5. Vista da vicino


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Partiamo dalla scatola, una tradizionale confezione ASUS di buona fattura, che è l'unico elemento distintivo di questa scheda da una Founders Edition NVIDIA.

Con la serie 10, infatti, la casa di Santa Clara ha abbandonato il termine reference design a favore di questo più "altisonante" Founders Edition che, a voler essere maligni, è stata un'abile mossa marketing per far pagare 100$ in più il design reference rispetto a quello libero che potranno adottare, ma solo in una fase successiva, i diversi produttori di VGA.

NVIDIA ha quindi voluto "accaparrasi" il mercato degli early adopter con questa versione "Premium" giustificandone l'incremento di prezzo con il design innovativo del cooler, ma affermando, già in fase di presentazione, che le versioni custom sarebbero state in futuro, ma solo in futuro, disponibili ad un prezzo decisamente inferiore.

Per come si è mosso il mercato, però, non è andata esattamente così, dato che i principali partner AIB di NVIDIA hanno già iniziato a presentare le proprie versioni "personalizzate" a prezzi superiori o in linea con quello della Founders Edition.

NVIDIA reagirà? Nel caso lo facesse sarebbe possibile, a poco meno di un mese dal lancio, un immediato abbassamento di prezzo, con buona pace degli utenti che hanno sborsato il "premium price" richiesto al lancio della scheda.

Dopo questa piccola ma doverosa considerazione, passiamo subito ad esaminare da vicino la ASUS GeForce GTX 1080 Founders Edition giunta in redazione, partendo proprio da una vista frontale del rinnovato dissipatore.


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Linee spigolose in puro "stile Lamborghini" creano un accattivante e oseremo dire anche avveniristico design che rende la scheda, almeno a nostro avviso, decisamente elegante e aggressiva.

Come per le soluzioni precedenti, è presente una ventola radiale che spinge il flusso d'aria fuori dal case ed una finestra frontale in materiale plastico da cui si possono intravedere le alette del dissipatore della GPU.


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Per questa versione NVIDIA ha previsto anche un backplate in alluminio lavorato di colore nero frazionabile, ovvero con la parte posteriore più esterna removibile per garantire maggiore spazio per il ricircolo dell'aria in caso di configurazioni multi GPU.


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Nella parte alta della scheda troviamo l'unico connettore di alimentazione PCI-E necessario al suo funzionamento, ovvero un 8 pin in grado di fornire una potenza più che adeguata considerando il TDP di 180W di cui è accreditata.


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Sullo stesso lato, quello più interessante dato che sull'altro non vi è nulla, troviamo anche il connettore SLI.


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Posteriormente, invece, troviamo tre fori filettati per fissare la scheda al telaio, soluzione comune nelle schede workstation, ma raramente vista in un prodotto di fascia consumer, segno che la stessa base potrebbe essere utilizzata per le future Quadro.

E dopo averla smontata abbiamo anche capito perché NVIDIA richieda una maggiorazione di prezzo per la Founders Edition: la quantità di viti da rimuovere, e quindi che è necessario installare in fase di assemblaggio, è decisamente fuori scala.

Per liberare il dissipatore e mettere a nudo il PCB della scheda, di cui ci occuperemo tra breve, abbiamo infatti dovuto svitarne ben 36, tra viti normali e con testa esagonale, più altre 23, per cui sono servite due ulteriori chiavi a brugola per disassemblare il dissipatore.

Se invece volete solo rimuovere la cover superiore, come nell'immagine sottostante, basta rimuoverne "solo" 50 dato che, per farlo, dovrete comunque levare il blocco completo dalla scheda in quanto alcune viti sono accessibili solo dalla parte interna.


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La struttura principale del dissipatore è costituita da una piastra in alluminio che va a contatto con i principali componenti della scheda su cui poggia la vapor chamber per la GPU, un secondo dissipatore nella parte posteriore e il blower fan centrale.

La scheda non dispone di modalità di funzionamento della ventola "Zero RPM", ma la curva automatica impostata risulta comunque accettabile dato che, in condizioni di riposo, la ventola gira a 1100 RPM mantenendo la GPU intorno ai 33 °C.


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Ed ecco, dunque, la parte posteriore del dissipatore della nostra ASUS GeForce GTX 1080 Founders Edition con tutti i pad termici applicati per le memorie e la sezione VRM.


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Concludiamo con un esploso, o quasi dal momento che che non abbiamo proprio staccato tutti i pezzi, del nuovo dissipatore utilizzato su questo modello, ovvero 700g di alluminio e plastica suddivisibile in cinque macroblocchi: tre relativi alla copertura, la vapor chamber che si occupa della GPU e la piastra di contatto che ricopre per intero il PCB frontale della scheda andando quindi a raffreddare ogni singolo componente.


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Per il reparto connessioni segnaliamo che la ASUS GeForce GTX 1080 Founders Edition dispone di tre DisplayPort certificate in standard 1.2, ma già compatibili 1.3 e 1.4, una HDMI 2.0b con HDCP 2.2 ed una DVI-D Dual Link, che le permettono di gestire risoluzioni sino a 7680x4320 punti a 60Hz di refresh (utilizzando due dei tre connettori DP).