E vai che ce n'è di più: ma il cavo ethernet suona?

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  1. #1
    tebibyte
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    Predefinito E vai che ce n'è di più: ma il cavo ethernet suona?

    Questo pomeriggio, in un momento dove ascoltavo una magnifica Argerich che con i fratelli Capuçon si esibiva in un live di un trio di Rachmaninoff, mi è caduto l'occhio su uno sgargiante cavo Ethernet di colore rosso , cat 6A e, fresco fresco reduce da un cachinnio letto in un altro forum mi sono detto: fermo il NAA e provo a sostituire l'apparentemente ottimo e poco costoso Blue Jeans Cable, anch'esso un 6A ma di sezione almeno doppia con questo rosso cavetto. Ho perciò sostituito quel breve tratto che va dal convertitore TPlink al NAA. Morale della favola: il suono è cambiato...........
    Il Jeans cable permette il passaggio di una quota di microinformazioni ambientali e timbriche notevolmente maggiore. Questo è quanto, senza se e senza ma. Ora ho altro da fare che mettermi a provare cavi ethernet ma alla luce di questo piccolo test d'ora in poi mi riuscirà difficile sostenere che il cavo ethernet non abbia influenza sul suono.
    Sempre più complicato.............
    Comunque il Blue Jeans costa talmente poco che una prova io ve la consiglio.

  2. #2
    tebibyte
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    Dimenticavo di aggiungere un particolare che avevo scordato. Il cavo è un Belden da loro terminato e nonostante il prezzo ridicolo ciascuno di questi viene inviato assieme ad una scheda di misurazione che certifica il soddisfacimento delle specifiche. A questo prezzo mi sembra veramente una cosa notevole! Peraltro io trovo assai interessante tutto il loro sito e sarei curioso, per esempio, di provare il loro cavo USB o i loro cavi di potenza.......Chissà che un giorno o l'altro non lo faccia..........

  3. #3
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Giusto per capire, dici che " permette il passaggio di una quota di microinformazioni ambientali e timbriche notevolmente maggiore", ma questo solo se lo metti nell'ultimo tratto (cioè 'attaccato' al NAA) o ovunque nel percorso?

    Grazie del chiarimento.
    Ciao, Marco.

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  4. #4
    tebibyte
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    L' ho provato solo sull' ultimo tratto, anche perché era il più agevole da cambiare. Lo scopo principale era quello di percepire differenze ed è stato raggiunto. Proprio ora sono impegnato in un'interessante ed istruttiva esperienza di cui darò conto domani quando potrò testare la soluzione sul mio sistema. Intanto vi inizio a dire che un banale cat.5 suona meglio del bluejeansaudio, che ricordo è un 6a, se.........
    In attesa di conferme ulteriori posso conunque iniziare ad affermare che la differenza sonica non sembra essere legata alla tipologia del cavo.........o almeno non solo........
    Un' altro gorgo nel quale venire risucchiati......

  5. #5

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    C'è il problema del cross-talk se il cavo non è di qualità, ma se rispetta le specifiche non dovresti sentire differenze. Un cavo che isola bene i suoi canali di trasmissione fisica certamente avrà meno problemi durante la trasmissione.

    Inoltre, se il cavo è schermato oppure no può fare differenza, perché la schermatura può aiutare o disturbare a seconda dei casi. Se il sistema sottostante è ben concepito, chiaramente aiuta. Tuttavia, come mi è successo, se usate uno switch porcata anche se di marca, vi spara le sue schifezze attraverso la schermatura: in tal caso è meglio non averla.

    Se le prese RJ45 non sono isolate galvanicamente (di solito lo sono), ecco che un certo cavo oppure un altro può alterare l'error rate della trasmissione.

    Ultima cosa: certe prese o jack RJ45 serrano meccanicamente meno di altri: uno se ne accorge perché imuovendo avanti e indietro il cavo, c'è un po' di gioco tra connettore e presa, quindi è bene assicurarsi che ci sia una certa pressione di contatto.

