Telefonia VoIP su ATA esterno invece che sul router?

Dipende in prima battuta dalla serietà e trasparenza dell'ISP che fornisce il servizio e, successivamente, dal livello qualitativo del dispositivo ATA che viene usato.

A patto che il proprio ISP fornisca, oltre al nome e alla porta, almeno i seguenti parametri funzionali:

protocolo di trasporto SIP
Codecs supportati
IP traffic marking QoS
Packetization time
REGISTER EXPIRES time
INVITE EXPIRES time
DTMF TONES supported
FAX protocol
Voice Activity Detection (VAD)

adoperare un dispositivo ATA in DMZ dietro un router sarebbe la soluzione più indolore dal punto di vista della semplicità di configurazione, ma pone un medio-elevato rischio per la sicurezza.

In modalità NAT, invece, praticamente si azzerano i rischi, ma diminuiscono le probabilità di riuscita tramite le impostazioni di configurazione, a partire dall'esigenza d'uso di uno STUN server.
Una conf stunnata implica la necessità di impostazione del "keep alive". Spesso gli ISP ne complicano l'adozione, a volte anche legandola all'uso dei loro DNS interni: significa che può facilmente accadere, impostando DNS diversi, la mancata attivazione del servizio oppure, dopo un uso senza problemi, la saltuaria quanto inspiegabile inibizione.
In caso di problemi più o meno isormontabili è fondamentale ricordarsi di verificare nell'ATA l'impostazione di due parametri:

HANDLE VIA received
INSERT VIA received

dovranno essere attivi.
Purtroppo, talvolta non sono predisposti in firmware, e qui si torna al discorso sulla qualità dell'ATA.

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