E vai che ce n'è di più: ma il cavo ethernet suona?

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  1. #31
    tebibyte
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    Predefinito la piacevola distorsione e il pc rotto.......

    Riprendo questa interessante discussione perchè, come al solito direi, la radicalizzazione del pensiero favorisce contrapposizioni piuttosto che sintesi tra posizioni differenti, nonchè fraintendimenti vari.
    Intanto approfitto per chiarire qualcosa sull'uso dell'aggettivo "paradigmatico" riferito ad un ormai datato intervento di marco in un thread che ora non riesco più a reperire, nel qualeegli illustrava alcune caratteristiche del suono del suo setup. All'epoca lasciai cadere la cosa, cercando di non fomentare discussioni a due, ma poichè ogni tanto la questione del paradigma rientra in gioco è necessario che io precisi, una volta per tutte, che ciò che ritenevo e ritengo ancora paradigmatico è che qualunque parere espresso, i miei compresi, che si riferiscano a sistemi composti in modo personalizzato, ovvero che non abbiano più punti di contatto con altri sistemi, valga per quel sistema e basta. Se io ascolto con mono PC, con un DAC, quello che volete, , con un'interfaccia USB\SPDIF e ascolto a 16/44,1 con foobar o con daphile o con quello che vi pare come posso dialogare in qualche modo con un altro che usa HQ+ NAA e ascolta in DSD via DAC USB?
    Ecco allora che ritorna la vexata quaestio del sistema comune, idea ormai abbandonata da me perchè si è rivelata una pura utopia.
    Quindi il paradigma non è il tuo setup, caro marco, ne' le tue impressioni d'ascolto, ma solo la difficoltà di scambiarsi pareri non avendo punti in comune.

    Ma ora veniamo al problema della trasmissione ethernet. Alla fine la conclusione è che il mio è un sistema "con problemi" o ancora meglio "guasto" perchè la scienza esatta vuole che così sia, e che magari esistono distorsioni piacevoli.
    Mi permetto di dissentire con forza da questi giudizi, ingenerosi perchè viziati dalla mancanza d'ascolto e anche da una discreta mancanza di fiducia nelle capacità e dell'obiettività di chi li ha espressi, che rappresentano il mainstream manicheo del giusto/sbagliato del tecnico, non dello scienziato.
    Intanto mai ho percepito, in tutta la mia lunga esistenza, una distorsione giusta o gradevole. Che le distorsioni di ordine dispari siano sgradevoli all'orecchio è opinione comune ma che le distorsioni di seconda o di quarta siano piacevoli è una favola per i bambini sordastri. Ma quando mai si può solo pensare che una distorsione del suono possa reggere a lungo al vaglio di un orecchio allenato ( e di musicista, scarso, nel mio caso)? La distorsione è uno scostamento da un suono reale, comunque la si voglia rigirare e non potrà mai essere piacevole ad un orecchio educato.
    E poi: ma come è possibile pensare che si possano indurre miglioramenti sensibili, non vaghi, all'ascolto in un setup che è mal funzionante?
    E ancora: vale più una differenza non percepita di una percepita? Io non credo anzi sono sicuro che laddove esista una differenza percepita ci si debba concentrare per trovare conferme che eliminino la quota-parte di possibile "induzione alla percezione della differenza" operata dalla nostra mente, che peraltro non regge mai all'ascolto prolungato e allo step-down. Insomma, rinnovo l'invito a sperimentare, specie in sperimentazioni poco onerose economicamente, oltre che sperimentare sempre comparando due soluzioni. Se poi anche in sistemi profondamente diversi si risconrano gli stessi fenomeni ecco che abbiamo isolato un possibile effetto "universale".

  2. #32
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da audiodan
    Riprendo questa interessante discussione perchè, come al solito direi, la radicalizzazione del pensiero favorisce contrapposizioni piuttosto che sintesi tra posizioni differenti, nonchè fraintendimenti vari.
    Intanto approfitto per chiarire qualcosa sull'uso dell'aggettivo "paradigmatico" ...il paradigma non è il tuo setup, caro marco, ne' le tue impressioni d'ascolto, ma solo la difficoltà di scambiarsi pareri non avendo punti in comune.
    Lo avevo capito, ma 'pudicamente' mi astenevo dal commetare questo aspetto, dato che l'errore, messa in questi termini, è quello di commentare un tuo post, dato che non utilizzo lo stesso tuo sistema.

    Il che esaurirebbe la funzione del forum e ci trasformerebbe in tanti migroblogger che possono scrivere quello che vogliono senza tema di smentita...

    Partiamo tutti da percezioni soggettive derivate con le nostre orecchie, nel nostro ambiente, dal nostro impianto e queste - non credo sia necessario riaprire il discorso - sono inconfutabili in quanto tali, ma dal momento in cui si vuole attribuirgli valore diverso, allora bisogna farsi carico di quanto serve per dimostralo, non si può pretendere che avvenga 'per pura fide' e questo non perchè gli altri siano maldisposti verso chi scrive, ma perchè è il normale metodo e principo con cui gli intelletti collaborano al fine di aumentare la comune conoscenza.


