3. Prova sul campo


Endgame Gear XM1r 3. Prova sul campo 1 


Dopo aver descritto l'ultima evoluzione dell'Endgame Gear XM1 non ci resta che metterla alla prova andandola a testare, utilizzando lo strepitoso mousepad in cordura MPC890, nel contesto che più le si addice, ovvero gli sparatutto in prima persona.

Per quanto riguarda la qualità costruttiva, come già detto, siamo a livelli indiscutibilmente alti.

È un mouse robusto che non evidenzia alcuna flessione o scricchiolio anche se sottoposto a forti sollecitazioni, così come scuotendolo non si avverte alcun gioco tra le parti.

Il rivestimento esterno del Dark Frost sa di premium, è una superficie davvero piacevole al tatto che offre una buona "aderenza" e sembra anche piuttosto refrettaria a ditate ed impronte.

Oltretutto il peso è perfettamente bilanciato e, anche se 70 grammi non saranno da primato, rappresentano a nostro avviso il giusto compromesso per la maggior parte degli utenti.

I due pulsanti principali sono semplicemente fantastici, la scocca di entrambi non accenna alla minima oscillazione laterale ed i nuovi microswitch Kailh GM 8.0 preselezionati risultano estremamente tattili e caratterizzati da un suono molto soddisfacente.

Pur essendo un pochino più soft dei Kailh GM 4.0 utilizzati dal modello RGB che, ricordiamo, è una versione antecedente, anche questi GM 8.0 hanno un feedback molto deciso e restano leggermente più "pesanti" dei classici Omron.

Di seguito vi facciamo sentire con una breve clip come suonano i vari pulsanti del nuovo XM1r in comparativa con quelli dell'edizione di inizio 2020 equipaggiata con swtich Omron per quanto riguarda quelli principali.



Anche la rotella è alquanto particolare, lo scroll è morbido ma con scatti ben delineati ed il relativo pulsante è uno dei più leggeri e tattili che abbiamo avuto modo di provare: si lascia premere, infatti, con estrema facilità e, molto probabilmente, se siete abituati a fare un uso massivo in partita, ve ne innamorerete.

D'altro canto, qualcuno potrebbe trovarlo invece eccessivamente "soft" anche se, onestamente, durante le varie sessioni di gioco non abbiamo riscontrato alcuna pressione involontaria.

Anche i due pulsanti laterali sono ottimi, ben posizionati e altrettanto clicky, seppur evidenzino un "post-travel" abbastanza marcato, cosa comunque del tutto normale.

Come già detto in fase descrittiva, la forma del mouse è già considerata da moltissimi appassionati come una delle più interessanti in assoluto.


Endgame Gear XM1r 3. Prova sul campo 2 


Non si tratta di certo di una forma "safe", come si suol dire in gergo, ovvero piuttosto neutrale che si prende pochi rischi e, quindi, cerca di adattarsi un po' a tutte le tipologie di presa ma, bensì, ha un'identità ben precisa che incontra soprattutto le preferenze degli utenti Claw Grip.

Se fate parte di questa categoria, a patto che non abbiate delle mani troppo piccole, l'Endgame Gear XM1r è assolutamente da provare.

Anche una Fingertip Grip si può adattare senza grossi problemi, mentre per quanto riguarda la Palm riteniamo che ci siano soluzioni più azzeccate.

Sul lato prestazionale il mouse in prova viaggia alla grande ed offre un tracciamento estremamente preciso che ci ha permesso di destreggiarsi senza incertezze sia su Call of Duty che su Valorant.

La lift of distance (LOD) è contenuta, pari od inferiore ad un DVD dalle nostre prove, e anche i mouse feet in PFTE offrono una buonissima scorrevolezza.


Endgame Gear XM1r 3. Prova sul campo 3 


A tale proposito ci piace sottolineare come il set di piedini aggiuntivo compreso nel bundle è sicuramente un plus molto gradito, perché permette sia di poter scegliere tra due tipologie di mouse feet differenti che, più semplicemente, di avere un backup qualora quelli di serie vadano incontro ad eccessiva usura.

Il Flex Cord 2.0, pur essendo effettivamente un pochino diverso rispetto al suo predecessore, ci è sembrato davvero valido e, qualitativamente parlando, rappresenta attualmente forse il punto più alto che un paracord stock abbia toccato.

Come unico neo, anche se i giocatori più hardcore non ne sentiranno probabilmente la mancanza, è l'assenza "momentanea" di un software dedicato che va a limitarne, chiaramente, le possibilità di personalizzazione.