1. Alder Lake e Z690


Intel ha finalmente presentato la sua dodicesima generazione di processori, nome in codice Alder Lake, che porta con sé l'introduzione della nuovissima microarchitettura ibrida con processo produttivo Intel 7 (SuperFin a 10nm), dicendo addio alla lunghissima linea evolutiva Skylake.


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Tra le novità che accompagnano la nuova piattaforma spicca il socket LGA1700 con struttura rettangolare (per l'esattezza di 45x37,5mm), con un'altezza complessiva di 6,529-7,532mm e l'interasse dei fori per l'istallazione dei sistemi di raffreddamento che da passa da 75x75mm a 78x78mm.

A tale riguardo segnaliamo che saranno necessarie staffe e distanziali dedicati per poter utilizzare i dissipatori attualmente in commercio, mentre i modelli in uscita, come la nuovissima serie CORSAIR iCUE ELITE LCD, saranno già pronti per LGA1700.

La nuova architettura Intel riprende la filosofia big.LITTLE di ARM affiancando ai Performance Core (in breve P-Core) una serie di Efficiency Core (E-Core) pensati per massimizzare l'operatività multitasking senza sacrificare la potenza necessaria per operazioni sul singolo processo.

La gamma dei nuovi processori desktop è capitanata dall'Intel Core i9-12900K composto da ben 16 core (8 P-Core + 8 E-Core) e 24 thread, in grado di raggiungere una frequenza massima di 5.2GHz sui core prestazionali, 30MB di Smart Cache L3 e 14MB di memoria Cache L2 suddivisa tra tutte le unità computazionali, per un consumo energetico di base pari a 125W che si spinge fino a 241W in fase di boost.


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Oltre alle soluzioni desktop elencate nella tabella di cui sopra, il processo produttivo SuperFin a 10nm consente, grazie ad un ampio margine di scalabilità tipico della nuova architettura ibrida Intel, la possibilità di raggiungere dimensioni estremamente ridotte (fino a 28,5x19x1,1mm) per realizzare soluzioni mobile ad elevate prestazioni.

Nello specifico, l'intera famiglia di CPU di dodicesima generazione si comporrà di 60 modelli totali che varieranno dal classico prodotto desktop, al più compatto microprocessore dedicato a laptop ultrasottili.


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Alder Lake-S introduce inoltre importanti novità in termini di interconnessione e scambio dati grazie alle 16 linee PCIe 5.0 native lato CPU ed il supporto ai kit di memoria DDR5-4800, realizzando così il più avanzato connubio tra produttività e prestazioni in gioco.

Ritroviamo comunque il supporto alle memorie DDR4-3200 poiché, a differenza di quanto avvenuto nel passato salto generazionale, condividono con i nuovi moduli la medesima struttura fisica a 288 pin, ma con struttura logica differente.

Come già accennato, il lancio della famiglia di processori Alder Lake introduce nel mercato desktop l'architettura ibrida Intel con processo produttivo a 10nm che riprende il design Lakefield mobile dell'anno passato.

La struttura prevede l'accoppiamento di core ad elevate prestazioni (Golden Cove) con core ad alta efficienza (Gracemont), suddividendo il carico di lavoro in maniera intelligente tra di loro.


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Ogni core ha accesso ad un modulo dedicato di memoria cache L2, nello specifico 1,25MB per P-core e 2MB per cluster di E-Core, mentre la memoria cache L3 è condivisa tra gli stessi.


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Al fine di garantire la massima copertura di mercato, il controller di memoria integrato è nativamente in grado di gestire tutti e quattro i principali standard di memoria, ovvero DDR4-3200, DDR5-4800, LP4x-4266 e LP5-5200, con questi ultimi due pensati per soluzioni integrate su schede madri ultracompatte.

L'azienda di Santa Clara ha sottolineato più volte come il design Alder Lake sarà presente in maniera del tutto analoga sia su processori desktop, sia su proposte mobile o ultra-mobile con soluzioni a bassissimo consumo energetico (circa 9W).


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Lato PCIe, i processori desktop Alder Lake-S supporteranno 20 linee totali suddivise tra 16 PCIe 5.0 e 4 PCIe 4.0, in linea di massima x16 dedicate alla scheda video e x4 per un'unità di storage, mentre la connessione al chipset sarà invece affidata a 8 linee DMI PCIe 4.0 raddoppiando, di fatto, la banda a disposizione.

Il chipset Z690 metterà a disposizione ufficialmente sino a 12 linee PCIe 4.0 e 16 linee PCIe 3.0, con supporto alle tecnologia Intel Volume Management Device che consente di gestire dispositivi multipli di archiviazione NVMe senza ricorrere a controller RAID di terze parti.


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Come per i processori Tiger Lake, l'interconnessione delle unità computazionali è affidata ad un anello a doppia banda dinamico in grado di raggiungere i 1000 GB/s, pur mantenendo un elevato livello di efficienza grazie alla possibilità di disattivare una delle due sezioni qualora determinati core risultassero inutilizzati.

