2. Metodologia - parte prima


La prima fase di test si concentra sui rilievi a vuoto, con l'alimentatore privo del carico.


Una procedura di test efficace, capace di valutare un alimentatore in ogni suo aspetto, richiede necessariamente tempi poco contenuti.

Per evitare, tuttavia, che le rilevazioni risentano dei fattori esterni, si cerca di cogliere ogni aspetto in due fasi di test con una durata complessiva di circa due ore.


In assenza di carico

Alimentatori: metodologia e strumentazione di test 2. Metodologia - parte prima 1 


Durante la prima fase si valutano tutti i parametri d'interesse con alimentatore a "vuoto", cioè collegato ad un carico nullo.

In tali condizioni andiamo ad osservare il tempo di risposta OFF/ON, cioè il tempo che impiegano le tensioni d'uscita per passare da 0 alla tensione nominale.

Tale tempo può essere rilevato tramite un banale tester per alimentatore e graficato mediante l'ausilio dell'oscilloscopio.

In tale fase è estremamente importante che non si presentino picchi "pericolosi" e che la variazione sia sufficientemente rapida, valori ottimali sono compresi tra 0,1 e 0,5 secondi.

Di seguito un piccolo esempio ottenuto sulla linea da 12V del Seasonic Platinum 1000W.


Alimentatori: metodologia e strumentazione di test 2. Metodologia - parte prima 2


Ricordiamo che il tempo di salita viene definito come il tempo necessario a passare dal 10% al 90% del valore della tensione nominale, nel nostro caso quindi da 1,3 ad 11,5V per la linea da 12V.

Il segnale PG (Power Good Signal) viene fornito in un tempo sensibilmente superiore visto che risente dei ritardi introdotti dalla circuiteria di controllo.


Alimentatori: metodologia e strumentazione di test 2. Metodologia - parte prima 3  Alimentatori: metodologia e strumentazione di test 2. Metodologia - parte prima 4 
Low Frequency Ripple 12V @ 0%
PWM Frequency Ripple 12V @ 0%


Successivamente osserviamo l'andamento della tensione d'uscita, confrontando poi i risultati con il ripple misurato al crescere della potenza assorbita.

Ogni rilievo viene eseguito con due scale dei tempi: la prima a 5ms per divisione e l'altra a 5us.

Con il primo valore è possibile visualizzare sullo schermo dell'oscilloscopio le variazione nell'arco di 50ms.

Ciò significa che della tensione di rete a 50Hz potremmo osservare 2,5 oscillazioni, si tratta quindi di un tempo sufficiente a rilevare gli effetti della frequenza di rete sulla tensione d'uscita.

Il valore di 5us, di 1000 volte inferiore, permette invece di osservare le fluttuazioni introdotte dal notevole incremento di frequenza ad opera dei transistor di switching.

Gli altri parametri elettrici che andiamo ad annotare in questa prima fase di test sono i valori di tutte le tensioni fornite e la potenza assorbita in standby e senza carico, così da valutare approssimativamente l'autoconsumo dell'alimentatore.

Le tensioni d'uscita a vuoto, pur non avendo una gran rilevanza dal punto di vista funzionale, fissano un punto di partenza da cui poter valutare il comportamento dinamico del prodotto.

Difatti, tensioni a vuoto sufficientemente superiori a quelli minimi ammissibili fanno presupporre valori positivi anche a pieno carico, contrariamente valori a vuoto già di partenza sotto certi limiti non potranno far altro che condizionare negativamente i risultati al crescere della corrente erogata.


Alimentatori: metodologia e strumentazione di test 2. Metodologia - parte prima 5 

 

Infine, l'ultima prova "statica" svolta a conclusione dell'intero lavoro è la simulazione di rumorosità, in cui l'unico valore non simulato è quello ottenuto a vuoto.

Ricordiamo che la necessità di simulare questo test è dovuta al fatto che sarebbe impossibile, data la rumorosità prodotta dai sistemi di raffreddamento degli strumenti di misura, osservare valori attendibili con un carico reale. 

Per questo motivo si procede alimentando la ventola con un generatore esterno simulando, quando disponibile, la rampa utilizzata per il suo controllo.

Nel caso tali informazioni non fossero reperibili o rilevabili in fase di test, si considera come scala l'intero range di rotazione della ventola che, tuttavia, non necessariamente può essere completamente sfruttato in condizioni di esercizio.

Invitiamo quindi a considerare questo test come indicativo, salvo diversa indicazione, della rumorosità tipicamente prodotta dall'alimentatore e non l'esatta riproduzione delle condizioni di reale utilizzo.

I rilievi vengono effettuati alle distanze di 30 e 70 centimetri così da poter avere  una percezione migliore dell'intensità del rumore prodotto.