5. Layout & PCB
In alto il poderoso PCB custom realizzato da ASUS per la ROG STRIX RTX 2080 Ti OC, caratterizzato da un efficace VRM a 19 fasi di cui 16 dedicate alla GPU e le restanti 3 agli 11GB di memoria GDDR6.
La disposizione della sezione di alimentazione distribuita su entrambi i lati della GPU è l'unica analogia con il modello Founders, la ROG STRIX 2080 Ti di ASUS è stata completamente riprogettata con componentistica maggiorata e qualitativamente migliore.
Come per i precedenti modelli della serie, anche questa scheda segue i rigidi standard dettati dalla tecnologia proprietaria Auto-Extreme, un processo di produzione automatizzato che consente di ottenere un prodotto più affidabile eliminando qualsiasi imprecisione nell'assemblaggio.
Al centro della scheda troviamo il mastodontico TU102-300A-K1-A1, realizzato da TSMC con processo produttivo a 12nm FinFET e dotato di ben 18,6 miliardi di transistor su una superficie di ben 754mm².
Il "base clock" della ROG STRIX RTX 2080 Ti è di 1350MHz che sale in modalità boost fino a 1665MHz (30MHz in più della Founders) grazie all'impiego del massiccio sistema dissipante DirectCU III che siamo sicuri riesca a offrire prestazioni notevolmente migliori in overclock.
La comunicazione con gli 11 chip GDDR6 operanti ad una frequenza di 14000MHz avviene per mezzo di un bus a 352 bit che garantisce, quindi, una banda passante di 616 GB/s.
La cornice metallica che circonda la GPU serve per distribuire meglio la pressione esercitata dal dissipatore evitando che i movimenti praticati durante le fasi di installazione possano causare danni.
Per migliorare poi l'adesione dell'enorme GPU al PCB sottostante e ridurre la tensione a carico dei contatti elettrici sottostanti, si utilizza da tempo una tecnica tanto semplice quanto efficace: il chip viene letteralmente incollato nei quattro angoli.
I chip di memoria GDDR6 da 1GB ciascuno, prodotti da Micron e siglati 8RA77D9WCW, hanno una velocità nominale di 14Gbps.
Nella zona superiore destra è possibile notare anche il selettore a due vie del BIOS (Performance Mode e Quiet Mode).
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Come già accennato, la sezione di alimentazione è particolarmente corposa e conta ben 19 fasi (16 destinate alla GPU e 3 alla VRAM), ognuna realizzata mediante l'impiego di regolatori integrati DrMOS; questi ultimi risultano sensibilmente migliori rispetto a quelli utilizzati da NVIDIA per la versione Founders sia in termini di massima corrente erogabile, sia in termini di efficienza.
Ognuno degli integrati contiene i mosfet ed il controller; tale soluzione consente una riduzione degli ingombri e dei collegamenti sul PCB aiutando a massimizzarne l'efficienza e la pulizia rispetto alle "vecchie" soluzioni con componenti separati.
Il filtraggio delle tensioni è poi affidato ad una corposa batteria di condensatori SMD, sia allo stato solido che al tantalio, e ad un cospicuo numero di induttori, uno per ogni fase.
In alto una vista della zona terminale della scheda, caratterizzata dai connettori per le ventole e quelli per l'illuminazione RGB.
All'estrema destra è possibile notare il controller per le ventole ITE 8915FN-56 installato anche sui precedenti modelli di schede video STRIX.
L'integrato contrassegnato con la dicitura PGU2 è invece il controller PWM MP2888A prodotto da Monolithic Power System, capace di gestire fino a 10 fasi indipendenti, motivo per cui 6 regolatori delle 16 fasi apparentemente disponibili sono in realtà un rinforzo delle restanti 10.
Il controller PWM dedicato alle tre fasi destinate alle memorie trova posto in prossimità dei connettori di alimentazione: si tratta del Micro Power Intellect µP9512Q.
I due connettori PCI-E 8pin possono fornire alla scheda fino a 300W di potenza che si sommano ai 75W messi a disposizione dello slot PCI-E 3.0, più che sufficienti per assecondare la GPU anche in forte overclock; i due shunt (resistori di basso valore), visibili a ridosso dei contatti elettrici, consentono all'elettronica di controllo di monitorare la corrente in ingresso al fine di intervenire tempestivamente in caso di sovraccarico.