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Ideale continuazione dell'articolo "La mia piccola cinepresa", che considerava nella sua interezza la rivoluzione delle HDDSLR, questo nuovo pezzo di Max tratta per sommi capi tutti gli aspetti principali pratici della questione "video-reflex". Analizzando le aree di interesse fondamentali, vengono dati preziosi consigli ed opinioni maturate nel corso della sua esperienza professionale ai livelli più elevati. La grande similitudine col mondo della fotografia è comunque riassunta tutta alla fine, in appena cinque parole... Buona lettura!
Emanuele Chiocchio
VIDEOREFLEX: GIOIE (TANTE) E DOLORI (POCHI)
di Massimiliano Sbrolla
Se qualcuno, 15 mesi fa, m’avesse detto di girare un documentario con una macchina fotografica gli avrei almeno riso in faccia per un quarto d’ora. Ma, si sa, la tecnologia viaggia spesso ben oltre la fantasia e così ci ritroviamo nel bel mezzo del 2010 con una serie di novità rivoluzionarie nel campo dell’audiovisivo. Ebbene sì, oggi mi ritrovo ad andare in giro per il mondo con un paio di reflex nello zainone, un bel parco ottiche e un rinnovato entusiasmo ad ogni ciak.
Uso la Canon 5D Mark II da quando è uscita (dicembre 2008) e la nuova 7D per girare gran parte dei miei filmati. Quando sono costretto a usare la telecamera, seppur di qualità, mi viene un po’ il magone. Ma non bisogna farsi illusioni. Molti professionisti o semiprofessionisti pensano che, per ottenere delle produzioni cinematografiche con le reflex, basta acquistarle e andarsene in giro a schiacciare “REC”. Nulla di più sbagliato. L’approccio con questi mezzi è complesso, spesso traumatico. Non bisogna usarle come macchine fotografiche ma nemmeno come telecamere. Sono degli ibridi che, in mani sbagliate, posso compromettere importanti lavori. Innanzi tutto una volta comprato il corpo macchina c’è da decidere su quali ottiche investire.
Il vetro, quello giusto.
Lasciate stare i “plasticotti” di base tipo 18-55, che v’illudono di avere una buona escursione focale. Una qualunque telecamera prosumer (ad esempio la mia gloriosa XLH1) vi consente una focale (equivalente al sistema 35mm, cioè della vostra 5DMark II) che va da 24 a circa 800 mm. Impensabile in una HDDSLR. Quindi preparatevi ad avere un bel numero di ottiche ed essere pronti a cambiarle ad ogni tipo di inquadratura.
La velocità di ripresa con le video-reflex fa un passo indietro di 30-35 anni. E’ come tornare ad utilizzare una 16 mm, dove ogni inquadratura andava pensata, studiata e illuminata. Attualmente nella mia borsa (uno zaino Lowe Pro che contiene anche un portatile Mac) la 7D viaggia con un pratico (ma poco luminoso) 10-22 f5.6 (considerando in fattore crop della 7D equivale ad un 16-35 circa), e la 5DMkII con un 17-35 f2.8-4.0. Due bei grandangoli abbastanza spinti che consentono inquadrature impensabili con le telecamere (a meno che non usiate delle lenti aggiuntive, da me poco apprezzate).
La scelta che ho fatto sin dall’inizio è stata quella di dotarmi di ottiche Nikon (i puristi inorridiranno) di vecchia data. Vi spiego il perchè.... Inizialmente la 5DMkII era uscita “castrata” dalla casa madre. In modalità video la funzione manuale era disattivata, ed era lei stessa ad impostare tutti i parametri.
Per ovviare a questo, le vecchie lenti Nikon garantivano (e garantiscono tutt’ora) di regolare a piacimento il diaframma grazie alla ghiera presente sull'obiettivo.
Sulla macchina, poi, si impostavano i tempi e gli ISO. Con l’uscita del nuovo firmware 2.0.4 che introduceva il controllo manuale tutto ciò è stato superato. Attualmente, però, ancora non si può avere l’autofocus con le ottiche Canon con modalità video. Questo a me preoccupa poco, in quanto da anni sono abituato a lavorare senza sfruttare alcun tipo di automatismo. Per molti però si tratta di una limitazione. Preparatevi a farvi le ossa con il fuoco manuale. Se usate un 50mm f1.2 a tutta apertura sarà una bella sfida mantenere i fuochi.