    Ci sono pertanto tanti parametri da considerare. Certamente, se il sistema è robusto, non ci dovrebbe essere troppa differenza: l'ho percepita chiaramente solo quando ho sostituito un collegamento in rame con rame+media converter + fibra + media converter + rame, alimentando con PSU lineare il converter dal lato impianto audio.

  6. #6
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da audiodan
    L' ho provato solo sull' ultimo tratto, anche perché era il più agevole da cambiare. Lo scopo principale era quello di percepire differenze ed è stato raggiunto. Proprio ora sono impegnato in un'interessante ed istruttiva esperienza di cui darò conto domani quando potrò testare la soluzione sul mio sistema. Intanto vi inizio a dire che un banale cat.5 suona meglio del bluejeansaudio, che ricordo è un 6a, se.........
    In attesa di conferme ulteriori posso conunque iniziare ad affermare che la differenza sonica non sembra essere legata alla tipologia del cavo.........o almeno non solo........
    Un' altro gorgo nel quale venire risucchiati......
    Sarebbe interessante mantenere l'ultimo tratto e cambiare tratti precedenti, verificando le conseguenze sul suon, in caso di esito positivo bisognerebbe ipotizzare un'influenza diretta, in caso contraio hai scoperto un altro veicolo per il rumore, che potrebbe benissimo essere limitato alla tua configurazione specifica, ma anche no.

    Da me, sul mio impianto, qualsiasi cosa modifichi nell'infrastruttura di rete, compreso il pc server e/o il nas (ma anche utilizzando wiFi o Powerline), non ho mai apprezzato differenze.
    Ciao, Marco.

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  7. #7
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da robertopisa
    C'è il problema del cross-talk se il cavo non è di qualità, ma se rispetta le specifiche non dovresti sentire differenze. Un cavo che isola bene i suoi canali di trasmissione fisica certamente avrà meno problemi durante la trasmissione.

    Inoltre, se il cavo è schermato oppure no può fare differenza, perché la schermatura può aiutare o disturbare a seconda dei casi. Se il sistema sottostante è ben concepito, chiaramente aiuta. Tuttavia, come mi è successo, se usate uno switch porcata anche se di marca, vi spara le sue schifezze attraverso la schermatura: in tal caso è meglio non averla.

    Se le prese RJ45 non sono isolate galvanicamente (di solito lo sono), ecco che un certo cavo oppure un altro può alterare l'error rate della trasmissione.

    Ultima cosa: certe prese o jack RJ45 serrano meccanicamente meno di altri: uno se ne accorge perché imuovendo avanti e indietro il cavo, c'è un po' di gioco tra connettore e presa, quindi è bene assicurarsi che ci sia una certa pressione di contatto.

    Ci sono pertanto tanti parametri da considerare. Certamente, se il sistema è robusto, non ci dovrebbe essere troppa differenza: l'ho percepita chiaramente solo quando ho sostituito un collegamento in rame con rame+media converter + fibra + media converter + rame, alimentando con PSU lineare il converter dal lato impianto audio.
    Tutto quello di cui stiamo parlando qui, ovviamente, è nel dominio digitale e quello che viene trasferito non è uno stream audio (in se) ma pacchetti di dati, il clock di questo segnale non ha la minima influenza ai fini di generare il segnale musicale (digitale) a valle, nel player (se I2s) o dopo la conversione USB, nell'interfaccia del dac.

    E' come trasferire un file, tant'è che - con buffer in ingresso anche solo moderatamente grandi - il player continua a suonare per qualche secondo anche 'staccando ' il cavo ethernet, realizzando di fatto un play from ram (il mio player non ha dischi...).

    Quello che può succedere e di cui hai dato ottima spiegazione è che il cavo raccolga 'immondizia' e la convogli verso il player, che - se a norma - è isolato con trasformatore in ingresso.

    Ciò impedisce alle schifezzee di raggiungere il player? Se non si è in presenza di una configurazione problematica, guasta o errata (verificabile con un monitor di rete) almeno nella misura utile alla corretta interpretazione del segale elettrico per ricostruire i valori dei bit e quindi dei bytes inseriti nel buffer in ingresso, certamente si.