Il sottosistema della memoria raggiunge nominalmente i 204 GB/s, anche se tale velocità potrà essere raggiunta solo con l'utilizzo di memorie DDR5-12750, ben al di sopra degli standard previsti da Intel.

Ritroviamo, inoltre, il supporto nativo agli standard Thunderbolt 4 e Wi-Fi 6E ma, a riguardo, ricordiamo che, come per la generazione precedente, si tratta di semplice predisposizione strettamente dipendente dall'implementazione degli stessi a livello di chipset e, dunque, a discrezione dell'OEM.

Rimanendo in tema, i processori Alder Lake lavoreranno in accoppiata ai chipset serie 600, capitanati questa volta dalla linea Z690.

Il canale di connessione tra CPU e chipset si aggiorna da DMI 3.0 x8 a DMI 4.0 x8 raddoppiando, di fatto, la banda a disposizione sullo stesso numero di linee.


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Il PCH Z690 mette a disposizione 12 linee PCI Express 4.0, 16 linee PCI Express 3.0, 8 porte SATA e quattro diverse configurazioni di porte USB a discrezione del produttore, tra cui citiamo il supporto fino a 4 porte USB 3.2 Gen 2x2 da 20 Gbps.

Per fare chiarezza, il doppio supporto DDR5/DDR4 lato CPU non è da intendersi anche lato scheda madre, in quanto sarà fisicamente impossibile collocare un modulo DDR4 in uno slot DDR5.

La direttiva generale scelta dai partner Intel è quella di realizzare schede Z690 senza dicitura (da supporre dunque come DDR5) e schede con supporto DDR4 esplicitando la tecnologia nel nome stesso del modello.

Intel non ha fornito specifiche sul TDP del chipset Z690 ma, non essendo presente un sistema di dissipazione di tipo attivo sulle schede madri annunciate, possiamo dedurre essere inferiore ai 12W.

Il salto prestazionale offerto dai processori Alder Lake è il risultato di un miglioramento del pacchetto su tutti i fronti, partendo dall'incremento nominale dell'IPC del 19%, passando dal notevole miglioramento energetico, fino all'efficienza prestazionale della nuova architettura ibrida e l'accesso a standard di interconnessione di ultima generazione.

Riportiamo, di seguito, i risultati dei test forniti nelle slide di presentazione, facendo presente che per i risultati reali è necessario attendere l'arrivo dei sample ed i benchmark di terze parti.


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Stando ai risultati pubblicati da Intel, il nuovo processore i9-12900K sarebbe in grado eguagliare le prestazioni del predecessore i9-11900K (250W) con un consumo di soli 65W, offrendo, invece, risultati 50% superiori a massimo regime.

Per quanto tali dati avranno modo di trovare o meno riscontro nei test della redazione, possiamo intuire l'importanza di questo cambio generazionale, che accompagnerà l'azienda negli anni a venire.


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Nonostante i test in gioco siano spesso realizzati in circostanze ideali e, a volte, lontane dalla realtà o dai titoli di principale interesse a livello di mercato, attenendoci ai test forniti da Intel il nuovo top di gamma Core i9 accoppiato a 64GB di memorie DDR5 4400MHz offrirebbe fino al 30% di FPS in più rispetto all'attuale proposta AMD Ryzen 5950X in abbinamento con 64GB di DDR4 3200MHz, con una media complessiva di circa il 20% se messo a confronto con l'i9-11900K.

Spostandoci invece lato produttività, Intel ha sottolineato il ruolo chiave della collaborazione con diversi sviluppatori al fine di garantire la massima ottimizzazione tra risorse hardware e software.

Tra questi sono presenti l'intera suite Adobe e numerosi standard di mercato come Autodesk Maya e VEGAS Pro.


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Prendendo come esempio un workflow suddiviso tra Adobe Lightroom e Premiere Pro, il 12900K con il medesimo abbinamento di memorie sarebbe in grado di completare le operazioni di importazione, elaborazione ed esportazione, il 47% più rapidamente rispetto al suo predecessore.

Buone notizie anche per il mondo dello streaming, in quanto tutta la pipeline di rendering e registrazione video viene caricata in background sugli E-Core destinando tutti i processi di gioco ai P-Core più performanti, ottenendo non solo FPS notevolmente più elevati in gioco, ma anche maggiore consistenza, il tutto senza rinunciare alla qualità video.


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Il lancio della linea di processori Intel Alder Lake porta con sé un vento di cambiamento anche a livello software con l'introduzione di importanti novità volte a garantire all'utente il totale controllo dell'hardware a sua disposizione.

Tra queste novità si è già parlato durante l'Intel Architecture Day 2021 di "Thread Director", una suite software al momento esclusiva per i sistemi Windows 11 che svolge il ruolo di intermediario tra lo scheduler del sistema operativo e le risorse hardware del processore.

Concretamente, il suo compito è quello di instradare specifici processi verso una tipologia di core appropriata per la natura delle operazioni.