Il consiglio quindi è quello di acquistare lenti fisse di prima qualità ma anche di vecchia data. La spesa non sarà impossibile da affrontare e con l’usato potete fare ottimi affari. Io dispongo di: 24mm f2.8; 35mm f1.4; 50mm f1.2; 55mm macro f2.8; 85mm f1.8; 70-200 f2.8; 200-400 f5.6, oltre ai grandangoli già citati.
Ho anche pensatoche se Nikon dovesse sfornare una full frame che faccia veramente concorrenza alla Canon, avrei già le ottiche pronte per sfruttarla in pieno. Ricordatevi che sui corpi Canon si possono montare le ottiche Nikon, ma non viceversa.
I supporti, in generale.
Come testa fluida non lesinate sul budget. Nonostante il peso leggero delle reflex, suggerisco di avere a disposizione almeno una Manfrotto 503 ed un treppiede corto, facilmente trasportabile. Di recente ho acquistato il Manfrotto 190 che consente anche di piazzare la macchina in verticale verso il terreno.
Un carrellino è indispensabile per dare un tocco di originalità alle vostre immagini. La mia scelta è caduta sul sistema Indyslider. A tutto ciò, si è unita l’attrezzatura che avevo in precedenza per la telecamera (crane compreso) ed una piccola ma efficace steady (d’origine indiana, a poco costo). Per quanto riguarda i supporti spallari: per le reflex ho optato per un sistema Redrock Micro (in quanto disponevo già di alcuni pezzi relativi all’adattatore per ottiche fotografiche della stessa marca) con tanto di follow focus. Non lo uso molto spesso, solo in spot particolari o addirittura quando occorre "fare un po’ di scena". Sì, ammetto che esiste anche questa componente, visto lo scetticismo che mi circonda non appena tiro fuori una macchina fotografica per fare delle riprese. Un altro vantaggio delle videoreflex: permettono di fare riprese in tutte quele situazioni dove si vorrebbe passare inosservati. Ammetto, ad esempio, di aver effettuato splendide riprese all’interno dei fori imperiali, passando per turista straniero.
Il supporto informatico.
Per il sistema di montaggio non ho dubbi: dopo anni di sofferenze passati ad utilizzare Avid su vetusti PC, la scoperta della suite di Final Cut, ma soprattutto dei computer Apple, mi ha aperto nuovi orizzonti. Inutile intavolare una discussione su questi due mondi, ognuno è libero di pensarla come vuole. Ma, credetemi, gestire un file H264 con Apple Pro Res HQ di Final Cut è un gioco da ragazzi che vi darà grandi soddisfazioni.
L’H264 è una compressione difficile da editare (anche i Mac la soffrono), per questo consiglio di transcodificare in Pro Res per montare con precisione. Se poi disponete anche del programma Magic Bullets potrete divertirvi a creare del vero cinema low budget.
Ovviamente il doppio monitor è indispensabile. Attualmente dispongo di un portatile MacBook Pro 15 pollici e di un iMac 17 pollici con doppio monitor. In un primo tempo avevo pensato di dotarmi di un MacPro, ma poi dopo alcune prove sugli ultimi iMac con scheda grafica HD mi sono ricreduto. E ho anche risparmiato un bel po’!
Audio & accessori.
Per quel che concerne l’audio, dopo l’ultimo aggiornamento firmware che ha dotato la 5D di una qualità a 48kHz, ritengo molto utile il registratore portatile Zoom H4n. Una qualità eccelsa, che potrebbe sostituire un poco pratico microfono collarino. Ho effettuato diverse prove e basta mettersi ad una distanza almeno di 3-4 metri per ottenere risultati strabilianti. Occorrerà un po’ di pazienza per mettere a sync l’audio con le immagini, visto che preferisco registrarlo a parte e utilizzare l’audio camera come riferimento. Sarà anche importante dotarsi di un buon antivento (io ho questo: RedHead). Vi verrà utile anche per registrare l’audio ambiente di varie situazioni: in un bosco, per esempio, ho ottenuto suoni meravigliosi che tornano sempre utili in fase di montaggio di documentari naturalistici.
