Microsoft: la concorrenza sleale passa anche dai software illegali - [NEWS]

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  1. #1
    Amministratore L'avatar di giampa
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    Predefinito Uno studio CReSV-Microsoft analizza le correlazioni tra investimenti in programmi informatici e variabili economico-finanziarie delle imprese italiane, dimostrando come l’azione delle aziende scorrette abbia effetti negativi sull’intero sistema economico.




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    "Scusate, ma se quest'anno in Texas ci avete spedito questo deficiente, vuol dire che c'è speranza per tutti?"

  2. #2
    Super Moderatore L'avatar di frakka
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    Allora: Sul fatto che sia necessario contrastare l'uso di software contraffatti in quanto pratica illegale non discuto.

    Per capire se la pirateria abbia un impatto sulla competitività del sistema-paese e per comprendere quali siano gli effetti specifici dal punto di vista finanziario che i concorrenti sleali generano sulle imprese oneste, i ricercatori del CReSV hanno analizzato le relazioni statistiche tra l’investimento in software e tutte le principali variabili economico-finanziarie delle aziende, partendo dal presupposto che maggiori investimenti in software siano sinonimo di minor ricorso a software illegali.
    Già questo, è un presupposto sbagliato: Gratuito non è necessariamente sinonimo di illegale.

    In primo luogo, dallo studio emerge che vi è una correlazione positiva tra capitale circolante e investimento in software, ovvero che alti livelli di investimenti in software sono correlati ad alti livelli di capitale circolante nelle aziende.

    Quindi le aziende con livelli più bassi di capitale circolante (che sono quindi più abili nel generare flussi di cassa) ricorrono mediamente di più ai software contraffatti.
    Che vuol dire?? Che se compri un sacco di licenze software lavori di più?? O che solo chi ha elevati fatturati considera remunerativo investire in software originale? Cosa si intende per "più abili nel generare flussi di cassa"??
    C'è da tenere conto anche del canale "fiscale" attraverso il quale vengono acquisite le licenze dei software: Un grossa corporate trova sicuramente estremamente vantaggioso attivare un programma di noleggio operativo del software e/o di hardware (detraibile al 100% dell'importo come costo e pagabile in comodi canoni trimestrali) che gli consenta di avere tutto il software originale costantemente aggiornato su tutte o quasi le postazioni in esercizio. Alla fine dell'anno, risparmiando in detrazioni il 100% della spesa effettuata, ci credo che risulta conveniente...
    Un'azienda anche media, cresciuta nel tempo espandendo la propria struttura un pezzo alla volta, difficilmente potrebbe affrontare un passo del genere perchè vorrebbe dire cestinare tutto o quasi quanto finora speso in hardware e software (generalmente acquistato tramite canali OEM o con licenze a volumi non necessariamente coperte da SA). Dato che, al di fuori dei programmi di noleggio operativo, i costi sostenuti in licenze software sono deducibili (mi pare) solo al 38% e generalmente gli importi devono essere versati interamente subito, è evidente che delle due sono proprio le piccole aziende a sostenere il maggiore impatto sul proprio bilancio di questi costi di acquisizione.
    Se poi ci metti che ogni 3 anni al massimo esce una nuova versione e sarebbe tutto da rifare daccapo, per mantenere lo stesso livello di aggiornamento...
    L'azienda dove lavoro stà accarezzando da tempo l'idea di aderire ad un noleggio operativo (per ora abbiamo messo sotto questo canale solo la stampante Xerox e le postazioni dell'ufficio grafico perchè Apple non richiede particolari minimi d'investimento per l'ingresso in questi programmi) ma per la parte Windows ancora non se ne parla. Nel momento in cui dovessimo fare un grosso turnover di hardware probabilmente avvieremo questa migrazione. Ma fino a quando si parla di aggiungere una o due macchine alla volta...

    Questa pratica distorce il mercato, sostengono i ricercatori, poiché le imprese con maggiori livelli di capitale circolante (principalmente le start-up e le imprese giovani), che già tendenzialmente hanno una peggiore situazione finanziaria e maggiori difficoltà a generare flussi di cassa, si trovano a dover fronteggiare una difficoltà in più.

