7. L'alimentatore: parte terza

 

L'ultima fase riguarda la stabilizzazione della tensione d'uscita affetta dalle componenti ad elevata frequenza ...

 

L'ultimo stadio è costituito da circuito di rettifica, che tramite rettificatori a diodo (es. STPR1620) ed un filtro passabasso, composto da induttore e condensatore, "spiana" la serie di impulsi in una tensione continua.

 

L'alimentatore ai raggi X 7. L'alimentatore: parte terza 1

 

In realtà, negli alimentatori ad elevata efficienza, come quello preso in esame, i rettificatori a diodo vengono sostituiti da Mosfet.

Nell'immagine sottostante sono chiaramente distinguibili i due induttori d'uscita e la corposa linea di condensatori elettrolitici.


L'alimentatore ai raggi X 7. L'alimentatore: parte terza 2 

 

Il dissipatore visibile tra il trasformatore ed i due induttori toroidali si occupa del raffreddamento degli otto transistor di rettifica.

 

L'alimentatore ai raggi X 7. L'alimentatore: parte terza 3 

 

Le tensioni inferiori da 5V e 3,3V vengono prodotte in diversi modi: prevedendo due circuiti trasformatore/rettificatore indipendenti, o rendendo indipendente la sola 5V e ricavando i 3,3V da quest'ultima, oppure, come è ormai prassi, creando le due tensioni direttamente dall'uscita a 12V tramite schede di conversione DC-DC che trasformano i 12V in 5V e 3,3V tramite la modulazione PWM e successivo filtraggio.

Ovviamente il Platimax utilizza quest'ultima tecnica che consente di massimizzare l'efficienza eliminando inutili sprechi.

Nell'immagine soprastante sono chiaramente visibili i quattro mosfet per linea ed il filtro con condensatori allo stato solido.

 

L'alimentatore ai raggi X 7. L'alimentatore: parte terza 4 

 

Concludiamo l'osservazione con il dispositivo di protezione mediante il quale si protegge l'alimentatore dal surriscandamento, da sovratensioni, sovraccarico e cortocircuito.

L'integrato utilizzato da Enermax è il PS238.

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