Ecco come si stabilisce il bel suono

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  1. #1
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Predefinito Ecco come si stabilisce il bel suono

    Qualcuno ha mai visto questo o qualcosa di simile all'opera? Che ne pensate?
    Ciao, Marco.

    "Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -- and a lot of courage -- to move in the opposite direction."
    — E. F. Schumacher (mis-attributed to A. Einstein)
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    Autore della patch R2 per Squeezelite e del plugin C-3PO. note libere
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  2. #2
    tebibyte
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    Non ho capito ne' cosa sia e nemmeno come funzioni. Cosa ne penso? Personalmente, ammesso e non concesso che funzionasse veramente (e ne dubito), ne penso tutto il male possibile, è la morte del sentimento. La realtà ridotta ad algoritmo? Per carità, roba da maschio alfa!
    PS: per chi non lo conoscesse o non abbia mai avuto la ventura di incocciarlo prima consiglio caldamente la lettura de "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley. Fatta la tara della scrittura stile anni '30 è un libriccino che sta tranquillamente al fianco del mitico 1984 in quanto a capacità divinatoria e lucidità d'analisi. Occuparsi di musica digitale non vuol dire necessariamente trasformarsi in macchine numeriche, IMHO.

  3. #3
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da audiodan
    Non ho capito ne' cosa sia e nemmeno come funzioni. Cosa ne penso? Personalmente, ammesso e non concesso che funzionasse veramente (e ne dubito), ne penso tutto il male possibile, è la morte del sentimento. La realtà ridotta ad algoritmo? Per carità, roba da maschio alfa!
    PS: per chi non lo conoscesse o non abbia mai avuto la ventura di incocciarlo prima consiglio caldamente la lettura de "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley. Fatta la tara della scrittura stile anni '30 è un libriccino che sta tranquillamente al fianco del mitico 1984 in quanto a capacità divinatoria e lucidità d'analisi. Occuparsi di musica digitale non vuol dire necessariamente trasformarsi in macchine numeriche, IMHO.
    Avrei scommesso su un tuo ruggente commento... grande la citazione... almeno ci dessero il soma!

    Aspetto altri commenti poi dico la mia.
    Ciao, Marco.

    "Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -- and a lot of courage -- to move in the opposite direction."
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  4. #4
    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Originariamente inviato da audiodan
    Non ho capito ne' cosa sia e nemmeno come funzioni. Cosa ne penso? Personalmente, ammesso e non concesso che funzionasse veramente (e ne dubito), ne penso tutto il male possibile, è la morte del sentimento. La realtà ridotta ad algoritmo? Per carità, roba da maschio alfa!
    PS: per chi non lo conoscesse o non abbia mai avuto la ventura di incocciarlo prima consiglio caldamente la lettura de "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley. Fatta la tara della scrittura stile anni '30 è un libriccino che sta tranquillamente al fianco del mitico 1984 in quanto a capacità divinatoria e lucidità d'analisi. Occuparsi di musica digitale non vuol dire necessariamente trasformarsi in macchine numeriche, IMHO.
    Originariamente inviato da UnixMan
    se funzionasse davvero... tutto il bene possibile!

    È da quando ho cominciato ad interessarmi all'audio, scoprendo ben presto -e con sommo disappunto- che non c'è praticamente alcuna correlazione tra i parametri e le misure tecniche convenzionali e la qualità del suono percepito che sogno uno strumento in grado di fornire risultati attendibili e comparabili a quelli delle prove di ascolto.

    ...il problema è: funziona veramente? È in grado di rivelare anche quelle differenze -pur chiaramente percepibili all'ascolto- che sfuggono completamente alle misure tradizionali? Se ci riesce, è una svolta epocale. Che potrebbe permettere un enorme progresso nella qualità dei sistemi audio.
    Eh eh... scusate se mi sono un po divertito a stimolare la discussione, ma le vostre risposte così diametralmente opposte sono paradigmatiche, esattamente come mi aspettavo.