    Originariamente inviato da audiodan
    ...

    Alla fine la conclusione è che il mio è un sistema "con problemi" o ancora meglio "guasto" perchè la scienza esatta vuole che così sia, e che magari esistono distorsioni piacevoli.
    Mi permetto di dissentire con forza da questi giudizi, ingenerosi perchè viziati dalla mancanza d'ascolto e anche da una discreta mancanza di fiducia nelle capacità e dell'obiettività di chi li ha espressi, che rappresentano il mainstream manicheo del giusto/sbagliato del tecnico, non dello scienziato.
    Chiarissimo e fa il paio con quanto sopra.

    Se ti svegli e dici che vedi il prato blu, io credo che tu veda il prato blu, ma non per questo credo che il tuo prato sia diventato blu. Se poi mi dici che hai indossato un nuovo paio di occhiali, il buon senso vorrebbe che tu provassi prima a toglierli e quindi riguardare il prato.

    Se ti rifiuti e rispondi che - invece - devo comprare io gli stessi occhiali...

    Ma ammettiamo che li togli.

    Se è verde, ok, erano gli occhiali... Meglio cambiare il titolo del THD, vero? Forse "il mio prato è blu" è meglio reso da "Gli occhiali XYZ hanno una piacevole sfumatura blu".

    Se rimane ancora blu... Non potendo verificare di persona (...stiamo scrivendo su un forum...) ti chiedo se altre persone vedono il tuo prato blu (senza gli occhiali).

    Se ti rifiuti perchè ritieni che questa sia irrispettosa mancanza di fiducia, sbagli, è il normale processo di analisi.

    Se invece porti la testimonianza positiva di altri, è probabile che sia successo qualcosa al tuo prato e quindi ti consiglierei la visita di un giardiniere (a meno che a te non piaccia un prato blu), in caso contrario quella di un buon medico.

    Questo perchè l'esperienza comune ci dice che i prati sono verdi, quindi se qualcuno (non importa chi) dichiara di vederne uno blu, allora, proprio perchè si rispetta la persona (di nuovo, non importa chi), si impone la verifica.

    E' il normale processo di indagine e fino a qui nessun giudizio è stato espresso e nessuna mancanza di fiducia dimostrata, a meno che tu non scambi la fiducia con la 'fede cieca', nel qual caso hai ragione:

    Io valuto l'idea per quella che è, indipendentemente da chi la esprime, non riconoscendo primati di infallibilità a nessuno.

    E' manicheismo questo? Io credo sia scetticismo applicato nella sua forma più pura e credo anche che sia l'unico modo tramite il quale la conoscenza avanza.

    Piccarsi perchè qualcuno commenta le proprie idee pubblicamente espresse e spostarla sul personale è il vero motivo del nascere delle contrapposizioni e questo tanto più facilmente avvienne quanto più si confonde lo scopo di un forum con quello di un blog.

    Sul forum si tengono discussioni, si dialoga, sul Blog si enuncia una personale verità.


    Originariamente inviato da audiodan

    E ancora: vale più una differenza non percepita di una percepita? Io non credo anzi sono sicuro che laddove esista una differenza percepita ci si debba concentrare per trovare conferme che eliminino la quota-parte di possibile "induzione alla percezione della differenza" operata dalla nostra mente, che peraltro non regge mai all'ascolto prolungato e allo step-down
    No, non vale di più, se parliamo ESCLUSIVAMENTE del tuo sistema potremmo anche pensare sia talmente avulso da essere unico e quindi possiamo arrivare ad attribuirgli - per paradosso - pari valore, ma rimane confinato nel tuo sistema.

    Nella generalità dei sistemi, ciò non deve avvenire e non vi è - ad oggi - evidenza che avvenga, per disegno e per esperienza pratica. Può benissimo darsi che non sia così e che tu abbia scoperto un fenomeno fino ad oggi trascurato, che però prima di essere accettato come tale deve essere comprovato e quindi eventualmente spiegato, dando conto dell fatto innegabile che nella maggioranza dei sistemi non è stato mai percepito.

    L'onere è di chi propone.

    Questo vorrebbe il metodo scientifico, che forse è manicheo,. L'ha detto Daniele sul forum è molto più facile...
    Ciao, Marco.

    "Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -- and a lot of courage -- to move in the opposite direction."
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  3. #33
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Originariamente inviato da audiodan
    Ma ora veniamo al problema della trasmissione ethernet. Alla fine la conclusione è che il mio è un sistema "con problemi" o ancora meglio "guasto" perchè la scienza esatta vuole che così sia,
    Daniele, non partire per la tangente. Rifletti. Usa la logica ed un po' di sano buon senso, e prova a porti qualche domanda... di cui dovresti già conoscere tutte le risposte:

    1) che cos'è l'audio digitale? come funziona? come viene ricostruito il segnale analogico a partire dai dati che rappresentano uno stream audio?

    2) che cosa sono questi dati? quale informazione contengono? quale informazione invece manca, non è contenuta in alcun modo nei dati e viene aggiunta solo in seguito? dove, come, da chi?

