Originariamente inviato da
UnixMan
comprendendo che anche questa è fondamentalmente una questione sostanzialmente psicologica, di "percezione", hai centrato il problema. Però IMHO sei fuori strada sul resto.
Purtroppo a mio avviso si tratta di un problema molto più profondo, e sostanzialmente insolubile. Mi spiego (ci provo...).
La prima riflessione è addirittura banale. Di fatto, a ciascuno di noi sembra facile ciò che conosciamo e sappiamo già fare, mentre ci appare (più) difficile ciò che (ancora) non conosciamo e non sappiamo fare. Esempio banale: andare in bicicletta è facile, giusto? Ma prova a pensare a come ti sembrerebbe difficile (se non addirittura impossibile) pensare di dover restare in equilibrio su quelle due ruote sottili se non fossi mai salito su una bici in vita tua, e magari non avessi neanche visto nessuno farlo!
Tornando al contesto in questione, tipicamente un utente Windows si trova spaesato ed in difficoltà ad usare un Mac (a meno che non lo conosca già), e viceversa. Entrambi poi si troverebbero spaesati di fronte ad una GUI Linux. Ed ovviamente vale anche il contrario: un utente Linux che non conosca win o mac si troverebbe spaesato ed in difficoltà di fronte a quei sistemi. Eppure in tutti e tre i casi stiamo parlando di GUI. Tipicamente pure piuttosto simili, quanto meno concettualmente (se non anche "graficamente").
Il problema non è quindi se si tratti di una GUI piuttosto che una TUI, o altro. Il problema è se si tratta di qualcosa di conosciuto, di "familiare", oppure no.
Se il nostro anziché l'installer "text-mode" (l'installatore di Debian, sebbene utilizzi un terminale in modalità testuale è a tutti gli effetti una "Guided User Interface"; più propriamente è una "
TUI"; un tempo si sarebbe detta una "interfaccia semigrafica") avesse utilizzato la versione grafica (GUI propriamente detta, in tutti i sensi), non sarebbe cambiato nulla. Così come non sarebbe cambiato nulla se si fosse trattato di un qualsiasi altro installatore di qualsiasi altra distribuzione... o se è per questo di qualsiasi altro OS con cui non avesse già una buona familiarità.
Presumibilmente è un problema che deriva dalla nostra ancestrale paura dell'ignoto: di fronte ad un territorio nuovo e sconosciuto possiamo anche essere incuriositi e/o affascinati ma, fondamentalmente, specie se incontriamo qualche difficoltà, tendiamo sempre ad essere intimoriti e disorientati. C'è poco da fare, è nella natura umana.
Molto poi dipende anche dai presupposti psicologici inculcati dal marketing:
Dopo decenni di martellanti campagne pubblicitarie in tal senso, tutti si sono convinti che Windows e Mac siano "facili da usare". Per cui, se si trovano in difficoltà, automaticamente (ed inconsciamente) pensano: "OK, ma allora sono scemo... il sistema è semplice, sono io che non riesco a vedere la soluzione... cerchiamola, non posso essere così stupido da non riuscire a trovarla da solo".
Al contrario per Linux esiste il mito che "è difficile", complicato, una cosa adatta solo ad hackers e "Nerds", ecc. Di conseguenza, di fronte alla prima difficoltà, anziché cercare di ragionare per trovare la soluzione, il tipico atteggiamento psicologico (inconscio) del neofita è: "OK, questo è troppo complicato per me, non posso farcela"... così non ci prova nemmeno. Mentre magari invece la soluzione è li, banale, davanti ai suoi occhi. Basterebbe osservare, leggere e riflettere tranquillamente per trovare la soluzione (ovviamente sto parlando in generale, non mi riferisco al caso particolare... dove ci sono effettivamente state delle difficoltà oggettive non banalmente superabili).
No. Infatti bastava pensarci... solo che a nessuno è venuto in mente. Non è poi così raro che le cose più banali siano quelle cui si pensa per ultimo. Specie se (in questo caso più che comprensibilmente) ci si è convinti di essere di fronte a difficoltà astruse e insormontabili.
Comunque sia, siccome l'esperienza insegna, alla fine dell'esecuzione dello script, tra le varie note che visualizzo, ora ho aggiunto una bella avvertenza che suggerisce di controllare il livello dei volumi e l'eventuale presenza del "mute" con alsamixer, spiegando dove guardare.
(avrei voluto risolvere la cosa in modo ancora più semplice automatizzandola, cosa facilmente fattibile grazie all'interfaccia CLI "amixer" ma, purtroppo, avendo a che fare con configurazioni hardware diverse ed imprevedibili, non sarebbe facile né affidabile da gestire in modo automatico).
a dire il vero direi che è arrivato (più che comprensibilmente...) abbattuto e demoralizzato a causa dei problemi veri, prima quelli imprevedibili legati al suo hardware e poi a quelli prevedibilissimi (ed attesi) legati ad un progetto appena nato ed ancora tutto da sviluppare ed affinare (il mio script). Solo alla fine si è scontrato con un problema banale...