svuotato
bravo questo è un confronto costruttivo :complimenti
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potrei partire dal presupposto che non ci siano differenze tra due cavi per cui su 20 ascolti ci sarà una probabilità del 50% che l'ascoltatore ne becchi almeno 10. poi è da valutare anche la distribuzione degli errori, cosa non da poco. resta il fatto che beccandone 20/20 siamo su 1 possibilità su 1.000.000, risultato questo che metterebbe in imbarazzo l'ipotesi di partenza in favore della reale differenza. resta il fatto che una prova del genere non può essere condotta da solo.
nel mio piccolo (piccolissimo anche) l'unico reale miglioramento l'ho avuto abbinando foobar (gratisse) al plug-in drc room eq di mathaudio (gratisse), al costo di 0€ è stato un vero affare.
e anche li c'è da dire che non su tutti i brani il vantaggio è cosi marcato ma la comparazione risulta piuttosto evidente per la possibilità di bypassare il filtro in tempo reale. temo che già trascorrendo 20 secondi di silenzio il confronto non sia cosi netto come sarebbe switchando da una configurazione all'altra. ma questo vale per me che sono piuttosto sordo.
ps. che un cavo hiend possa portare miglioramento alla riproduzione musicale è quello che mi auspico, faccio il tifo per l'ascoltatore e non per il manipolatore.
Personalmente mi ritengo scettico, con riserva, sulla questione cavi in generale ( sono allergico invece ai cavi d'oro e non è per il materiale con cui potrebbero essere costruiti...) ma, a meno che abbia capito fischi per fiaschi, mi pare che Paolo (UnixMan) insieme ad altri, abbia rilevato un comportamento dei cavi USB che porta a variazioni sul Jitter, questo, ovviamente ,non significa che potrebbero esserci delle correlazioni all'ascolto ma a mio avviso, è qualcosa che se confermato meriterebbe ben più ampia attenzione.
:jook :jook :jook ... :smt030
:asd
Scherzi a parte... sono d'accordo con te, ma anche Daniele non ha tutti i torti. Se condotte in modo inappropriato/inadeguato, anche le prove in cieco lasciano il tempo che trovano. Però oggi ci sono una infinità di software che consentono di organizzare prove in cieco ragionevolmente corrette con un minimo di difficoltà. Per cui, se si vuole -nei limiti che dici tu- IMHO si può fare eccome.
Confermo. Non io personalmente, ma un amico e collega che in materia la sa molto lunga.
Come spesso è il caso nelle scienze, una misura "negativa" non prova nulla... (banalmente potrei non aver cercato la cosa giusta, non aver utilizzato un metodo adatto, ecc) ma una misura "positiva" (se corretta e ripetibile) non lascia adito a dubbi.
edit:
N.B.: ovviamente questo prova soltanto che, per quanto possa apparire inverosimile, cavi USB diversi possono effettivamente produrre differenze reali sul segnale audio di uscita (che potrebbero essere udibili oppure no). Non ci dice nulla su quale eventualmente "suoni" meglio o peggio.
La cosa era passata quasi inosservata... ma come scoprite la stele di Rosetta e lo dici così?
Paolo è possibile argomentare meglio gli esperimenti fatti? mi interesserebbe molto anche una tua/vs opinione sul come costruire, in ottica diyer,un cavo USB (anche in apposito 3d o pvt se la cosa è OT).
Ne convengo, per te e nel tuo impianto sarebbe determinante e potresti a buon diritto affermarlo in questi termini, ma non è automaticamente estendibile a tutti gli impianti ed a tutti gli ascoltatori. Questo è il punto.
Se parli dell'operatore, io citavo il pargolo, declina come vuoi. Ma come 'ascoltatore' non vedo controindicazioni ad essere solo, nemmeno ad essere in gruppo, per verità, a patto di non influenzarsi a vicenda e comunque con la piccola riserva che non è la condizione normale di ascolto.
Rimane il fatto che il risultato ha valenza confinata a quell'impianto ed a quel gruppo di ascoltatori, che per numeroso che sia, non rappresenta certo un campione 'universale'.
