Dopo il non glorioso lancio delle CPU Bulldozer, AMD ha intrapreso alcune scelte strategiche per rialzare la china e rendere più efficienti i suoi asset aziendali, tagliando personale e cercando in TSMC un nuovo sblocco per la produzione delle proprie APU.

Nel corso di questi mesi AMD ha deciso di tagliare il numero dei suoi dipendenti del 10%, stimando un risparmio di oltre 200 milioni di dollari, ed è notizia di oggi la scelta di abbandonare le linee di produzione di Globalfoundries per alcune linee di prodotto.

Globalfoundries è la "fonderia" nata dallo spinoff della divisione produttiva di AMD, che ha venduto le sue fabbriche ad investitori stranieri per concentrarsi sulla sola progettazione e vendita dei propri prodotti, cercando in questo modo di ridurre i costi ed aumentare i profitti.

I problemi produttivi che hanno afflitto Globalfoundries nella produzione di chip a 32 nanometri e il ritardo nello sviluppo del processo produttivo a 28 nanometri, hanno spinto AMD a cancellare dalla propria roadmap due APU, Krishna e Wichita, che dovevano andare a rimpiazzare le attuali APU nella fascia bassa del mercato.

Come alternativa a Globalfoundries, AMD sembra che voglia rivolgersi a TSMC, leader mondiale nella produzione di circuiti integrati, e già cliente del produttore americano per quanto riguarda le GPU.

Bisogna considerare, però, che la migrazione da una fonderia all'altra implica la riprogettazione dei circuiti e lo studio di nuove soluzioni tecnologiche; infatti i processi produttivi sono differenti.

Probabilmente, le prossime generazione di APU per la fascia bassa del mercato saranno prodotte come die shrink di quelle attuali, ovvero una riduzione delle dimensioni dei transistor, senza però apportare modifiche funzionali sostanziali.