    Se l'applicazione che legge tale buffer scrive in un file sul disco, cedo che nessuno pensi ragionevolmente che possa causare errori nelle successive letture del file stesso, se il buffer viene letto da un player audio che o converte e lo invia al dac (mediante I2S o USB), dal punto di vista logico è esattamente la stessa cosa, dal punto di vista fisico pure, solo che il Deta di tempo è di secondi e non di ore o giorni, comunque il segnale è stato completamente scorrelato dall'eventuale rumore, in ragione della dimensione del buffer.

    C'è un però. Ammettendo che il rumore venga convogliato al player dal cavo Ethernet, questo lo farà sia quando il player riceve lo stream che quando esegue un file locale, volendo essere pignoli nella prova, basta copiare in locale un file remoto mentre se ne riproduce un'altro o provocare un qualsiasi altro tipo di traffico, ma - viste le caratteristiche del protocollo - non credo sposti molto.

    Questo a dire che, per le sue caratteristiche, o Ethernet è dannoso in se e quindi va eliminato dalla catena di riproduzione, tornando ai players standalone o passando al Wifi (con i suoi limiti), o è ininfluente, sia nel trasferimento degli stream che per applicazioni di controllo o altro.

    La prova è semplice: Cambia qualcosa nei pochi secondi di riproduzione a seguito della disconnessione del cavo?
    Ultima modifica di marcoc1712 : 13-09-2015 a 13:03
    Ciao, Marco.

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  8. #8
    tebibyte
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    Intanto ciò che mi sembrava migliorativo, ovvero l'uso di due cortissimi spezzoni da circa 10 cm di cavo cat5, non si è affatto diomostrato superiore ai 50 cm del cavo BlueJeansAudio, che rimane ancora il mio golden standard personale. E' in previsione, a questo punto obbligatoria, una prova con il cavo Supra ( si trova a metraggio a poche lire e grazie ai potenti mezzi messi a disposizione dal mio sodale sassarese, che non scrive ma fa, avrà dei connettori metallici degni di un cat7 quale è il cavo nordico.
    In attesa di questo continuerò un po' di ascolti comparativi per cercare di capire se l'inghippo si situi in un punto della linea di trasmissione dati o sia, piuttosto, legato alla qualità del cavo. Ricordo che il mio sistema vede una trasmissione Ethernet così composta: cavo BJC 50 cm>TPLink210 convertitore elettrico ottico con alimentatore lineare dedicato>cavo ottico>TPLink210, anche questo con ali lineare dedicato> BJC 50 cm
    Come per ciò che accade con il cavo USB io sono assolutamente convinto che l'ambito in cui avvengono le modificazioni soniche non riguarda in alcun modo la trasmissione dati, che è ovviamente perfetta, bensì, nella mia visione del mondo, al fatto che ci sia un conduttore elettrico che mette in contatto due apparecchi elettronici alimentati da alimentatori diversi. Insomma il problema è il rame e quello che ci passa oltre ai dati. Chiamiamole interazioni deboli, chiamamole correnti sui piani di massa, chiamamole come vogliamo ma ci sarebbe l'esigenza di studiare il problema in modo più distante dal mero tecnicismo della trasmissione dati digitale, che è perfetta, su questo non ci piove, perchè gli apparecchio funzionano benissimo e il modesto traffico dati (mai superiore nel mio sistema a 14Mb/s, ricordiamolo) scorre senza alcuna incertezza. Ma a chi mai interesserà di investire capitali e tempo in una cosa che ha un riscontro, sempre che io non abbia le traveggole, solo in un campo così limitato come quello di cui discutiamo qui?
    E allora continuo a procedere a tentoni nel buio, provando e riprovando. Spero solo che il tribunale dell'Inquisizione faccia sciopero.........