Sono preferenze e comunque ci sono differenze che si evidenziano meglio al passaggio repentino ed altre che senti solo alla distanza, altre ancora le senti solo dopo un certo periodo che passi con il nuovo, tornando al vecchio. O almeno a me capita così.
Puoi, cortesemente, descrivere meglio i contorni delle prove fatte?
Io capisco PC -> cavo USB -> usb/i2s -> "segnale digitale" -> DAC -> "segnale analogico"
Avete verificato che sostituendo " cavo USB" con uno di diverso tipo cambia il "segnale analogico" o avete misurato e riscontrato una differenza anche nel 'segnale digitale' (in termini di bit e/o clock ( jitter)) in ingresso al DAC?
Grazie.
...
esagerato... magari fosse una sorta di "stele di Rosetta", cioè una chiave di comprensione dei fenomeni in questione. :2yeah Come dicevo è semplicemente una prova che, nonostante tutto, contrariamente ad ogni aspettativa, anche con link asincrono UAC2, anche effetti -presumibilmente modesti- sul segnale USB che porta i dati al DAC producono effetti concreti (misurabili) sull'uscita audio, niente di più di questo.
per avere maggiori dettagli bisognerebbe chiedere direttamente a chi le ha fatte, se volesse intervenire... :2yeah
esatto (se non vado errato puoi chiudere la catena con ->ADC->PC->software di misura).
Non conosco precisamente i dettagli ma, per quanto ne so, stava facendo (per tutt'altro scopo) delle normali misure di jitter sui suoi DAC con la solita tecnica della misura di intermodulazione a due toni (piuttosto raffinate, con fondi decisamente bassi).
Nel farle si è accorto che, sostituendo il cavo USB tra il PC e l'interfaccia USB/UAC2 (se non erro proprio la JLsound), il risultato delle misure cambiava (i cavi USB in questione erano due normalissimi cavi "industriali" diversi... tipo "il cavo della stampante" o quello di un Hard Disk esterno, per intenderci).
bella domanda... difficile rispondere.
In linea di principio -ma senza avere nessun risultato concreto su cui basarmi, per cui potrei essere smentito dai fatti- mi aspetterei che il cavo migliore sia quello che presenta l'impedenza più uniforme e vicina a quanto richiesto dallo standard, con il minimo di discontinuità possibili, cioè quello che produce la minor quantità di riflessioni (e jitter, ecc) sul bus USB, nonché la minor quantità di campi dispersi (EMI/RFI).
Una soluzione interessante potrebbe essere quella provare qualche cavo USB industriale di alta qualità, come ad es. quello per impieghi aerospaziali cui è stato accennato nell'altro topic (questo) o qualcosa di simile, correttamente accoppiato con la massima cura a connettori di buona qualità (sempre roba industriale... starei alla larga da qualsiasi cosa abbia la dicitura "audiophile").
Per avere qualche riscontro concreto e provare a capire qualcosa in più bisognerebbe fare almeno un po' di prove, misurando (non solo l'uscita audio, ma anche il segnale sul bus USB in ingresso all'interfaccia) ed ascoltando (anzi, ascoltando prima e poi misurando, per evitare che gli ascolti siano influenzati da un inevitabile pregiudizio dato dai risultati delle misure...), per cercare di capire come/quanto il cavo USB influenzi il segnale in ingresso all'interfaccia, quanto ed in che modo queste differenze si ripercuotono sull'uscita audio alla fine della catena e se per caso è possibile intuire una qualche "correlazione" (in senso lato) tra le differenze presenti nelle misure ed i risultati all'ascolto.
Per dire: chi è che produce meno artefatti sull'uscita audio, il cavo "più corretto" (quello che produce meno riflessioni / meno jitter sul bus USB, ecc) o al contrario -per quanto "strano" possa sembrare- ad andare meglio è quello che ne produce di più? E qual è che poi all'ascolto "suona" meglio? Quello che produce lo spettro più "pulito", come sarebbe lecito aspettarsi, o piuttosto quello che produce uno spettro più "sporco" (più artefatti), con caratteristiche diverse?
Una cosa mica da ridere...