DPI di una foto

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  1. #11
    kibibyte L'avatar di cooling
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    diciamo che siamo partiti da un concetto di per se, già abbastanza inesatto: una foto digitale non ha DPI (dot per inch), ma PPI (pixel per inch), infatti i DPI si usano esclusivamente per la stampa (infatti un singolo pixel per essere stampato con una stampante a colori, sarà composto ulteriormente da una serie di punti più piccoli di diversi colori, che avranno dimensioni diverse a seconda delle percentuali di colore di cui è formato il pixel). Allego un'immagine che fa proprio vedere cosa sono i DPI.
    Nome:   dpi.jpg
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    I PPI invece sono, nel nostro caso, le informazioni che il sensore della fotocamera ha raccolto e solitamente il software della fotocamera attribuisce un valore arbitrario di 72 PPI nel momento in cui crea il JPG. Nel momento in cui si vuole andare in stampa, basta inserire un valore come 300 PPI (senza attivare l'interpolazione) e vedere a quanti cm (o pollici) corrisponderà quella densità di pixel (sapremo che quel numero di pixel acquisiti dal sensore saranno spalmati su un tot. di cm con una densità fissata da noi). Definire i PPI in una foto dunque significa attribuire una dimensione a quell'immagine, e può essere utile soprattutto nel momento in cui bisogna importare molte foto per pubblicazioni o se si vuole sapere se è possibile stamparla decentemente in una certa dimensione. Solitamente 300 PPI vanno benissimo per la stampa a colori da guardare ad un paio di centimetri di distanza dagli occhi, mentre 100-150 PPI vanno bene per manifesti di medie-grande dimensioni (come 100x140 o 6x3). Spero di essere stato chiaro, se avete altri chiarimenti, chiedete pure.

  2. #12
    Super Moderatore L'avatar di frakka
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    Data un'immagine avente una densità di 72 PPI, per portarla a stampa con un rapporto di 1:1 dovremo utilizzare un valore di 72DPI. Aumentare il valore dei DPI dovrebbe ridurre la dimensione in cm dell'immagine, perchè andiamo ad aumentare il numero di Pixel che vengono rappresentati (DOT) nell'unità lineare (inch) mentre ridurre il valore di DPI dovrebbe permettere di ottenere un'immagine più estesa in termini di cm perchè andiamo a ridurre il numero di DOT che vengono riportati nell'unità lineare, col rischio però che l'immagine sgrani.

    Quindi, avendo un sensore da X megapixel (supposto quadrato) avremmo che l'immagine nativa acquisita dal sensore (RAW??) avrà un valore di PPI pare alla radice quadrata di X.

    Es:
    Sensore quadrato da 10Mpixel => circa 3162x3162 pixel per lato.
    A questo punto, supponendo che il sensore abbia una superficie di pollice quadrato (2.54cm di lato), il sensore dovrebbe fornire un'immagine che nativamente ha una densità di 3162 PPI.

    Corretto?

    Volendo stampare l'immagine di prima a 72 DPI (ma credo che il concetto sia il medesimo anche per la realizzazione del file jpg e non solo per la stampa), dobbiamo estendere la densità fornita dal sensore "spalmando" i 3162 PPI in 72DPI => 3162/72 = 43,91 inch.

    Sempre corretto?

    Tilt...
    Ultima modifica di frakka : 04-01-2015 a 00:48

    Questa è la storia di 4 persone chiamate Ognuno, Qualcuno, Ciascuno e Nessuno. C'era un lavoro importante da fare e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma Ognuno capì che Nessuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché Nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare.

  3. #13
    kibibyte L'avatar di cooling
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    Originariamente inviato da frakka
    Quindi, avendo un sensore da X megapixel (supposto quadrato) avremmo che l'immagine nativa acquisita dal sensore (RAW??) avrà un valore di PPI pare alla radice quadrata di X.

    Es:
    Sensore quadrato da 10Mpixel => circa 3162x3162 pixel per lato.
    A questo punto, supponendo che il sensore abbia una superficie di pollice quadrato (2.54cm di lato), il sensore dovrebbe fornire un'immagine che nativamente ha una densità di 3162 PPI.

    Corretto?
    Si avrà un valore di PPI pari alla radice quadrata di X, soltanto se il sensore sarà quadrato e misurerà 1 pollice di lato...ti faccio un esempio più pratico con la reflex che possiedo io (Canon 40D): il suo sensore è APS-C (misura 22.5x15mm = 0.886x0.591 pollici), ha 10.1 MegaPixel (3888x2592 pixel), dunque i PPI del sensore (e di conseguenza della foto) relativi alla sua dimensione (ovvero 22.5x15mm) sono 4389.12 (ottieni questo risultato dividendo i pixel per la misura del sensore in pollici).
    Dal momento che ha noi interessa visualizzare e/o stampare la foto che non sia grande come un francobollo, si diminuisce la sua densità dei pixel, e si porta a 300 PPI (valore come dicevo di riferimento per essere stampato per una lettura da vicino) e di conseguenza la sua dimensione sarà 32.92x21.95 cm (12.96x8.64 pollici).

    Discorso diverso per ciò che riguarda i DPI: questo dato tecnico si riferisce esclusivamente all'hardware di stampa (quello pubblicizzato nelle confezioni delle stampanti, tipo 1200x1200 dpi, che poi ci sarebbe da ridire anche sulla veridicità di questi dati). Quando si va a stampare la nostra foto a 300 PPI, ogni singolo pixel colorato sarà costituito da una rosetta di quattro microscopici puntini colorati di colori primari (quelli che per esempio abbiamo nelle cartucce delle nostre stampanti laser, inkjet di casa: giallo, magenta, blu, nero), che visti da lontano faranno si che il nostro occhio percepisca quell'insieme di colori come un unico punto colorato (come dunque il nostro pixel digitale). I DPI dunque, riferendomi all'immagine del mio post precedente, non sono altro che quelle cellette (NON il punto colorato di blu) che verranno riempite dalle gocce di inchiostro (o di toner) per andare a formare il punto colorato blu.
    Nome:   halftone.png
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    Ricapitolando: quando mandiamo in stampa la nostra foto, il software della stampante analizza l'immagine per vedere le percentuali dei colori primari che costituiranno il singolo pixel, la testina di stampa PER OGNI SINGOLO COLORE farà cadere le micro-gocce di inchiostro nella nostra tabella che definisce i DPI, creando un punto (naturalmente la forma del punto sarà approssimata tanto meglio quante saranno piccole le cellette, e dunque saranno maggiori i DPI, ma anche più piccola la goccia), grande in proporzione alla percentuale che quel colore dovrà avere per rendere da lontano il pixel come noi lo vediamo in digitale.
    Questo spiega perchè i DPI hanno un valore ben maggiore rispetto ai PPI: ogni pixel dovrà essere formato da un insieme di 4 punti più piccoli di colori primari, che a loro volta avranno una dimensione diversa (e dunque occuperanno un numero diverso delle celle dei DPI), in base al colore che si vuole riprodurre.
    Se hai altri dubbi dimmi pure

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