16. Temperature e consumi


Una delle prerogative dei processori Intel Core di nona generazione maggiormente pubblicizzata è, senza ombra di dubbio, il ritorno alla tecnologia STIM (Solid Thermal Interface Material).

Tale tecnologia, utilizzata fino a qualche anno fa, ma poi abbandonata probabilmente per abbassare i costi di produzione, prevede che il materiale di collegamento tra la parte superiore del die della CPU e la placca di dissipazione termica (IHS) non sia la classica pasta termica di scarsa qualità, ma di tipo solido e direttamente saldato così da migliorare la conduzione termica.

Questa soluzione, teoricamente, dovrebbe garantire temperature sensibilmente più basse soprattutto in full load e, di conseguenza, una maggiore predisposizione all'overclock.

In questa sezione andremo a fare delle rilevazioni di temperatura con la CPU impegnata su tutti i core alla frequenza massima consentita su alcuni benchmark al fine di verificare se effettivamente ci siano stati dei miglioramenti rispetto a quanto visto nel recente passato.

Per le misure ci siamo avvalsi di Core Temp 1.1.2.1 che si è rilevato più preciso rispetto allo strumento integrato in AIDA64, mentre per quanto riguarda il software utilizzato per stressare la stessa abbiamo utilizzato Cinebench R15 e Prime 95.


Frequenza CPU - 5300MHz - Vcore 1.38V
GIGABYTE Z390 AORUS XTREME 16. Temperature e consumi 1 
Temp Max. CPU 84° / VRM 30° 


Considerati gli elevati valori di tensione e di frequenza applicati, oltre al fatto che queste ultime  sono applicate su ben otto core, a nostro avviso i valori di temperatura raggiunti dalla CPU possono ritenersi accettabili.

Gli appena 30° raggiunti dalla sezione VRM ci fanno capire che la durata del test utilizzato non è in grado di impensierire minimamente questa sezione.


Frequenza CPU - 5000MHz MCE ON - Vcore 1.28V
GIGABYTE Z390 AORUS XTREME 16. Temperature e consumi 2 
Temp Max. CPU 90° / VRM 45° 


Successivamente, abbiamo effettuato un secondo test volto a stressare maggiormente la sezione VRM, cercando al contempo di non rischiare di danneggiare la CPU.

A tal fine abbiamo ridotto la frequenza e la tensione operativa sul processore, ed  utilizzato Prime 95 vers. 29.4b8 in modalità Small FFTs per circa venti minuti.

Nonostante l'adozione di impostazioni più conservative sulla CPU, la maggiore durata del test che  impiega tra l'altro le pesantissime istruzioni AVX, ha prodotto un innalzamento delle temperature massime raggiunte sia sul processore che sui regolatori di tensione.

I 90° raggiunti sul processore ci fanno capire che i tanto decantati miglioramenti introdotti con il ritorno alla tecnologia STIM, forse non sono di livello così eccelso come pubblicizzato da Intel.

Ottimo, invece, il comportamento della sezione di raffreddamento della nostra GIGABYTE Z390 AORUS XTREME che, nonostante l'elevato stress a cui è stata sottoposta, ha mantenuto la temperatura dei regolatori di tensione abbondantemente al di sotto delle soglie pericolose per questa tipologia di componenti.


Consumi

In questa sezione abbiamo rilevato i consumi dell'intera piattaforma Z390 misurando quanto assorbito dall'alimentatore alla presa di corrente.

Per questa prova abbiamo scelto le due condizioni di test utilizzate in precedenza, ovvero MCE Disabled ed Enabled, a cui abbiamo aggiunto anche una frequenza di overclock prossima ai limiti del nostro Core i9-9900K.


GIGABYTE Z390 AORUS XTREME 16. Temperature e consumi 3


L'analisi del grafico evidenzia consumi estremamente contenuti nella condizione di idle grazie all'intervento dei sistemi di risparmio energetico.

L'innalzamento della frequenza e delle tensioni nel passaggio fra le tre condizioni di test determina un aumento dei consumi quantificabile in 3W nel primo e di ulteriori 3W nel secondo.

In full load i consumi salgono ulteriormente fino ad un picco massimo di 339W rilevati alla frequenza di 5300MHz, un valore accettabile considerate le condizioni di pesante overclock a cui abbiamo sottoposto la nostra CPU.