    Finché le imprese capaci di un elevato autofinanziamento, che è inversamente correlato all’ammontare del capitale circolante, agiscono illegalmente e rendono difficile il compito delle imprese che provano a espandersi, gli effetti dell’utilizzo di software contraffatto saranno negativi per il settore e la generalità degli stakeholder, intaccando la capacità di crescita del sistema nel suo complesso.
    Ma quindi sarebbero le grandi aziende ad utilizzare più software illegale???
    Tilt... Non ci stò capendo più nulla, lo ammetto...

    Sul fronte della profittabilità dell’uso di programmi pirata versus le conseguenze legali alle quali si espongono le aziende, lo studio mostra che vi è un collegamento statistico neutrale tra la struttura finanziaria delle imprese (nel dettaglio, il rapporto tra debiti finanziari e capitale netto) e gli investimenti in software.

    In altre parole, un investimento in software legale non danneggia l’equilibrio finanziario poiché le società che necessitano di risorse da investire in proprietà intellettuale si approvvigionano proporzionalmente di capitale proprio e di terzi, quindi la struttura finanziaria non viene intaccata.

    Almeno da questo punto di vista, quindi, usare software pirati non è conveniente, visto invece il forte rischio sul fronte legale.
    Sul fatto che non sia conveniente in termini di bilancio non discuto, non ho le informazioni necessarie.
    Sul fatto che usare software legale non richieda una maggiore investimento in termini di risorse umane, qualche obiezione ce l'avrei... Forse non hanno mai dovuto spostare con Adobe delle licenze regolarmente detenute e registrate o dovuto mettersi a ragionare col pallottoliere su chi aveva quella particolare licenza installata e su quale macchina, da cui accede o meno al terminal server per cui deve essere coperto da un CAL (user o device) per il dominio, una user CAL (user o device) per il terminal server ma che se accede al terminal richiede una versione particolare di Office, che gli copre il terminal ed il client ma solo se la versione del terminal è pari o superiore a quella installata sul client e quindi va, sostanzialmente, persa la licenza OEM pre-installata sul notebook ma quella del terminal non è compatibile con quella supportata dal gestionale... Ripetuto per un centinaio di postazioni disseminate in giro, tutte con configurazioni hardware/software diverse...
    Poi ogni tanto ti arriva il survey che ti chiede quanti utenti accedono, anche indirettamente, al db di uno stupido CMS pubblicato...

    “I risultati di questa ricerca”, spiega Maurizio Dallocchio, responsabile scientifico CReSV Università Bocconi, “evidenziano come sia auspicabile una maggiore sensibilità sul tema degli investimenti in software legali da parte delle imprese e del sistema nel suo complesso, per le evidenti implicazioni negative che la contraffazione della proprietà intellettuale determinerebbe a livello economico”.
    Io più che altro direi "per le evidenti implicazioni negative che il giusto ricorso a software originale impone a chi non può detrarne interamente i costi"...

    “Microsoft ritiene sia importante evidenziare come l’utilizzo di software contraffatto abbia un forte impatto negativo anche sul fronte della concorrenza e sull’intera economia locale”, aggiunge Thomas Urek, direttore antipirateria – legal and corporate affairs, Microsoft Emea. “La ricerca dimostra, infatti, come la pirateria del software continui a drenare risorse all’economia legale, a danneggiare il nostro sistema produttivo e l’ecosistema delle startup italiane. Per questo motivo i governi dovrebbero, a nostro avviso, accelerare l’evoluzione normativa a tutela sia della proprietà intellettuale che della libera concorrenza”.
    Vabbè... Comprensibile e legittimo da parte loro.
    Ultima modifica di frakka : 24-01-2013 a 02:11

    Questa è la storia di 4 persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Ognuno capì che Nessuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

  3. #3
    Daniele L'avatar di Trattore
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    Primo pensiero: ovviamento è giusto sostenere i software legali.

    Secondo pensiero: Microsoft mi sembra abbia qualche interesse nel settore


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