    Allora, per lavoro tratto il PLM Siemens in diversi progetti, non mi è mai capitato in ambito audio, ma in molti altri settori industriali è certamente un prodotto leader. Venerdì facendo quattro chiacchiere con un commerciale Siemens ho scoperto questo modulo e mi è scattata la pulce.

    Per tranquillizzare (in parte) Audiodan e deludendo (forse) le aspettative di Unixman, non è uno strumento di misura 'diretto' ma un software gestionale dedicato al supporto delle attività di progettazione, sviluppo, test e rilascio di un prodotto, in questo caso audio. In pratica è un database che raccoglie in modo organizzato i dati rilevati da applicazioni/strumenti più specifici.

    Non l'ho visto in funzione, ma se corrisponde a quanto fa in altri settori, è un raccoglitore di procedure di misurazione e valutazione (sia oggettive, cioè misure che soggettive, cioè opinioni) basato sulle pratiche più diffuse, o almeno messe in atto dai clienti sui quali siemens ha realizzato la verticalizzazione (funziona così ovunque...). In pratica non hanno inventato nulla di nuovo, ma semplicemente 'canonizzato' quello che già si faceva, il risultato , quando questo o prodotti analoghi prenderanno piede, è che avremo un metodo 'standard' (di fatto) di valutazione applicato dalle major industriali e di conseguenza dai followers.

    Non è un caso che oggi i clienti di siemens che usano il modulo audio siano principalmente aziende dedicate all'automotive e correlati (aereospaziale, nautica,...) , il loro obiettivo è definire il suono ' più piacevole' (o confortevole, come dicono loro).

    In pratica, quello che mi aspetto, è una 'guerra del loudness' molto più sottile: se mediante indagini statistiche verranno codificate le regole psicoacustiche che - statisticamente - su una popolazione media non particolarmente educata musicalmente ne tantomeno attenta alla qualità della riproduzione, definiscono il 'bel suono' per come viene percepito, allora assisteremo ad un generale orientamento dei produttori verso quel suono. E' il marketing.

    Già oggi è probabilmente così (secondo me Apple ne è un esempio notevole, Bose segue a ruota), quello che 'promettono' prodotti come il PLM siemens alle aziende minori è il trasferimento delle pratiche e delle conoscenze maturate grazie alla ricerca delle grandi aziende, queste quindi acquisteranno il software ed investiranno molto meno nella ricerca 'autonoma' del bel suono dei loro prodotti, cercando di collimare il più esattamente possibile le preferenze del maggior share possibile, definite dalle regole di psicoacustica codificate.

    Se il mercato crede che il miglior suono sia quello dell'Ipod, avremo sempre più prodotti che suonano come l'Ipod.

    E' un bene o un male?

    mah... Il bicchiere mezzo pieno è che lo standard qualitativo medio aumenta, cioè spariscono le 'ciofeche' ed i prodotti economici suonano tutti in modo molto simile all'ipod (ammesso sia il riferimento).

    Il bicchiere mezzo vuoto è che la fascia compresa tra l' hi end estremo ed i prodotti economici tende ad appiattirsi sul livello medio, è il concetto di 'good enought' tanto caro alle multinazionali ed avulso alla (nostra) cultura artigianale.

    Allo stesso tempo, secondo meccanismi di marketing ben conosciuti, si avranno per reazione l'evidenziarsi di nicchie (es. gli audiofili, i nuovi analogisti, i musicisti,...). Ove dimensionalmente interessante, l'industria tenterà di 'canonizzarne' le rispettive definizioni di qualità secondo metodologie analoghe.

    Non è già così forse? Il suono del mio impianto non piace ai miei figli che ascoltano la musica con l'Ipod o in auto a tutto loudness e bum bum, ho amici musicisti cui non interessano molto i parametri che noi ricerchiamo: riconoscono uno stainway aperto anche dalla minerva 1960, non che non apprezzino, ma non spenderebbero mai soldi e tempo nella stessa misura con cui lo faccio io. Vedo ragazzi felicissimi di ascoltare i loro vinili acquistati al mercatino (spesso inascoltabili...) su technics da dj completamente sregolati, ma fa figo...senti come suona 'pieno'? Avete provato a comprare qualche edizione recente in vinile?

