5. Prova sul campo


Arrivati a questo punto non ci resta che mettere alla prova le nuove cuffie di casa ASUS così da valutarne ergonomia e resa audio, con un occhio particolare, come sempre, alle prestazioni in gioco.


ASUS ROG Delta 5. Prova sul campo 1 


Ergonomia

Partiamo dall'ergonomia, aspetto sempre molto importante quando si parla di periferiche gaming, sottolineando subito l'ottimo lavoro svolto dal colosso taiwanese.

La forma originale dei padiglioni auricolari dona alle ROG Delta una vestibilità eccellente merito, indubbiamente, anche dell'elevata qualità delle imbottiture e dei rivestimenti, difficile da ritrovare in altri prodotti della categoria.

Le cuffie risultano dunque comode, anche se inizialmente alcuni utenti potrebbero trovarle un po' "strette" data la consistente pressione esercitata dai padiglioni che, tuttavia, andrà ad allentarsi dopo poche ore di utilizzo.

Molto comodo ed efficace anche lo slider presente sul padiglione sinistro che, oltre a consentire la regolazione del volume, integra un pulsante per l'attivazione e disattivazione del microfono.


Ascolto

La resa audio delle Delta non si discosta molto da quella già ottima vista sui due modelli di fascia più alta della serie ROG STRIX Fusion.

Si può dire quasi che ASUS stia imprimendo una sua personale impronta, parlando di sound, alle proprie cuffie gaming e questa è, senza dubbio, una nota positiva.

Non possiamo dunque che confermare quanto di buono già detto in occasione delle nostre recensioni relative alle Fusion 500 e 700: dopo il consueto periodo di rodaggio, le ROG Delta hanno restituito un suono corposo, contraddistinto da bassi profondi (ma senza esagerare), medi presenti e alti ben definiti, il tutto con una separazione dei vari strumenti davvero notevole.

Inoltre, il software ROG Armoury II, grazie alla presenza dei profili preimpostati e dell'equalizzatore a dieci bande, fornisce ampio spazio di manovra per adeguare la resa audio ai propri gusti.

Se siete alla ricerca di un headset con il quale godervi i vostri brani musicali preferiti, oltre che giocare alla grande, ovviamente, le ultime arrivate di casa ASUS rappresentano senza dubbi una delle migliori soluzioni presenti attualmente sul mercato.


Gaming

ASUS ROG Delta 5. Prova sul campo 2 


Arrivando all'ambito gaming vi riportiamo la nostra esperienza in particolare con Battlefield V, l'ultimo capito della rinomata saga sviluppata dal team Dice.

Il multiplayer di Battlefield rappresenta, da sempre, un banco di prova interessante essendo uno sparatutto molto dinamico con un comparto audio ricco di dettagli e sfumature che non tutti gli headset sono in grado di riprodurre con la giusta accuratezza.

A tale riguardo possiamo assicurarvi che le ROG Delta hanno pochi rivali restituendo ogni suono campionato presente all'interno di questo fantastico FPS con il massimo della fedeltà, rendendo l'esperienza di gioco davvero unica.

Anche nelle situazioni più concitate abbiamo avuto sempre la chiara percezione di tutti i vari suoni che arricchivano la scena, uno fra tutti in particolare, ovvero i passi dei nemici, che ci ha permesso di muoverci spesso con un tempo di anticipo sull'avversario assumendo così una posizione di vantaggio, aspetto a dir poco fondamentale in Battlefield V.

Per quanto concerne l'audio posizionale, il surround 7.1 emulato dal software ROG Armoury II ci ha restituito una percezione "più ampia" delle varie sorgenti in gioco aumentando così la profondità sotto il profilo della spazialità dell'audio, seppur leggermente a discapito della resa sonora che è rimasta ad ogni modo buona.

Tirando le somme, nonostante preferiamo ancora la modalità stereo, soprattutto in questo caso dove già di base possiamo godere di un soundstage eccellente, la virtualizzazione surround offerta dalle ROG Delta grazie al software di gestione è stata convincente e non così distante da quella che tanto avevamo apprezzato sulle ROG STRIX Fusion 500 e 700.


Microfono

Spostandoci sul fronte comunicazione, un altro punto di forza di queste ROG Delta è rappresentato certamente dal microfono, componente troppo spesso trascurato anche in headset di fascia alta.

La capsula microfonica ci ha soddisfatto appieno restituendo una cattura del parlato chiara e priva di sbavature: la voce, seppur leggermente nasale, risulta riprodotta dunque in modo fedele, in completa assenza di quei difetti generalmente riscontrabili su molti dei prodotti concorrenti.