7. Prova sul campo


È finalmente giunto il momento di testare il setup appena esaminato al fine di valutarne la qualità, l'efficienza e l'ergonomia, mettendone in risalto gli aspetti caratterizzanti.


ROG Claymore II

ASUS ROG Claymore II & Gladius III Wireless 7. Prova sul campo 1 


Solida e altamente personalizzabile, la Claymore II ci ha subito favorevolmente impressionati grazie ad una struttura semplice abbinata a materiali dalla qualità ineccepibile, lavorati sapientemente per garantirne il look aggressivo tipico della serie di appartenenza.

Se l'assonanza cromatica tra switch CHERRY MX RED e ROG RX RED può far pensare anche ad un feedback comparabile, in realtà, all'atto pratico, la sensazione è molto diversa.

L'immediatezza nella ricezione del segnale dopo la pressione, la completa assenza di oscillazione, la lunghezza della corsa, la forza di attivazione necessaria e il feedback sonoro "attenuato" dall'assenza di sfregamento dei contatti, rendono i nuovi switch perfetti per ogni utilizzo e a "qualsiasi orario".

Sia durante le sessioni di gaming più intense che durante la stesura di documenti, l'esperienza è appagante, merito anche del tastierino numerico che potrà essere riposizionato o, laddove necessario, rimosso del tutto al fine di dedicare più spazio al mouse.

Anche il sistema N-Key Rollover, con anti-ghosting al 100%, fondamentale per ogni tastiera gaming che si rispetti, si comporta egregiamente, garantendo la massima precisione anche nelle situazioni più concitate e nel caso della pressione di molti tasti contemporaneamente.

La possibilità di creare macro o eseguire comandi specifici tenendo premuto l'apposito tasto funzione è applicabile sia in gaming che durante la riproduzione di contenuti multimediali.

Qualora tutto ciò non dovesse bastare, il tastierino numerico presenta altri quattro tasti aggiuntivi programmabili e facilmente azionabili grazie alla particolare forma.

A coadiuvare le funzioni multimediali, da F5 a F11, ci pensa la rotellina per la gestione dell'audio: grande, comoda e resistente, può essere utilizzata per trasformare a tutti gli effetti in uno "Streaming Deck" la sezione alta del tastierino numerico.


ASUS ROG Claymore II & Gladius III Wireless 7. Prova sul campo 2 


Sebbene molti affermino di scrivere senza mai buttare l'occhio sui tasti, spesso la realtà dei fatti è ben diversa, specialmente durante la stesura di testi complessi; in questi casi la presenza del layout italiano è sicuramente molto apprezzata ed in grado di ridurre notevolmente gli errori di battitura ed i tempi di scrittura, inoltre, di notte, ogni tasto sarà perfettamente illuminato per via della particolare struttura degli RX Optical Mechanical Switch, che vede il LED RGB presente nella parte centrale di ogni tasto.

La qualità del poggiapolsi è in linea con quella offerta dalla tastiera anche se avremmo gradito, anche per esso, due sezioni differenti, in modo da poterlo rendere maggiormente fruibile anche durante l'utilizzo della tastiera in modalità tenkeyless.


ASUS ROG Claymore II & Gladius III Wireless 7. Prova sul campo 3 


A completare una sinfonia pressoché perfetta, ci pensa un ottimo indicatore di carica posizionato nella parte superiore sinistra, di facile lettura e personalizzabile tramite l'applicazione Armoury Crate.

A proposito di batteria, ASUS dichiara una autonomia di 144 ore con collegamento Bluetooth e luci spente, oppure 43 ore con LED al 100%, oppure, tramite collegamento WiFi, 65 ore con luci al 50% e 90 ore a LED spenti.

Non possiamo fare altro che confermare tali dati, anzi, azionando il risparmio energetico, che prevede lo spegnimento automatico dei LED dopo un intervallo di tempo preimpostato (nel nostro caso di un minuto), abbiamo utilizzato la tastiera, senza interruzione, per un periodo di tempo leggermente superiore rispetto a quello indicato.


ROG Gladius III Wireless

ASUS ROG Claymore II & Gladius III Wireless 7. Prova sul campo 4 


Anche il nuovo Gladius III Wireless, dopo averci convinto dal punto di vista qualitativo, si è dimostrato un fedele compagno d'armi durante le nostre sessioni di gioco.

La forma e la robustezza, unita ad un peso tutto sommato ridotto in relazione alle dimensioni, rendono questo mouse buono anche in ambito produttività.

L'esperienza avuta con il sensore ottico PixArt PMW3370 da 26.000 DPI (ovviamente regolabile) è stata davvero eccellente su qualunque superficie, a conferma di come i mouse senza fili abbiamo fatto molti passi avanti nel corso degli ultimi anni e sia difficile ormai cogliere sostanziali differenze nel tracciamento rispetto a quelli cablati.

I ROG Micro Switch, pensati per il gaming, garantiscono una ricezione immediata del segnale e offrono il giusto connubio tra velocità e controllo grazie alla deviazione massima di 5gf.

In questo modo riusciremo a tracciare correttamente tutte le pressioni volute ed evitare quelle accidentali, senza per questo rinunciare alle prestazioni che ci aspettiamo da un prodotto di questo calibro.


ASUS ROG Claymore II & Gladius III Wireless 7. Prova sul campo 5 


Anche i mouse feet in PTFE con la loro disposizione "ROG Omni", sebbene possano sembrare un particolare di poco conto, ci hanno fatto completamente ricredere garantendo spostamenti senza alcun attrito e omogenei in qualunque direzione sia sul Whetstone in gomma che sul Balteus QI, rigido e ruvido, ma anche su tappetini di terze parti o su svariate superfici.

Seppur non condividendo il posizionamento del cambio al volo dei DPI, ovvero sulla base e quindi, di fatto, non accessibile "al volo", apprezziamo che ASUS abbia dotato il Gladius III di tre pulsanti aggiuntivi, ovvero i due laterali ed uno, personalizzabile, posizionato nei pressi della rotellina, che può essere utilizzato a tale scopo.

La rotellina è reattiva e piuttosto dura, il che la rende ideale per gli sparatutto e molti altri giochi, ma non particolarmente adatta per lo scroll di una pagina molto lunga.


ASUS ROG Claymore II & Gladius III Wireless 7. Prova sul campo 6 


Il sistema di illuminazione, personalizzabile in tre zone, è sempre gradito per un mouse che, nel 99% dei casi, deve necessariamente andare a far parte di un ecosistema.

Di ottima fattura anche il cavo ROG Paracord che, qualora la batteria dovesse arrivare a livelli critici, ci permetterà di continuare a giocare senza particolari fastidi grazie alla sua flessibilità e leggerezza.

Anche in questo caso, i dati dichiarati da ASUS per quanto concerne l'autonomia rispecchiano a pieno quanto riscontrato, con oltre 85 ore in modalità Bluetooth e LED spenti, 55 ore in WiFi oppure, con LED accesi, 42 e 31 ore, rispettivamente, tramite Bluetooth o WiFi.