Corsair Graphite 600T Silver

7. Montaggio componenti

In questa fase andremo ad analizzare gli ingombri dei componenti, l'accessibilitÃ interna, l'efficienza della ventilazione e l'impatto estetico finale, tramite l'assemblaggio parziale di una macchina tipo.

Trattandosi di un case Â Mid Tower, abbiamo scelto un sistema moderatamente ingombrante, utilizzando un compatto impianto di watercooling come il Corsair Hydro H100, una configurazione a doppia VGA ed un alimentatore modulare.

Â	Le slitte per HDD equipaggiate con i drive da installare.

L'immagine in alto ci mostra le due slitte per periferiche da 3,5" e da 2,5", pronte per l'inserimento negli appositi cestelli.

L'installazione delle unitÃ da 3,5" avviene in modalitÃ tool-less, poichÃ¨ basta inserire la periferica, avendo cura di fare incastrare i quattro perni della slitta dotati di guarnizione antivibrazione, sui corrispondenti fori del disco meccanico; per quanto concerne invece il fissaggio delle periferiche da 2,5", bisogna ricorrere alle consuete quattro viti.

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Le quattro foto in alto ci mostrano, molto sinteticamente, alcune delle fasi dell'installazione dei componenti all'interno del Corsair Graphite 600T Silver.

Abbiamo iniziato l'assemblaggio dei componenti partendo dal sistema di watercooling, posizionando il radiatore sulla parte interna del tetto e le ventole nell'intercapedine superiore.

Questa scelta, anche se risulta la migliore per avere maggiore spazio all'interno, Ã¨ comunque obbligata, in quanto la distanza tra il bordo della mainboard ed il tetto Ã¨ di appena 35mm, quindi insufficiente per contenere il radiatore e le ventole allo stesso tempo.

Per correttezza, dobbiamo segnalare, inoltre, che anche la soluzione da noi adottata non Ã¨ priva di problemi, in quanto il pannello superiore del top, pur chiudendo, rimane leggermente sollevato suiÂ bordi laterali.

Il problema Ã¨ dovuto al fatto che due delle viti che bloccano le ventole, si trovano in corrispondenza dell'intelaiatura in plastica del pannello, creando uno spessore di qualche millimetro cheÂ ne impedisce una chiusura perfetta.

Per ovviare a questo problema, le strade percorribili sono due: la prima consiste nel sostituire le due viti con altrettante a testa completamente piatta o, in alternativa, creare sulla struttura in plastica del pannello due fori abbastanza larghi da accogliere la testa delle viti, in modo che non creino spessore.

Successivamente, abbiamo installato la mainboard, per poi passare all'alimentatore, alle varie schede di espansione e, infine, alle periferiche di archiviazione.

Lo spazio di manovra si Ã¨ dimostrato sufficientemente ampio da permettere di lavorare in assoluta tranquillitÃ e completare il lavoro in pochi minuti, complice anche l'utilizzo di una scheda in formato mATX.

Le due foto soprastanti ci mostrano il Graphite 600T ad assemblaggio terminato; nonostante una configurazione a doppia VGA, il case si presenta abbastanza ordinato.

La presenza delle asole per il passaggio dei cavi e dei supporti per il relativo fissaggio si Ã¨ rivelata di una comoditÃ estrema, consentendoci di nascondere alla vista buona parte di essi nel vano opposto.

Come potete osservare nelle immagini, gli spazi a disposizione, a fine assemblaggio, sono abbastanza ampi da permettere un ottimo ricircolo d'aria per il raffreddamento.

All'occorrenza, la zona dove sono allocate le due VGA, che rappresenta una delle possibili aree critiche, puÃ² essere liberata dall'ingombro del cestello superiore, allo scopo di migliorare il flusso d'aria proveniente dalla parte anteriore del cabinet.

Sul lato opposto, l'utilizzo di un alimentatore modulare ha permesso di ridurre al minimo la presenza di cavi; qualche fascetta in velcro opportunamente disposta, infine, ci ha permesso di raggrupparli ed ottenere un cablaggio pulito ed ordinato.

Â	Tre centimetri e mezzo abbondanti permettono di accogliere una buona mole di cavi da occultare.

A questo proposito, bisogna precisare che il Graphite 600T, fra tutti i case finora provati, Ã¨ quelloÂ che presenta lo spazio piÃ¹ abbondante per il contenimento dei cavi, sia per la buona distanza tra il supporto della mainboard ed il pannello laterale destro, sia per la contemporanea presenza della bombatura sullo stesso.

In buona sostanza, anche avendo a disposizione alimentatori non modulari con un numero abbondante di cavi da occultare, difficilmente si avranno i classici problemi di chiusura del pannello.