E' passata tanta acqua sotto i ponti dall'anno 1994, quando la software house statunitense Bethesda Softwork ha rilasciato il suo primo capitolo di The Elder Scrolls, denominato Arena, sviluppato unicamente per il sistema operativo MS-DOS e distribuito su floppy disk.
Da allora si sono susseguiti, dopo il successo riscontrato, altri quattro capitoli più altrettante espansioni e, tra questi, ricordiamo nel 1996 Daggerfall, nel 2002 Morrowind (con le sue relative espansioni e cioè Bloodmoon e Tribunal), successivamente nel 2006 il quarto capitolo dal nome Oblivion, sviluppato in collaborazione con la 2K Games, al quale si sono aggiunte altre due espansioni: Knights of the Nine e Shivering Isles che è stato considerato dalla comunità di giocatori esperti del genere, nei suoi 5 anni di vita, il GdR per eccellenza.
Il notevole passo in avanti fatto nella qualità delle textures, della grafica in generale e, soprattutto, l'innovativa possibilità di poter esplorare il mondo senza alcun vincolo dimensionale, hanno sicuramente reso Oblivion un punto di riferimento.
Finalmente, dopo un lungo periodo di sviluppo di un nuovo motore grafico, il Creation Engine (basato su Gamebyro di Oblivion e Fallout 3), la software house Bethesda ha rilasciato, in data 11 novembre 2011 (11/11/11), l'ultimo capitolo, The Elder Scrolls V: Skyrim, oggetto della nostra recensione, che prende il nome dalla fredda regione settentrionale del continente fantasy Tamriel dove è ambientata l'intera saga.
