Originariamente inviato da
marcoc1712
Complimenti, il mio setup è molto distante dal tuo, d'altra parte il vinile non è la mia sorgente principale,... sono pigro!
Si ogni impianto è storia a se, ma ci sono delle costanti, dei trend che secondo me sono riconoscibili:
a. smorzare per assorbimento = benefici in gamma bassa, ammorbidimento generale. Se si sbaglia o si esagera = svanisce la vita il suono diventa 'mud'.
b. allontanare le vibrazioni meccanicamente (punte) = suono più arioso e definito in gamma alta. Se si sbaglia diventa fastidioso o troppo leggero in gamma medio bassa ('thin').
Immagino che i carbon block siano estremamente rigidi e funzionino secondo il principio delle punte, io ho provato le punte in ceramica con sottopunte in grafite (che dovrebbero essere equivalenti) ma non ho notato differenze rispetto alle punte in acciaio.
Nella mia esperienza, mentre i benefici sono di lievissima entità e non si evidenziano al primo fugace ascolto, gli errori li noti subito: ricordo che in una certa fase usai della gomma semirigida, quella usata per il disaccoppiamento sismico ed acustico in costruzione, per lo smorzamento delle vibrazioni degli impianti industriali e nei silent block nelle auto per intenderci, beh ti assicuro che ha reso il tutto privo di vita, ripristinando la situazione precedente ho tratto un profondo sospiro di solievo, non esagero.
Su questo sono meno d'accordo.
Diciamo che spesso l'uso che viene fatto di misure e grafici è strumentale alla promozione di una determinata tecnologia e quindi alla vendita degli apparecchi che la implementano e ciò è un male, ma i veri progressi sono sempre stati fatti da chi ha saputo contestualizzare le esperienze sensoriali, riuscendo a correlarle ai fenomeni fisici soggiacenti e quindi individuando quali grandezze andassero misurate, come ed in quale correlazione rispetto alle altre. Quando questo avviene, è possibile descrivere il requisito in termini formali che l'industria può recepire e tendere a rispettare e migliorare, se ci fermassimo alla pura percezione sensoriale e per di più individuale, non avremmo progresso. La gloriosa storia dell' HIFI degli anni d'oro è piena di esempi in questo senso, ma anche dalle dispute tra ascoltoni e tecniconi degli anni 90 è emerso qualcosa, così come dalle discussioni sul Jitter, sui formati lossless, sull'isolamento galvanico ed il trasferimento asincrono,... e non è certo finita.
Purtroppo (o per fortuna) l'industria ha l'obiettivo di vendere, quindi produce ciò che gli viene richiesto (cercando di pilotare la domanda verso i suoi prodotti, ovvio), sia o meno importante e significativo ai fini della qualità sonora e SEMPRE accompagnerà il lancio dei suoi prodotti con misure e grafici, dato che in realtà sono richiesti dal mercato almeno quanto i case luccicosi e le scatole da gioielliere, puro marketing.