6. Prestazioni e Response Time


Come di consueto, parliamo brevemente delle specifiche tecniche del prodotto per avere una visione generale su quelle che sono le aspettative in termini di prestazioni.

Non è certamente possibile definire semplice la realizzazione di un pannello 4K 144Hz 10-bit con un'implementazione HDR eccelsa come quella descritta nel capitolo precedente e la più grande criticità arriva proprio in ambito prestazionale, quando bisogna regolare l'ago della bilancia tra response time e qualità d'immagine per trovare il giusto compromesso da portare sul mercato.

Questa scelta diventa ancora più cruciale su un monitor da 32" come il PG32UQX.


Cenni introduttivi e metodologia di test

I test a seguire sono volti alla misurazione dei tempi di risposta del monitor, principale indicatore prestazionale in situazione di gioco.

Per introdurre brevemente l'argomento, il response time è essenzialmente il tempo impiegato da un pixel (o un insieme di pixel) per passare da uno stato ad un altro o, più banalmente, da un colore ad un altro.

Un monitor con response time basso offre un'esperienza visivamente più fluida e meno disturbata da effetti quali ghosting, motion blur e molti altri.

Concretamente, minore è il response time, migliore sarà la visibilità degli oggetti in movimento.

È inoltre importante discernere i due parametri MPRT (Moving Picture Response Time) e GtG (o G2G, Grey-to-Grey).

Il primo è il tempo di permanenza di un pixel in un dato stato, il secondo è invece il tempo impiegato da un pixel per raggiungere il suddetto stato.

Il parametro "reale", o comunque più significativo, è il GtG, rappresentando il reale tempo che decorre tra segnale digitale ed emissione della luce.

Per ragioni legate al marketing, quasi tutti i monitor gaming recenti riportano la dicitura "1ms Response Time", ma per molti di essi si fa riferimento ai valori MPRT ottenuti tramite backlight strobing, mentre il reale tempo di risposta GtG si attesta tra i 4ms e gli 8ms.

Da specifica il ROG Swift PG32UQX è pubblicizzato per offrire 4ms GtG, ma lasciamo parlare l'oscilloscopio ...


ASUS ROG Swift PG32UQX 6. Prestazioni e Response Time 1  ASUS ROG Swift PG32UQX 6. Prestazioni e Response Time 2 


Per eseguire i test di response time abbiamo utilizzato un fotosensore custom appositamente realizzato per poter visualizzare tramite oscilloscopio la curva di salita (o discesa) del pixel con una sensibilità di 20ns (nanosecondi), così da ottenere una precisione di lettura ben al di sopra della soglia significativa di 0.01ms.


Test sul response time

Come per la maggior parte dei monitor gaming presenti sul mercato, anche il PG32UQX offre due livelli di overdrive ed una terza modalità spenta.


Overdrive OFF

ASUS ROG Swift PG32UQX 6. Prestazioni e Response Time 3 


Overdrive Normal

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Overdrive Extreme

ASUS ROG Swift PG32UQX 6. Prestazioni e Response Time 5 


Le prestazioni restituite da questo pannello non ci lasciano a bocca aperta, ma non si discostano nemmeno così tanto dalla nostra aspettativa iniziale e sono approssimativamente in linea con le altre soluzioni 4K presenti sul mercato che non godono, però, della tecnologia HDR1400.

Come spesso accade, la modalità di utilizzo migliore è quella intermedia con overdrive impostato su Normal, per mezzo della quale possiamo godere di un'esperienza ben bilanciata tra tempi di risposta e overshoot.

Riguardo a quest'ultimo, teniamo a specificare che un valore massimo di circa il 7% è del tutto invisibile all'occhio umano, specialmente all'interno di un contesto gaming e, in ogni caso, l'errore medio dell'1,59% è per noi un risultato prossimo alla perfezione.

Spostandoci invece sulle latenze, il PG32UQX non brilla particolarmente, anche se parliamo di un divario di circa 2,5ms rispetto al pannello 4K più performante.

Questo a nostro avviso non è una problematica cruciale dato che, in ogni caso, un monitor di questo tipo non può essere di alcun interesse per i patiti del mondo eSport che preferiranno sicuramente puntare, ad esempio, su soluzioni come il ROG PG259QNR per il FHD o l'imminente ROG PG279QM per il QHD, che dovrebbe risultare il più valido compromesso tra prestazioni ed alta risoluzione.

Il target di interesse del PG32UQX è senza alcun dubbio l'utente enthusiast che vuole sfruttare a pieno il più recente hardware top di gamma per godersi nel migliore dei modi i contenuti HDR e gustarsi la qualità visiva che hanno da offrire i titoli AAA alla massima risoluzione possibile.

Partendo da questi presupposti, un GtG medio di 7,6ms non è certamente degno di nota, ma risulta poco rilevante per l'ambito di applicazione.

Spendiamo due parole anche sulle altre due modalità, anche se i test parlano da soli.

La modalità Extreme, come spesso accade, il guadagno in termini di risposta (1ms netto) non vale la perdita a livello di qualità di immagine, come vedremo in dettaglio nella sezione che segue, mentre in modalità OFF i tempi di latenza sono decisamente troppo alti per un monitor che comunque punta al mondo gaming.


Motion clarity

Procediamo con i test di routine con il praticissimo tool TestUfo di BlurBusters, ormai standard di mercato per visualizzare eventuali artefatti o altre caratteristiche che possono impattare sulla motion clarity.

Per eseguire questi test abbiamo utilizzato una fotocamera montata su una rotaia orizzontale impostata su una velocità di scatto adeguata per la lettura dei 240Hz.


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Ancora una volta, i test ci forniscono un riscontro accurato con i valori teorici registrati dall'oscilloscopio.

Come da aspettativa, il salto tra OFF e Normal è decisamente notevole e l'esperienza offerta dalla seconda modalità è certamente la più adeguata per un utilizzo a 360 gradi.

Non siamo sorpresi dalla lentezza della modalità OFF che, ancora una volta, ribadiamo inadeguata a qualsiasi applicazione in ambito videoludico.

Spostandoci infine nel diagramma della modalità Extreme, possiamo notare chiaramente come il miglioramento in termini di definizione dell'immagine sono largamente e negativamente compensati dall'introduzione di un prominente effetto di inverse ghosting dovuto, appunto, al fenomeno di overshoot.