    3) qual è il compito di una "sorgente" / "trasporto" digitale? Che ruolo ha in un sistema audio?

    4) è forse "giusto", normale, accettabile o addirittura desiderabile che un sistema informatico di immagazzinamento e trasporto di dati, comunque sia realizzato, possa avere una qualche influenza sul segnale audio analogico prodotto dal sistema audio che ne fa uso? (ovviamente fatte salve le eventuali elaborazioni, cioè le alterazioni intenzionali dei dati quali DSP, ecc).

    In altre parole:

    Considereresti funzionante e priva di problemi una calcolatrice tascabile che alla pressione consecutiva dei tasti 'On/C', '2', '+', '2', '=' risponda ad es. '3.9' o '4.1' a seconda delle pile con cui la alimenti, della superficie dove la appoggi o dei diversi intervalli di tempo che passano tra la pressione di un tasto e quello successivo della sequenza?

    Ne dubito: come chiunque altro la considereresti irrimediabilmente guasta ed inservibile. Una calcolatrice che funziona deve fornire sempre e solo lo stesso risultato. Quello esatto: 2+2=4. Perché allora consideri normale o addirittura desiderabile (!) che il tuo sistema informatico ("trasporto digitale") si comporti né più né meno come la calcolatrice guasta?

    Il punto è tutto qui. A prescindere dalle innumerevoli possibili differenze tra un sistema e l'altro.

    Che si usi un sistema complicatissimo composto da un gran numero di elementi ed interconnessioni diverse o al contrario si impieghi un semplice lettore di schede SD (o, perché no, di CD!), che si faccia o meno resampling, DRC o qualsiasi altra cosa, si usi PCM o DSD, DAC o "NoDAC", ecc, il compito del "trasporto" digitale non è che quello di immagazzinare, trasferire ed eventualmente elaborare dei numeri. Solo e soltanto una lunghissima e noiosissima sequenza di numeri binari, di 1 e di 0 in fila l'uno dopo l'altro. Niente altro che questo. Il PC e tutto il resto costituiscono un sistema informatico, non un sistema audio. Considerarli parte di quest'ultimo e trattarli come fossero dei giradischi o degli amplificatori non ha il benché minimo senso logico!

    Ritengo che si possa parlare di sistema "audio" solo laddove i dati vengono sincronizzati con il clock che sarà impiegato per la loro (ri)conversione in un segnale analogico (nonché dove tale clock viene generato, trasmesso o ricevuto). Fintanto che i dati sono immagazzinati o trasmessi in modo asincrono (rispetto a tale clock) parlare di "audio" semplicemente non ha senso, poiché semplicemente non esiste alcun "segnale" - né analogico né "digitale" - che possa definirsi "audio". È solo una sequenza di bit come un'altra, completamente priva di qualsiasi significato fisico (e tanto meno "musicale").

    Il sistema cessa di essere puramente informatico e diventa "audio" solo ed esclusivamente laddove viene generata la "base dei tempi" (master clock audio) e dove tale informazione temporale viene infine ricombinata con la sequenza di dati numerici per formare finalmente il nostro segnale audio, dapprima ancora "digitale" e successivamente analogico.

    Il nostro "sistema audio digitale" comincia - e finisce - qui: in sostanza possiamo considerarlo costituito esclusivamente dall'insieme interfaccia+clock+DAC (ovviamente con annessi e connessi). Niente altro: tutto ciò che c'è a monte costituisce un sistema puramente informatico, mentre quello che c'è a valle non è che un normale sistema audio analogico.

    Va da sé che tutto ciò che avviene a monte, a valle o altrove non deve interferire in alcun modo con il lavoro del "sistema audio digitale" (e viceversa). Ogni sottosistema deve cioè svolgere correttamente la sua funzione all'interno del suo "dominio" senza disturbare né essere disturbato dagli altri.

    Nella realtà attuale i problemi e le interferenze ovviamente esistono, altrimenti non saremmo qui a parlarne. Ma l'esistenza di tali problemi implica che evidentemente qualcosa "la sta facendo fuori dal vaso", non si sta comportando come dovrebbe. Non esiste motivo al mondo per cui possa essere desiderabile l'esistenza di interferenze tra un "dominio" e l'altro.

    Affermare il contrario è equivalente ad affermare che sarebbe desiderabile che le calcolatrici tascabili forniscano il risultato corretto solo se operate da una sacra vergine vestale in una notte di plenilunio...
    Ultima modifica di UnixMan : 17-09-2015 a 20:37
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

  4. #34
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da UnixMan
    Affermare il contrario è equivalente ad affermare che sarebbe desiderabile che le calcolatrici tascabili forniscano il risultato corretto solo se operate da una sacra vergine vestale in una notte di plenilunio...
    Non conosco nesuno dei due de visu, ma al buio, preferisco che i tasti della mia calcolatrice li schiacci una vergine vestale piuttosto che chiunque di noi tre... I numeri saranno pure gli stessi, ma i conti tornano meglio

    P.S.

    Il plenilunio non è indispensabile, mi accontento.
    Ciao, Marco.

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  5. #35
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Ciao, Paolo.

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