Diaframma f/22 e assenza di diffrazione: possibile?

[OSMIUM76]

Salve,
ho fatto di recente una serie di foto presso i fiorai sotto casa e ho chiuso il diaframma a f/22. Non è la prima volta che chiudo a tali valori, ma è la prima volta che lo ho fatto su una vasta serie di scatti, in piena luce e in condizioni di messa a fuoco ottimali. Seguendo la teoria avrei dovuto ottenere una diffrazione da pazzi con un effetto flou marcatissimo. Seguendo la teoria più piccoli sono i pixel e maggiore è il fenomeno. Non è che avere una D40 con appena 6 mega pixel faccia sì che la diffrazione sia affatto trascurabile? L'obiettivo è un Tamron Macro 90 (lo so è per FX, io però al momento lo tengo parcheggiato su una DX). Allego il link ad un paio di scatti. Ci vuole il Nikon View NX o un software capace di leggere il formato NEF. Provate ad ingrandire a pieno schermo al 100% e noterete la nitidezza resiste anche bene direi. Sono foto con api su fiore.

DSC_1221.NEF
DSC_1216.NEF

Se qualcuno poi vuole guardare qualche altro scatto (api, coccinelle, varie) in JPG può cliccare qui: Foto per Anisa.zip

[MAN]

Cercherò di rispondere il più possibile chiaramente. Il calcolo del massimo potere risolvente del binomio macchina/obiettivo, in funzione della densità dei pixel e dell'apertura selezionata, è di tipo teorico ed il risultato pratico potrebbe differire soprattutto in presenza di alcune variabili. Mi spiego meglio: a questo indirizzo c'è una spiegazione molto esaustiva del fenomeno della diffrazione in base a densità pixel e apertura; inoltre, sempre nella stessa pagina, c'è anche una pratica utility che consente di impostare dei parametri di base per poter calcolare la diffrazione ed il limite teorico della risolvenza. Il discorso però è che dato lo stesso sensore, la stessa apertura ma obiettivi diversi, il risultato, parlando di diffrazione, potrebbe differire anche di molto. Nel caso pratico tuo, 6Mpixel spalmati su un sensore APS-C, anche ad F22, non rappresentano evidentemente (ho visto la foto dell'insetto sul fiore) un grosso problema per un obiettivo macro (il Tamron 90mm tra l'altro è un ottimo vetro, AF rumoroso a parte) il quale, per sua natura, è particolarmente ottimizzato per lavorare anche ai diaframmi più chiusi. Ciò non significa che il limite teorico sia inesatto, è solo che non corrisponde -in questo caso- al valore di apertura limite.