    Per noi "rari nantes in gurgite vasto" probabilmente cambia poco, continueremo ad inseguire le nostre chimere, ma attenzione, quanto sopra vale anche - e forse soprattutto - per i processi di post produzione musicale e da quelli non scappiamo nemmeno noi.

    RIfuggire la 'codifica del sentimento' come la definisce Audiodan è una posizione condivisibile ma nostalgica, senza via d'uscita, ci reclude in una riserva in cui pescano artisti ed imbroglioni (temo con una predominanza dei secondi) e dove ognuno se la deve cavare da solo.

    Il 'sogno' di UnixMan di uno strumento di misura 'oggettivo' della qualità sonora è condivisibile, ma anche ammettendo sia tecnicamente realizzabile, per definizione prevede la codifica condivisa dei gradi di qualità sonora, che è ciò che Audiodan rifugge.

    Io penso che come primo passo dovremmo accordarci su un 'linguaggio' atto a descrivere la qualità sonora, prendendo ad esempio quello utilizzato dai sommelier per descrivere le qualità del vino. Ai profani può sembrare poetico ed indeterminato, ma non è assolutamente così: ovvio che dire che un vino ha il 13% di gradazione alcolica ha un significato preciso e riscontrabile mediante una misura diretta, ma 'il sentore di frutti rossi' per gli iniziati ha un significato altrettanto chiaro ed e diverso dal 'marcato sentore' o 'eccessivo sentore'...

    E' un linguaggio, espressione di una cultura che richiede uno sforzo enorme per essere codificato, il riconoscimento di un'autorità ed una forte disciplina da parte di chi intende apprenderlo, non c'è spazio per le innovazioni individuali, quindi NON è un fatto creativo, artistico, ma uno strumento TECNICO per descrivere nel modo più oggettivo e comprensibile possibile impressioni soggettive, dove l'enfasi è sul comprensibile.

    Rimane ovvio che per molti poi il vino rimane semplicemente buono e se lo godono allegramente.
    Ciao, Marco.

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  5. #5
    tebibyte L'avatar di bigtube
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    Originariamente inviato da marcoc1712
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    Rimane ovvio che per molti poi il vino rimane semplicemente buono e se lo godono allegramente.
    E' un male non andare ai concerti e non ascoltare musica....per il resto basta essere consapevoli ed esercitare il senso critico....e non farsi "infinocchiare dai commercianti"...cosa basilare
    player1:thin client+voyage - player2:futros450+Debian > Usb Transport: I2soverUSB + DAC (6x1704+I/V a tubi) - Attenuatore passivo Lightspeed
    Ampli finale: OTL 6C33 - MyRef Fremen Ed. - Diff.: Diapason Adamantes II - Guida LMS+Squeezelite - B

  6. #6
    tebibyte L'avatar di UnixMan
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    Originariamente inviato da marcoc1712
    Qualcuno ha mai visto questo o qualcosa di simile all'opera? Che ne pensate?
    se funzionasse davvero... tutto il bene possibile!

    È da quando ho cominciato ad interessarmi all'audio, scoprendo ben presto -e con sommo disappunto- che non c'è praticamente alcuna correlazione tra i parametri e le misure tecniche convenzionali e la qualità del suono percepito che sogno uno strumento in grado di fornire risultati attendibili e comparabili a quelli delle prove di ascolto.

    ...il problema è: funziona veramente? È in grado di rivelare anche quelle differenze -pur chiaramente percepibili all'ascolto- che sfuggono completamente alle misure tradizionali? Se ci riesce, è una svolta epocale. Che potrebbe permettere un enorme progresso nella qualità dei sistemi audio.
    Ciao, Paolo.

    «Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»

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