Quando si lavora in studio, in situazioni controllate, è importante avere un monitor di supporto collegabile via HDMI. In esterna lo ritengo invece molto scomodo. D’altronde mi sono abituato a gestire le inquadrature tramite lo schermino ben fatto di queste reflex e, in casi di luce forte, mi aiuto con un view finder assai pratico ed economico, l’Hoodman Loupe. Il sistema della Zacuto, lo Z-Finder, in tutte le sue componenti, è il migliore per stabilità e qualità costruttive, ma molto, troppo costoso. Non so quanto valga la pena investirci fior di quattrini.
Pubblicare per farsi vedere.
Infine per pubblicare i miei lavori utilizzo Vimeo Plus, ottimo per compressione e velocità di caricamento dei file. Lo sto sperimentando anche per linkarlo al mio sito internet, in modo da tenerlo sempre aggiornato.
Il conto (secondo me “giusto”) col portafoglio...
Pezzetto per pezzetto, alla fine, il conto è magari un po’ salatino in senso assoluto. I prezzi inoltre sono puramente indicativi visto che alcune cose sono state acquistate in dollari USA (cambio con l'Euro piuttosto oscillante), ma vediamo:
- Corpo macchina. Canon 5D MkII, solo corpo: 1.900 - 2.200 Euro;
- Parco ottiche. Pescando nell’usato, ho speso sui 1.000 Euro;
- Cavalletto e testa fluida circa 500 Euro;
- Slider. Indyslider 250 Euro;
- Supporto spallare. Redrock Micro, compreso follow-focus, tra i 600 ed i 1.000 Euro circa;
- Audio. Zoom H4n, 300 Euro;
- Stazione di montaggio fissa. iMac accessoriato e doppio monitor 2.000 Euro circa;
- Zaino. Lowe Pro (per portatile e due corpi macchina) 160 Euro;
Insomma, preparatevi a investire una “cifretta” che oscilla tra i 6 ed i 7-8.000 Euro ma considerate che, al costo di un’unica classica telecamera semi-pro avanzata, avrete una gran bella attrezzatura, con tanto di postazione di montaggio di livello più che buono e qualità filmica inarrivabile per budget di questo tipo. Di cose da aggiungere potrebbero essercene ancora e molte, vi assicuro, ma l'indispensabile, ciò che serve veramente e che rappresenta, almeno per me, il 90% di quel che uso è riassunto nella breve lista di cui sopra.
Conclusioni
Per concludere ecco alcuni esempi di autentici capolavori che si possono ottenere con questa attrezzatura. E con molto, molto talento. Un ingrediente, quest’ultimo, che dovrete per forza avere in quanto non acquistabile.
Link. Video 1 - http://vimeo.com/5988036
Link. Video 2 - http://vimeo.com/5570995
Link. Video 3 - http://vimeo.com/4038064
Link. Video 4 - http://vimeo.com/6540668
Link siti web attrezzature utilizzate
Canon, EOS 5DMkII
Canon, EOS 7D
Obiettivi Nikon usati, negozi della vostra città, EBay, forum purché siano persone affidabili
Manfrotto, cavalletti e teste foto-video
Supporto spallare, RedRock Micro
Carrellino, Indyslider
Audio digitale, Zoom H4n
Zaino, Lowe Pro
Stazione di montaggio e software, Apple Italia
Chi è Massimiliano Sbrolla [web. ZooFactory.it].
Massimiliano Sbrolla ha iniziato come giornalista per la carta stampata. A ll’inizio degli anni 90, entrando nel mondo della TV, ha realizzato videoreportage, con le prime video HI8, per TV locali e per Rai Due. Si afferma come documentarista realizzando reportage naturalistici per la trasmissione GEO&GEO di Rai Tre. Regista-Producer per Studio Universal, all’inizio degli anni 2000, partecipa alla nascita del Gruppo FOX Tv Italia e diventa collaboratore di National Geographic Channel, relizzando spot e documentari. Ancora oggi continua a viaggiare nella natura per raccontare le bellezze del nostro pianeta, sempre accompagnato dalla sua piccola famiglia: la compagna Carlotta e il figlioletto Andrea (senza dimenticarsi mai del fidato LAND ROVER, ndr.).