Ad esempio, istruzioni scalari necessiteranno generalmente di maggiore priorità e, pertanto, saranno gestite da uno dei P-Core a disposizione, mentre le istruzioni di background verranno spostate sugli E-Core.

Queste operazioni avvengono in tempo reale con una precisione al millisecondo e sono supportate da una IA in grado di valutare e, con il crescere dell'archivio di informazioni, adattarsi alla routine dell'utente che potrà, comunque, in qualsiasi momento intervenire manualmente tramite interfaccia per modificare eventuali anomalie.


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Il ruolo del Thread Director sarà fondamentale al fine di garantire il massimo delle prestazioni in ogni frangente in quanto, con il passaggio all'architettura ibrida, potrebbe essere più facile del previsto incontrare incompatibilità o un generico utilizzo subottimale dei core da parte di suite software non ottimizzate.

A riguardo Intel ha lavorato a diretto contatto con Microsoft e numerose software house al fine di garantire una transizione più pulita possibile alla nuova architettura.

Citiamo tra questi la tecnologia Denuvo e alcune gravissime incompatibilità ad oggi quasi totalmente risolte dalla partnership aziendale.

Ci si aspetta, dunque, che per molti applicativi sarà necessario attendere una patch di ottimizzazione dedicata ai processori Intel di dodicesima generazione anche se l'azienda non nega che sarà difficile coprire per intero il mercato. specialmente su programmi particolarmente datati o indipendenti.

Spostandoci invece sulle novità dedicate agli appassionati di overclock, è stata rilasciata la versione 7.5 dell'Intel Extreme Tuning Utility (in breve XTU) che permette la personalizzazione di una vasta gamma di valori direttamente da interfaccia desktop, senza dimenticare la telemetria dedicata agli E-Core, mettendo a disposizione un benchmark integrato con possibilità di condivisione risultati, il supporto alle memorie DDR5, la funzione Intel Speed Optimizer che consente di spingere il sistema tramite un singolo pulsante e, infine, un log di sistema integrato.


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Viene ampliato, inoltre, il controllo a livello di frequenze interne del processore fornendo la possibilità non solo di intervenire sul rateo di P-Core ed E-Core, ma di personalizzare le frequenze BCLK, delle memorie e dell'unità grafica integrata.

Parallelamente all'implementazione della tecnologia DDR5, Intel aggiorna il profilo XMP alla versione 3.0 ampliando non solo l'interfaccia utente, ma garantendo un maggiore livello di personalizzazione e controllo grazie alla presenza di un chip dedicato presente su ogni modulo compatibile ed un sensibile incremento di allocazione di memoria all'interno della ROM, andando anche a migliorare la stabilità grazie ad un CRC Checksum dedicato.


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Il numero di profili passa da 2 a 5, tra cui troviamo 3 profili statici predefiniti dal produttore e 2 profili completamente personalizzabili sia tramite BIOS che attraverso applicazioni di terze parti tra cui citiamo il software CORSAIR iCUE, all'interno del quale sarà possibile trovare la sezione "XMP" con tutti i parametri relativi a tensione e timings.

Rivolgendo l'occhio verso l'efficienza energetica, Intel introduce la tecnologia Dynamic Memory Boost compatibile con moduli certificati XMP che, al posto di mantenere i moduli di memoria fissi alla frequenza di boost in maniera indefinita, alterna frequenza di base e frequenza XMP in base al carico di lavoro.

L'elenco di tutti i kit certificati XMP 3.0 sarà presente direttamente sul sito Intel.

Parallelamente alle importanti novità volte al mondo dell'overclock, l'azienda aggiorna i propri standard di consumo così da rendere più trasparente la comprensione degli stadi di potenza dei processori Intel e semplificare, dunque, la scelta di sistemi di raffreddamento e alimentazione adeguati alle esigenze del singolo utente.

Precedentemente i parametri "segreti" prendevano il nome di:

  • PL1 (Power Level o Power Limit) - il consumo massimo di un processore che opera entro le specifiche base, quindi, stando alla definizione di Intel, il PL1 coincide con il TDP.
  • PL2 - la massima potenza (watt) che il processore ha a disposizione nelle fasi di boost.
  • Tau - un valore che rappresenta quanti secondi il processore può stare entro i parametri fissati per il PL2 prima di ritornare ad uno stato PL1.


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Come si evince dai grafici di cui sopra, con la dodicesima generazione Intel i parametri PL1 e PL2 saranno unificati in un unico valore Maximum Turbo Power (MTP) prevedendo, dunque, una permanenza indefinita al massimo stadio prestazionale, mantenuto ovviamente solo durante le fasi di boost, ovvero durante il carico di lavoro richiesto dal sistema operativo.

I valori da considerare all'interno della tabella di lancio come riferimento saranno dunque quelli sotto la colonna Maximum Turbo Power, nello specifico 241W per la linea i9, 190W per i processori i7 ed infine 150W per gli i5.

Sarà a discrezione dei partner Intel rendere disponibili per la personalizzazione i vecchi parametri PL1, PL2 e Tau all'interno del BIOS.