argento, mentre sulla parte bassa a sfondo nero sono riportati i loghi di OCZ e Indilinx.


OCZ Vector 256GB: Day One 2. Visto da vicino 2 

 

Tutte le informazioni riguardanti l'unità sono riportate su un'etichetta applicata sulla parte inferiore dello chassis, che è caratterizzata dalla presenza dei classici inviti filettati per l'installazione in un bay e di quattro viti per il fissaggio del PCB alla cover inferiore.

Nella foto in alto è chiaramente visibile anche il sigillo di garanzia che va a coprire una delle quattro viti che tengono bloccata la piastra costituente la superficie inferiore dell'unità; ricordiamo, ancora una volta, che la rimozione di tale sigillo fa inevitabilmente decadere la garanzia sul prodotto.

 

OCZ Vector 256GB: Day One 2. Visto da vicino 3 

 

Una volta smontato completamente il drive, troviamo al suo interno il classico PCB che utilizza una disposizione della componentistica, sicuramente con una logica, che non rispetta, però, alcuna simmetria nella distribuzione dei componenti principali.

Come visibile dalle foto, OCZ ha previsto un pad termico che va ad interfacciarsi tra il controller Indilinx e la superficie inferiore del telaio, al fine di ottenere un più efficiente smaltimento del calore.

Da notare anche il notevole spessore del guscio in alluminio che conferisce un'estrema robustezza al Vector e spiega, allo stesso tempo, il peso leggermente superiore rispetto agli altri SSD da 7mm.


OCZ Vector 256GB: Day One 2. Visto da vicino 4 

 

Sul lato superiore del PCB sono presenti il controller Indilinx Barefoot 3, situato in una posizione quasi centrale, gli otto chip di memoria NAND Flash disposti intorno e, in prossimità del connettore SATA, uno dei due chip dedicati alla cache.

Sull'estremità opposta troviamo un connettore a pettine che viene utilizzato dai tecnici in fase di debug e che potrebbe non essere presente sulla versione definitiva del prodotto.

 

OCZ Vector 256GB: Day One 2. Visto da vicino 5 

 

Sul lato opposto del PCB troviamo gli altri otto chip Nand Flash ed il secondo chip DRAM da 256MB di cache, il tutto contornato dall'elettronica secondaria realizzata con componentistica SMD miniaturizzata.

 

OCZ Vector 256GB: Day One 2. Visto da vicino 6 

 

L'OCZ Vector adotta il nuovissimo controller Indilinx Barefoot 3, contraddistinto dalla sigla IDX500M00-BC, di cui si conoscono pochi dettagli specifici e che promette prestazioni di altissimo livello.

 

OCZ Vector 256GB: Day One 2. Visto da vicino 7  Un primo piano del nuovo Indilinx Barefoot 3.

 

L'Indilinx Barefoot 3 è un controller di ultima generazione realizzato su socket BGA, che prevede al suo interno la presenza di un potentissimo processore Arm Cortex dual-core accoppiato ad un coprocessore matematico OCZ Aragon, che si occupano di tutta la logica di funzionamento dell'unità grazie ad un sistema di interleaving multi canale a otto vie verso le celle di memoria.

Il supporto è garantito sia per NAND Flash che seguono lo standard ONFI che alle DDR Toggle Mode.

Il protocollo di trasmissione adotta un'interfaccia nativa SATA Rev. 3.1 (6Gbps) retrocompatibile con la precedente SATA Rev. 2.0 (3Gbps).

Fra le prerogative di questo recentissimo controller c'è il supporto alla tecnologia "OCZ Ndurance" che è un avanzata suite di gestione delle NAND Flash progettata specificatamente per i controller Indilinx, al fine di estendere in modo significativo la vita delle celle di memoria, che il produttore garantisce fino a 20GB di scritture al giorno per la durata di 5 anni.

 

OCZ Vector 256GB: Day One 2. Visto da vicino 8  OCZ Vector 256GB: Day One 2. Visto da vicino 9 

 

Sulla foto in alto a sinistra sono ben visibili i chip di memoria utilizzati a bordo del nuovo SSD, marchiati OCZ e siglati M2502128T048SX22, ma prodotti in realtà da IMFT, ovvero Intel Micron Flash Technologies, con processo litografico a 25nm.

Queste NAND hanno una densità di 128Gbit (16GB), utilizzano una configurazione MLC (Multi Level Cell), un package del tipo TSOP a 48 pin, sono conformi allo standard ONFi 2.2, possono essere alimentate con una tensione compresa tra 2,7 e 3.6 volt e sono in grado di operare in un range di temperature che va da 0° a 70°C, con un lifetime stimato di 5000 cicli di scrittura.

L'interfaccia utilizzata è di tipo sincrono, permettendo di scambiare un maggior quantitativo di dati con evidenti benefici dal punto di vista prestazionale, grazie anche alla presenza di quattro Die per package.

L'ultima immagine in alto a destra è relativa ad uno dei due chip di DRAM cache DDR3L-1600 da 256MB di produzione Micron, che affiancano il controller Indilinx Barefoot 3 fornendo un valido aiuto in termini di boost prestazionale e facilitando le operazioni di Garbage Collection.

Â