2. AORUS K9 OPTICAL


La AORUS K9 OPTICAL è realizzata a partire da un telaio rigido in plastica che ospita l'elettronica ed un plate in metallo, solidale al PCB tramite viti di accoppiamento.


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Le linee squadrate e massicce trasmettono una discreta sensazione di solidità, con margini risicati in basso.

Trattandosi di una tastiera con piglio competitivo, manca all'appello il poggiapolsi, da comprare a parte secondo la necessità dell'utente.


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Presenti, in modo molto discreto, i loghi AORUS, in alto vicino ai tasti funzione di Windows ed in basso sotto la barra spaziatrice ...


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Il retro della K9 evidenzia il sistema di gestione del cavo, con tre diversi specifici canali per posizionarlo nel modo più ordinato e conveniente possibile.


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L'inclinazione è gestibile tramite i soliti due supporti posteriori con rivestimento gommato ed un angolo di pochi gradi.


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Grazie all'estrattore in dotazione, per keycaps e switch, possiamo osservare come questi ultimi risultino solidali al PCB della tastiera (PCB-mounted), in luogo del montaggio su piastra tipico delle tastiere come la K7.

Il motivo risiede nella possibilità di cambiare gli switch: la K9 OPTICAL, infatti, non ha gli switch saldati ed utilizza invece dei socket su cui installarli.

Il plate metallico contorna gli switch e ciò, di concerto con il rivestimento idrorepellente e l'assenza di contatti elettrici, rende la tastiera resistente agli schizzi d'acqua.

Ricordate, però, che sotto esiste comunque un circuito stampato alimentato e che in nessun modo la K9 OPTICAL vanta una vera impermeabilità!

I keycaps sono dei classici laser-engraved, ovvero costruiti in plastica trasparente e verniciati, con legenda ricavata per rimozione.


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In aggiunta abbiamo il set di unità (WASD+Frecce+Esc) in PBT double-shot, più resistenti perché costruiti effettivamente in due pezzi distinti, uno trasparente ed uno solido, in una plastica di qualità più elevata rispetto alla tradizionale ABS.


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Come anticipato, nel nucleo troviamo gli switch Flaretech, accreditati da GIGABYTE come 600 volte più veloci delle soluzioni tradizionali tramite la riduzione del tempo di debouncing.

Caratteristico di ogni tastiera e del tipo di switch, il debouncing non è altro che il tempo dove il controller "attende" per capire se il tasto è effettivamente chiuso durante la pressione ed è necessario poiché, in caso di assenza,  i contatti in avvicinamento potrebbero produrre disturbi e, quindi, inviare una serie di falsi segnali.

Non avendo del tutto i contatti fisici, i Flaretech non necessitano affatto del debouncing e possono dunque essere più veloci, ma davvero cosi tanto?

Iniziamo col dire che le "soluzioni tradizionali" prese a riferimento da GIGABYTE, quelle con tempi di debouncing da 20ms per capirci, non sono quelle che solitamente troverete sugli scaffali e, senza dubbio, non quelle relative a questa fascia di prezzo.

Volendo fare un discorso rigoroso, ci riferiamo a uno standard del settore quali le specifiche CHERRY per i suoi switch MX, dove il bounce time è inferiore a 5ms per i classici MX ed addirittura inferiore a 1 per i recenti RGB.

Spetta al firmware della tastiera decidere un appropriato debouncing, solitamente lievemente maggiore del tempo di bounce anche per tenere conto dell'invecchiamento dell'interruttore.

In realtà, dunque, i Flaretech hanno potenzialmente un vantaggio di 130/160 volte maggiore, un numero ancora grande ma traducibile in circa 3 o 4ms di tempo o meno.

Si tratta di un lasso abbastanza insignificante, ma è utile notare che, per una tastiera con polling rate di 1000Hz (1ms), il tempo di debounce di un CHERRY MX è limitante, mentre non lo è con i Flaretech.


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L'illuminazione, di classe RGB per-key, coinvolge oltre la tastiera anche il logo superiore, mentre per quello testuale è fissa di colore bianco.

Per la gestione dei colori ed i relativi effetti disponibili ai fini di una efficace personalizzazione, vi rimandiamo alla pagine sul software di gestione.