Originariamente inviato da
marcoc1712
Era una domanda/provocazione: se si crede che il 'modo' con cui un file è registrato sui disco possa influire (cosa che a priori è impossibile negare, ma andrebbe dimostrata), allora sicuramente usare dischi con caratteristiche diverse dovrebbe influire ben più che una qualsiasi cosa che possa essere messa in atto all'interno di un programma applicativo.
Il modo con cui un SSD 'organizza' i dati è completamente diverso da quello di un normale HDD e non ha senso parlare di 'frammentazione', un WD Green 2TB a 5400 giri ha na cache di 8MB ed un thorugput di 135 MB/sec da disco, che diventano 6 GB/Sec da cache, un Seagate Barracuda è diverso, così come uno yamaha da videosorveglianza.
Quasi tutti i dischi moderni hanno algoritmi 'predittivi' mediante i quali caricano in cache le porzioni di dati che probabilmente verranno richieste, vista l'enorme differenza tra leggere da cache e leggere da disco, questo probabilment eè il maggiore punto di differenza, quindi di certo dischi diversi risponderanno in modo diverso.
Per non parlare poi di sistemi organizzati in RAID, di collegamento SATA, SATA3, IDE o addiritura SCSI, un controller su MB o su PCI, dischi esterni eSATA o USB,...
A decidere come e quando vengono scritti i dati sul disco (e come e quando vengono messi in cache) sono tutti questi strati intermedi, non il programma applicativo, che invia solo richieste, quindi se si asserisce che il 'modo' con cui gli 1 e gli 0 vengono scritto influisce, allora il tipo, la marca ed il modello del disco influiscono certamente.
Che in tutte quelle ocndizioni diverse un programma applicativo possa SEMPRE E COMUNQUE 'ottimizzare il modo in cui gli 1 e 0 sono ordinati" mi pare francamente impossibile, ma sempre disponibile a cambiare idea davanti all'evidenza fornita.