6. Test di stabilità


In questa sessione di test andremo a valutare la stabilità delle memorie con la frequenza ed i timings dichiarati dal produttore.

Le HyperX Predator DDR4 3000MHz, come già detto in precedenza, sono dotate di profili XMP che consigliamo caldamente di utilizzare per semplificare tutte le operazioni di configurazione.

Una volta selezionato il profilo "Extreme", la scheda madre ha impostato in automatico il CPU strap a 125MHz, il VDRAM a 1,35V ed i valori più appropriati per i vari timings.

Nel caso si dovesse verificare un mancato avvio del sistema, è possibile far funzionare i moduli con la seguente impostazione manuale: CAS 15, tRCD 16, tRP 16, tRAS 39, tRC 64, tRFC 382, tRRD 7, tWR 17, tWTR 9, tRTP 10, tFAW 26, tWCL 14.


HyperX Predator DDR4 3000MHz 16GB kit 6. Test di stabilità 1  HyperX Predator DDR4 3000MHz 16GB kit 6. Test di stabilità 2 
Test di stabilità a 3000MHz 15-16-16-39 2T @ 1,35V


Come potete osservare dagli screenshot soprastanti, siamo riusciti a trovare la stabilità con timings, frequenze e tensioni previste dal costruttore.

Successivamente abbiamo modificato il valore del Command Rate da 2T a 1T per valutare ulteriormente le qualità delle memorie a parità di impostazioni ed il relativo impatto in termini di performance.


HyperX Predator DDR4 3000MHz 16GB kit 6. Test di stabilità 3  HyperX Predator DDR4 3000MHz 16GB kit 6. Test di stabilità 4 
Test di stabilità a 3000MHz 15-16-16-39 1T @ 1,35V


Anche con il Command Rate impostato in modo più aggressivo le memorie non hanno presentato il minimo cenno di errore, risultando assolutamente stabili in entrambi i test; l'aumento prestazionale nel 3DMark Fire Strike risulta trascurabile, cosa abbastanza normale dato che si tratta di un test che utilizza in modo predominante il sottosistema grafico del computer.


HyperX Predator DDR4 3000MHz 16GB kit 6. Test di stabilità 5  HyperX Predator DDR4 3000MHz 16GB kit 6. Test di stabilità 6 
 Larghezza di banda memoria 2T
 Larghezza di banda memoria 1T


Per avere un quadro migliore riguardo ai benefici che può apportare un setting più aggressivo delle memorie, abbiamo svolto i test di banda in entrambe le condizioni.

Passando da CR2 a CR1 abbiamo rilevato, tramite il software AIDA64, un aumento medio in lettura di circa 426 MB/s ed un abbassamento della latenza pari a 0,7ns; più corposo è stato l'aumento della larghezza di banda misurato con SiSoft Sandra 2015, restituendo un valore superiore di ben 713 MB/s.