  9. #9
    gibibyte L'avatar di DacPassion
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    Se è vero quello che ipotizzi, il beneficio dovrebbe esserci solo tra tplink e naa e non tra server e tplink, o sbaglio?
    ... OT ...visto che hai un collegamento ottico hai pensato di sperimentare la soluzione cavo ottico lungo e spostare il "server" in una stanza diversa per sentire cosa accade?
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  10. #10
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Denny, prova a mettere una ferrite in fondo al cavo Ethernet. Il solito "clamp" o, meglio ancora, un "toroide" di ferrite abbastanza grande sul quale avvolgi qualche spira del cavo Ethernet (non troppo stretta, non devi superare il minimo raggio di curvatura ammesso dal cavo...). Questo dovrebbe bloccare (o quanto meno attenuare fortemente) i disturbi di "modo comune" trasportati (o captati) dal cavo in rame.

    Puoi anche aggiungere un'altro "blocco" simile all'altra estremità del cavo, in modo da evitare che il cavo stesso possa comportarsi come una "antenna trasmittente" che irradia nell'ambiente gli eventuali disturbi di modo comune provenienti dall'interfaccia rame/fibra.

    In generale, personalmente tenderei a cercare di lasciare vicino all'impianto audio solo lo stretto indispensabile (NAA/interfaccia/DAC) ed allontanare quanto più possibile tutto il resto. Inclusa l'interfaccia rame/fibra (lato "uscita"), che posizionerei ad almeno qualche metro di distanza dall'impianto audio. Questa a sua volta la posizionerei vicino al PC "master", che dovrebbe stare il più lontano possibile dall'impianto audio (meglio se in un'altra stanza).

    Anziché raggruppare tutto intorno all'impianto, come ho visto fare da molti forumer, cercherei inoltre di sfruttare i cavi delle varie connessioni: NAA->(cavo USB)->Interfaccia->(cavo I2S)-DAC->(cavo audio) per formare una sorta di "catena lineare" distribuita nello spazio che allontani quanto più possibile "il lato digitale" (NAA) da quello analogico (audio).

    In ogni caso, occhio a tenere l'interfaccia rame/fibra (lato "uscita") ed il relativo cavo in rame (nonché il successivo cavo USB) lontano dagli altri cavi dell'impianto audio, inclusi quelli di alimentazione e di potenza.

    Laddove dei cavi "digitali" (USB, Ethernet, ...) debbano necessariamente ed inevitabilmente essere vicini tra loro e/o a cavi audio o di alimentazione, abbi cura di cercare di mantenere sempre un angolo di 90° tra ciascuna "coppia" di cavi vicini.

    Non fare MAI correre due cavi diversi (analogici, digitali o di alimentazione che siano) parallelamente l'uno all'altro.

    Unica eccezione a questa regola generale sono le coppie di cavi di segnale relative ai due canali stereo di una stessa connessione. Al contrario della regola generale di cui sopra, i due cavi che costituiscono ciascuna coppia stereo devono sempre correre paralleli e vicinissimi tra di loro, meglio ancora se avvolti l'uno sull'altro ("twistati").

    Questo perché la massa comune dei due canali stereo crea un grosso "ground loop" per ogni coppia di connessioni di segnale (tali ground loop sono pressoché inevitabili: le uniche rare eccezioni si hanno in presenza di accoppiamenti flottanti ed isolati galvanicamente, cioè con alcuni apparecchi accoppiati a trasformatore e pochi altri casi non comuni). Se l'area sottesa da tali "loop" (anelli) di massa non viene opportunamente ridotta ai minimi termini (ad es. con la "twistatura" delle coppie di cavi), tali loop costituiscono una formidabile "antenna" che capta qualsiasi segnale/disturbo e lo inietta sulla massa del segnale (e quindi di fatto lo sovrappone al segnale stesso).

    Questi ground loop sono una delle principali "porte di ingresso" per ogni sorta di rumore e disturbi vari. Ciò nonostante il problema è molto spesso sottovalutato se non completamente sconosciuto...
    Ultima modifica di UnixMan : 14-09-2015 a 12:22
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

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