9. Installazione componenti
É giunto il momento di montare tutti i componenti all'interno del case valutandone accessibilità interna, efficienza del sistema di raffreddamento ed impatto estetico finale.
Per la nostra build di prova abbiamo deciso di utilizzare una configurazione di fascia alta basata su piattaforma Intel Z370, le cui caratteristiche sono elencate nella tabella sottostante.
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 MasterCase H500M Nexthardware RIG | |
Processore | Intel Core i7-8700K |
Scheda Madre | ASUS ROG STRIX Z370-E |
RAM | G.Skill TridentZ RGB 4x8GB 3200 MHz C14 |
Alimentatore | Cooler Master V1200 Platinum |
SSD | Samsung 960 EVO 500GB |
Scheda Video | ASUS ROG STRIX GTX 1080 Ti OC |
Raffreddamento | Waterblock CPU: XSPC Raystorm PRO Waterblock VGA: EK-FC1080 GTX Ti Strix Radiatori: XSPC EX280 e EKWB 360 SE Tanica/pompa: XSPC Photon 270 D5 Raccorderia: Alphacool Ventole aggiuntive: 3x MasterFan Pro 140 mm |
Come di consueto, la prima operazione che siamo andati ad effettuare è stata l'installazione della nostra ASUS ROG STRIX Z370-E su cui è stato preventivamente montato il waterblock XSPC Raystorm PRO.
Data l'assenza di drive da 3.5" nella nostra configurazione, abbiamo deciso di rimuovere il cestello e la relativa cover per consentire un'installazione più agevole e favorire il posizionamento dell'imponente blocco pompa/tanica.
Si è proceduto, poi, all'inserimento del mastodontico V1200 Platinum nell'apposito alloggiamento applicando, preventivamente la cornice in metallo, estremamente utile per estrarre l'alimentatore e gestire al meglio i cavi durante il montaggio.
Una volta connessi tutti i connettori agli header della scheda madre, abbiamo montato la nostra ASUS ROG STRIX 1080 Ti OC sulla predisposizione verticale utilizzando il Riser Cable (20cm) di Cooler Master.
Siamo passati, quindi, al fissaggio della gigantesca XSPC Photon 270 D5 (in grado di contenere ben 700 ml di liquido) e al collegamento dei cavi a tema dotati di sleeving.
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Siamo andati, dunque, a chiudere il loop installando i tubi flessibili EKWB DuraClear utilizzando raccordi dritti, a 90° e a 45°, per realizzare un setup il più pulito possibile.
L'ultimo step, prima di dare alimentazione al sistema, è stato quello di verificare che non ci fossero perdite nel loop e, successivamente, riempirlo del tutto.
Il risultato finale ci ha lasciati letteralmente a bocca aperta considerato anche che abbiamo impiegato poco più di un'ora ad ultimare la build, merito di una buona gestione dello spazio interno e del considerevole margine di manovra.
Estremamente soddisfacente anche il risultato ottenuto con il cable management, senza alcun dubbio agevolato dalle numerose feritoie e asole posizionate strategicamente sul telaio e, soprattutto, dalle tre cover fornite di serie.